Le apparizioni di don Giussani davanti alle telecamere si contano sulle dita di una mano e rivederle oggi, a nove anni dalla sua morte, è come riscoprire un documento di valore storico. Questo farà il programma, intitolato Don Giussani tre interviste , che andrà in onda su Retequattro sabato 22 febbraio alle 15.30 e, in replica, domenica 23 febbraio alle 9.20. Il programma mette insieme in modo semplice tre interviste televisive di Giussani, con alcuni brani davvero poco noti. Elena Guarnieri presenta, ma non cè commento, se non quello di alcune immagini di copertura, per evitare il rischio di aggiungere parole a parole. Lintenzione non è di parlare del Giuss, ma, nei limiti del mezzo televisivo, far parlare lui in prima persona. Lapertura è un intenso spezzone tratto da un servizio realizzato dalla giornalista Chiara Beria dArgentine nel settembre 1987 per il programma di Mediaset Tivù Tivù. Lintera conversazione non è mai andata in onda. Giussani, in splendida forma, ripercorre gli inizi del movimento, le prime iniziative, il 68 fino allincontro con Giovanni Paolo II. Questa prima lunga intervista – quasi 25 minuti – è come un vivido ulteriore documento di ciò che più sistematicamente e approfonditamente viene raccontato da Alberto Savorana nella sua biografia su don Giussani. Segue un breve brano tratto da un dibattito della Televisione Svizzera intitolato Il santo chi è, datato 1983. Ospiti della trasmissione erano lo scrittore Paolo Volponi e il giornalista Claudio Mesoniat. L intervento di Giussani dura circa un quarto dora, ma, per ragioni legate al costo del diritto del materiale, nel programma di Retequattro ne sono inseriti solo alcuni minuti. La parte scelta è quella nella quale Giussani afferma che le figure di santo alle quali è più legato sono San Paolo e Santa Teresina del Bambino Gesù e ne spiega i motivi. Anche davanti a Giovanni Paolo II, nello storico discorso pronunciato per la giornata dei movimenti il 30 maggio del 1998, Giussani citerà la piccola santa di Lisieux. Infine, lultima parte è una risposta contenuta nellintervista realizzata nel 2004 da Roberto Fontolan per il video sui 50 anni della storia di Comunione e liberazione. la parte più breve, ma forse la più commovente.
La documentazione video di Giussani è ampia, quella audio amplissima. Ma si tratta per lo più di lezioni e conferenze. Lintervista televisiva ha un taglio diverso, perché Giussani risponde a domande ed è puntuale e più posato. Ma anche in questa forma le parole del Giuss conservano intatta tutta la loro forza evocativa, affettiva e soprattutto razionale.
Va detto però che non si può seguire Giussani in televisione come si segue un altro programma. Il suo argomentare, così stringente, ricco, denso, chiede un ascolto diverso da quello che si è soliti concedere al piccolo schermo. Chiede una piccola fatica, ma soprattutto chiede di essere presenti e non distratti. Come, però, dovrebbe essere per tutti i fatti importanti della vita.
A quest’uomo, un gigante innamorato di Cristo e della ragione, non si può non voler bene. Così è per chi scrive, che ha curato questo programma ( e sette anni fa la puntata di Vite straordinarie a lui dedicata) ed ha conosciuto Giussani come migliaia di altri, attraverso le sue lezioni e i suoi testi. E adesso, in parte, anche attraverso i documenti audiovisivi. Allora, il video può diventare strumento utile. Non per la commemorazione di un passato, ma per ributtarsi con consapevolezza dentro il presente, dove altri stanno continuando la sua storia con la medesima verità di accento.