Il tempo dei verdetti è ancor lontano ma il campionato 2012-2013 sta iniziando pian piano a scoprire i propri lineamenti, lasciando intuire primi punti d’acne e curve più intriganti. In quest’ultima categoria può rientrare la Fiorentina, protagonista indiscussa del calciomercato estivo oltrechè di un avvio stagionale molto promettente. Dopo tre giornate i viola hanno sei punti, frutto delle due vittorie casalinghe contro l’Udinese (2-1 in rimonta all’esordio) e il Catania (2-0). Nel mezzo la sconfitta di Napoli, maturata su un terreno di gioco indegno e contro una delle squadre più in forma. Dopo le tribolazioni della scorsa stagione, conclusa al tredicesimo posto, l’intento della società è molto chiaro: riportare la Fiorentina nei quartieri nobili del nostro calcio, regolarmente frequentati negli anni di Prandelli e poi abbandonati in un declino lento ma inesorabile. Il progetto dei fratelli Della Valle è quello di tornare a vincere e convincere: per questo è stato ingaggiato un allenatore emergente come Vincenzo Montella, già forte degli ottimi risultati conseguiti a Catania. La rivoluzione estiva ha portato una raffica di volti nuovi, di ogni ruolo ed età: dal portiere-tifoso Viviano all’alfiere di ritorno Luca Toni la squadra è stata rivoltata come un calzino. Per un parere sull’inizio di stagione della Fiorentina abbiamo interpellato in esclusiva Emiliano Mondonico, che ha riportato i viola in serie A nella stagione 2003-2004. Ecco le sue impressioni:
Mister, qual è stato sin qui il principale merito di Montella? Ha già dimostrato l’anno scorso di essere un ottimo allenatore, e lo sta confermando in queste prime settimane a Firenze. Sta facendo un ottimo lavoro con una squadra ben plasmata dalla società.
Quanto è stato importante il lavoro estivo dei dirigenti, per ridare fiducia all’ambiente? Moltissimo. In particolare la non cessione di Jovetic la dice lunga su quanto la proprietà voglia far bene con questa Fiorentina. Quando una società rinuncia a così tanti soldi, come è stato fatto per Jovetic, vuol dire che ha le motivazioni giuste per riportare la squadra dove eravamo abituati a vederla.
Dei nuovi acquisti c’è qualcuno in particolare da cui si aspetta una grande stagione? Direi Pizarro, che sicuramente è al centro del progetto tecnico, e aspetto anche Aquilani che può dare qualcosa in più di quel che ha fatto vedere sinora.
Luca Toni è ancora in grado di recitare un ruolo importante, anche da titolare?
Lui ha bisogno di tornare protagonista, e questa “fame” è la carta migliore che può giocarsi. Non c’è niente di meglio per far bene di un ragazzo che voglia rimettersi in discussione nel calcio che conta. Penso che Toni per tanti motivi voglia soprattutto questo: ridiventare protagonista.
Questo inizio ha davvero portato un pò di maturità per Adem Ljajic? Il fatto che con il Catania sia stato preferito a Toni, e che sia stato titolare sin qui la dice lunga su quanta fiducia ed interesse ci siano attorno a questo ragazzo. E’ un fatto positivo perchè dopo la situazione dello scorso anno si rischiava veramente di bruciarlo; è stato bravo anche lui nel ripresentarsi alla grande, facendo parlare il campo, almeno finora.
(Carlo Necchi)