Appuntamento estivo con Maurizio Crozza e il suo “Vacanze nel Paese delle Meraviglie”, che con la sua satira pungente affronta i temi della politica e dell’attualità italiana. Si comincia con un monologo sulle differenze tra il nostro paese un fantomatico Paese delle Meraviglie, una versione che esiste solo in una dimensione parallela, un paese normale e senza problemi che Crozza ha visitato soltanto per un momento. A differenza del nostro paese, nella dimensione parallela le cose vanno per il verso giusto.
“Che interessi mi fa?” chiede il cittadino.
“I suoi!” risponde la banca.
Dall’altra parte comandano le donne, durante la festa degli uomini regalano loro la mimosa. Crozza è alla ricerca di un modo per trasformare l’Italia nel Paese delle Meraviglie, e forse i risultati elettorali offrono una buona opportunità per raggiungere questo scopo. Un incontro tra Bersani e Grillo, ad esempio, potrebbe fare bene all’Italia: i due partiti più votati potrebbero scendere a patti, magari sul programma di otto punti presentato da Bersani. Purtroppo però Bersani ha presentato gli otto punti con pessimo tempismo, dopo le elezioni, non prima! Era convinto di farsi capire con le sue metafore incomprensibili, e infatti non ha raggiunto la maggioranza al Senato.
Il monologo termina con una canzone d’amore tra Bersani e Grillo, che interpretano rispettivamente Gino Paoli e Ornella Vanoni:
“Sai cosa c’è? Che son costretto a innamorarmi di te!” canta Bersani.
“No! Siete circondati! Voglio il cento per cento!” grida Grillo.
Si passa poi a Ennio Doris, che come al solito deve girare il nuovo spot per banca Enniolanum, la parodia di Banca Mediolanum. Ennio è preoccupato per gli accertamenti della finanza, teme di finire in prigione e si veste già da carcerato. Vorrebbe mostrare gli scontrini di tutto per dimostrare la sua onestà, ma lo spot come al solito non funziona.
Arriva il momento della parodia di una serie tv di successo, “In Treatment”. Nella versione di Crozza, chiamata “Introiatoment”, il leader del PD Bersani ricorre allo psicologo per spiegarsi gli eventi dell’elezione del Presidente della Repubblica. Prima di incontrare Berlusconi era convinto di votare Rodotà, dopo essere uscito dall’incontro aveva cambiato completamente idea ed era deciso a votare Marini. Neppure lo psicologo riesce a risolvere il caso di Bersani, che cerca un modo per farsi seguire dal suo partito.
Nel monologo successivo, Maurizio Crozza parla di Roma. La capitale italiana è troppo bella, non fa venire voglia di lavorare. diversa da Milano, in cui sei costretto a lavorare perché non sai cosa fare. Più sali a nord, più sei costretto ad essere attivo e dinamico. Non è un caso, a nord devi lavorare perché le città sono più brutte.
“Ad Amburgo addirittura ci sono cartoline bianche su entrambe le parti, perché non sanno che foto metterci!”
A Roma, invece, nessuno ha voglia di lavorare. La città è bella e piena di meraviglie: appena cominci a picconare per terra, esce fuori un tesoro antico. Roma è sopravvissuta a imperi, papato, barbari, persino a cinque anni di Alemanno come sindaco. Però è sempre lì, immobile, nessuno è mai riuscito a distruggerla.
“Figuriamoci se può avere paura di gente come Vito Crimi!” dice Crozza, mostrando la foto del parlamentare addormentato tra i banchi del Senato.
Il Movimento a Cinque Stelle era sceso a Roma per cambiarla, ma è Roma che cambia tutti quelli che vivono al suo interno. Dopo un mese tutte le buone intenzioni dei grillini sono naufragate, a quanto pare.
Si passa poi all’imitazione di Napolitano, che è pronto a partire per le meritate vacanze dopo la fine del suo settennato. Mette in moto la sua auto e assieme al Corazziere Uno si prepara per andare a Capri. Imitando Sordi, passa davanti a Montecitorio e manda a quel paese i parlamentari. Per anni aveva aspettato di farlo, adesso è finalmente libero! Dopo un po’, però, sente alla radio che il parlamento ha deciso di rieleggerlo Presidente della Repubblica.
“Non è possibile! Ho scritto su tutti i giornali che non ero disponibile!”
Il Corazziere Uno lo costringe a fare inversione a U e a tornare al Quirinale per il bene del Paese; Napolitano passa davanti a Montecitorio, deluso per la mancata vacanza:
“Parlamentari, scusate per prima! Avevo sbagliato!”
Arriva poi il momento di Marchionne, l’amministratore delegato della Fiat, che come al solito si lamenta degli scherzi preparati dal suo acerrimo rivale, Landini. Parla con voce acuta perchè quelli della Fiom gli hanno regalato una sigaretta elettronica con l’elio. Marchionne comincia a far confusione con la geografia, pensa che Detroit sia in Jugoslavia e che l’Europa voglia uscire dall’Italia; si sente cittadino del mondo, in aereo i paesi si assomigliano tutti.
“Ma lei è italiano, nato in Abruzzo!”
“No, lo dica piano, non voglio essere sputtanato con gli americani!”
Marchionne finge di essere nato a Detroit e di andare in Italia solo per le vacanze. Però tutte le volte va in vacanza a Torino, comincia ad essere sospetto!
La serata finisce con due delle nuove imitazioni del comico genovese. Prima Antonio Conte, l’allenatore della Juventus, che si lamenta di essere trattato male dalla magistratura sportiva e inveisce contro tutti. Dopo è il momento di Antonio Banderas, che nella parodia della pubblicità televisiva cerca di sedurre un’affascinante madre di famiglia con le sue ricette assurde e disordinate.