Cosa può succedere se colui che sta per diventare vostro marito non dovesse piacere alla vostra famiglia? Di tutto. E scenari pseudo drammatici e apocalittici si potrebbero aprire davanti a voi con il rischio, anzi il tentativo, di mandare tutto allaria. Magari anche grazie a quellamico di lunga data che piace tanto a mamma e papà e che, a detta di chiunque, sarebbe in grado di rendervi molto più felici di quello sciagurato che sta per portarvi allaltare. Ma questa è unaltra storia, per fortuna. Non quella, almeno, raccontata da Alessandro Genovesi, alla sua opera prima con La peggiore settimana della mia vita, che sceglie una prospettiva diversa per raccontare tutto quello che può capitare a sette giorni dalle nozze.
Smarcando i classici e inflazionati punti di vista e dedicando la sua penna alle sventure di Paolo (Fabio De Luigi) che a un soffio dal sì si affanna per ottenere il consenso, soprattutto umano, dei futuri suoceri Clara (Monica Guerritore) e Giorgio (Antonio Catania). Il tutto mentre si barcamena tra una collega che fu ex fiamma di passaggio – ma che ora rivendica focosamente i suoi diritti sul poveretto cercando di scalzare dalle sue braccia la candida e raffinata Margherita (Cristiana Capotondi) – e Ivano (Alessandro Siani), testimone di nozze che assomiglia a una bomba a orologeria. Il risultato è una commedia sentimentale tra il sofisticato e il brillante che raggiunge il suo equilibrio nelle gag, mai troppo urlate, in cui il povero Paolo si trova coinvolto.
Situazioni paradossali in cui la miccia è lo sposo, troppo impegnato a sovvertire lidea che i genitori di Margherita hanno di lui. Ovvero che, per quanto quarantenne e con un buon lavoro, Paolo resta pur sempre un idiota. E, in effetti, come dare torto a mamma e papà? Come quando, per trovare argomenti comuni da condividere, Paolo si offre di aiutare Giorgio nella costruzione del suo prezioso muretto in mattoni. E tra una vangata e laltra il fido e affezionato cane di famiglia finisce nella betoniera. Oppure come quella volta che maldestramente colpisce la nonna (Gisella Sofio) di Margherita facendola ruzzolare dalle scale e spedendola allospedale.
La nonna, appunto, che in virtù dei suoi saggi anni appena trascorsi, ha parole sincere – ma non per questo necessariamente dolci – e sussurrate in maniera ironica per tutti. Per la nuora Clara, svampita fra leleganza della villa di famiglia al lago, isterica più per i preparativi del matrimonio che per linconsistenza di quel futuro genero del tutto sgraziato. E per Margherita, la quale trova nellamore di sua nonna la motivazione per compiere la scelta giusta. Personaggi, questi ma non solo, del tutto sopra le righe. Che nel tono a tratti frivolo delle circostanze contribuiscono a creare unatmosfera leggera e surreale, ma nellestremizzazione di condivisi luoghi comuni. Che riguardano non solo il rapporto genitori-figli, ma anche i tanto noti legami suoceri-genero e suocera-nuora.
Per non parlare della netta contrapposizione di modelli tra le due sorelle. Una, Margherita, perfetta e quasi evanescente nel suo essere brava ragazza. L’altra, Ginevra (Nadir Caselli), giovane e impeccabile nel ruolo che riveste, ma Lolita nel sorriso. Da ultimi, ma solo per ordine di comparsa nella storia, Dino (Andrea Mingardi), padre del tutto eccentrico di Paolo, e Martina (la cantante Arisa), voce solista del suo gruppo nonché compagna di vita.
È anche per questo che bisognerebbe farsi cogliere dal desiderio di andare a vedere La peggiore settimana della mia vita. Perché Genovesi, scandendo in giorni il tempo che separa Paolo dal sospirato sì, disegna un racconto che avanza per gag non autoconclusive, ma inserite nello sviluppo di una trama semplice e godibile. Che, grazie anche all’interpretazione di De Luigi – a volte forse un po’ volutamente esagerato – strappa non sguaiate risate, ma un riso dolce e amabilmente moderato.