Amsterdam – Si chiama Fitna, termine arabo che indica “divisione e discordia in seno all’Islam”, il cortometraggio olandese anti-musulmano visibile da ieri sul web. E divisione e discordia sono proprio le reazioni causate da tale contestata diffusione che già prima della sua attuazione aveva scatenato la perplessità di diversi esponenti politici olandesi che si erano dichiarati contrari alla distribuzione del filmato. Ma a dispetto degli appelli timorosi di una crisi internazionale che si ritiene possa essere di un’entità simile a quella scatenata dalla diffusione delle caricature danesi di Maometto, Geert Wilders, deputato dell’estrema destra e novello regista, ha deciso di portare avanti la sua missione mostrando in rete la sua opera; i 17 minuti nei quali si dipingono il Corano e la religione islamica come nemici della libertà prevedono pennellate inequivocabili come quella che chiude il film: «Nel 1945 il nazismo è stato sconfitto in Europa. Nel 1989 il comunismo è stato sconfitto in Europa. Ora deve essere sconfitta l’ideologia islamica. Difendi la nostra libertà. Ferma l’islamizzazione».
Maometto – Di particolare effetto l’inquietante intervista alla figlia di una donna kamikaze, che mostra una bimba in tenera età già indottrinata e pronta al sacrificio, come la madre morta in un attentato suicida. Compare anche la famosa vignetta di Maometto col turbante-bomba, nella sequenza finale del video: l’immagine del profeta sfuma con in sottofondo il fragore di un tuono. Poi un Corano e il rumore di una pagina strappata. Una voce spiega che non è una pagina del testo sacro, ma dell’elenco telefonico: «non spetta a me ma ai musulmani strappare le pagine che fomentano l’odio», si legge nella scritta che chiude il corto.
Tensione – Lo stato di allerta, nei Paesi Bassi è al massimo livello, dal momento che già nelle scorse settimane l’annuncio della pubblicazione del film era stato accompagnato da vere e proprie minacce contro le autorità olandesi. In particolare l’Iran ha minacciato ritorsioni a partire da un boicottaggio economico, tanto che il primo ministro Jan Peter Balkenende aveva sollevato il problema all’ultimo vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, parlando dell’esistenza di «segnali di pericolo». Balkenende si è poi dissociato dall’iniziativa: «Noi respingiamo questa interpretazione – ha dichiarato rammaricato il premier -. Pensiamo che suo unico scopo sia stato quello di offendere. Ma sentirsi offeso non deve mai essere un pretesto per aggredire o minacciare».
La posizione dell’Ue – Da Bruxelles è stata poi ribadita la posizione dell’Ue. La presidenza slovena dell’Unione europea ha infatti affermato di «sostenere pienamente il documento del governo olandese sulla diffusione on line del film Fitna». «L’Unione europea e i suoi stati membri – si legge nel comunicato – applicano il principio della libertà di espressione, che fa parte dei nostri valori e delle nostre tradizioni. Tuttavia, essa dovrebbe essere esercitata in uno spirito di rispetto per la religione e ogni altro credo o convinzione. Tolleranza e rispetto reciproco sono valori universali che dovremmo sostenere. Riteniamo che azioni come questo film servano soltanto allo scopo di fomentare l’odio».
Theo – Sarà intanto nelle sale dall’ 11 aprile il remake hollywoodiano del film Interview di Theo Van Gogh, regista olandese che venne assassinato il 2 novembre 2004 da un fondamentalista religioso per il ritratto dell’Islam che aveva fatto nel suo cortometraggio Submission: Part 1.