Nella puntata di ieri sera, lunedì 10 giugno, di Quinta Colonna intitolata “L’urna è vuota, come le nostre tasche“, si comincia col discutere brevemente un tema molto attuale sul quale si sprecano articoli, dossier e indagini: in un segmento intitolato “sfrattati dalle banche”, infatti, assieme a una serie di ospiti si parla dell’effetto che la crisi economica sta avendo sulle aziende e sui cittadini. Il tema è introdotto da alcune testimonianze che arrivano dalla gente comune: persone che lanciano il loro messaggio disperato in quanto, oberati dai debiti, si sono visti portare via la loro azienda o la loro casa. Le parole di Maurizio Gasparri sono molto dure: “Dobbiamo smetterla di guardare alla Germania e ad altri paesi e fare qualcosa per la nostra economia interna. Non è più possibile soffrire per stare al passo di altri paesi”. Il primo ospite della trasmissioni discute alcune riforme economiche utili alla crescita, tra cui la regolamentazione di Equitalia e possibili misure per la crescita. Un altro dei temi annunciati sin dall’inizio della puntata è quello della sicurezza: come lo stesso Paolo Del Debbio spiega, sta diventando sempre più difficile poter “vivere la quotidianità senza paura“. Un filmato introduce il momento: le immagini mostrano una serie di rapine riprese da telecamere di servizio. Nessuna zona d’Italia, sia essa del Nord, Centro o Sud, è risparmiata dagli attacchi della criminalità. Felice Romano, segretario generale del sindacato SIULP, raggiunge gli ospiti in trasmissione per dire la sua su un sistema, che a suo dire, “non riesce a dare pene certe e proporzionate al dilagare di omicidi, rapine e tutti i reati del nostro paese. Spesso ci comunicano che i criminali riescono a farla franca sfruttando il patteggiamento, o approfittando del sovraffollamento delle carceri. Questo vuol dire due cose: che la nostra forza di Polizia funziona bene, ma che i nostri carceri sono insufficienti“. Molto attuale è anche il tema della politica, che come spiega Romano “è troppo distante dalla cittadinanza, ed è una delle fonti di criminalità“. Un’intervista va a scandagliare a fondo anche un altro aspetto della questione giustizia: quello legato al “parcheggiamento momentaneo” di migliaia di aspiranti poliziotti che, superato il concorso da agenti, vengono relegati come manovalanza nelle forze armate che, private della leva, assorbono personale da altri corpi per un periodo di 4 anni. L’onorevole Maria Elena Boschi del Pd, presente tra gli ospiti è chiamata a rispondere di questo tema. E lo fa esprimendosi in tema di costi: Stiamo discutendo questo punto cardine che è l’impiego di personale che ha scelto di fare questo nobile mestiere. Sappiamo che spesso si tratta di una vocazione, e dobbiamo dare importanza a questa scelta. Stiamo anche facendo in modo che siano garantiti i mezzi atti a permettere alla polizia di fare il suo lavoro, anche a costo di rinunciare ad alcune auto blu di scorta per i politici. Le parole dell’onorevole strappano un applauso al pubblico. In diretta da Roma, alcuni genitori dei “parcheggiati” che si esprimono ai microfoni di Quinta Colonna: “Non servono tagli da nessuna parte, i nostri ragazzi hanno studiato e fatto sacrifici e possono essere impiegati a costo zero. Basta passarli dalle forze armate alla Polizia“. Felice Romano ha da aggiungere qualcosa non nascondendo il tono critico: “è una cosa indegna che chi passa un concorso per un ruolo debba fare tutt’altro. E non solo: l’età media dei poliziotti ha superato 39 anni, che è un fattore molto penalizzante per quei reparti operativi dove le prestazioni psico fisiche eccellenti fanno la differenza“. Gasparri se la prende col governo Monti: “ha esacerbato il problema, e ora io mi trovo a fare i conti coi soldi necessari, che non ci sono“. Tra i fatti più attualissimi, uno è giunto alle cronache proprio nella giornata di oggi: la vittoria a tutto campo del Pd alle elezioni amministrative nei comuni d’Italia. Nonostante le urne restino vuote, il legame Pd-Pdl segna una vittoria unilaterale, segnando invece la momentanea sconfitta del Centro-Destra. Un altro ospite presenzia in trasmissione: l’ex onorevole Vladimir Luxuria, che commenta alcuni risultati “particolari”: la vittoria Giovanni Manildo a Treviso e di Del Bono a Brescia laddove la Lega era vista favorita. Luxuria ha parole molto schiette per questo tipo di trionfi: “stiamo parlando delle stesse persone che promettevano la sicurezza e l’ordine. Sono molto soddisfatta della sconfitta della Lega che aveva promesso un’ignobile pulizia etnica dai culattoni“. Il trionfo di Ignazio Marino a Roma, dibattuto brevemente in studio, viene visto come il simbolo principale della vittoria dello stesso Pd. Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, viene posto l’accento sulla sonora sconfitta, visto che nessun gran comune ha visto la sua presenza al ballottaggio. Un servizio ripercorre i vari interventi di Grillo in questi giorni: primo fra tutti, quello a Pomezia, unico comune dove il movimento ha vinto ai ballottaggi. Alcuni cittadini non mancano di definirla una “rivoluzione”, e si stringono attorno al loro ispiratore che, in un pubblico comizio promette di farsi sentire a chi di dovere. Non mancano anche delle critiche alla stessa trasmissione Quinta Colonna, definita da lui “faziosa e dal microfono di legno”. Da abile “aizzatore di folle”, come mostra il servizio stesso, Grillo riesce a far allontanare addirittura le telecamere e i giornalisti che, a quanto riferisce la trasmissione stessa, sono colpevoli di non fare le domande giuste. Vladimir Luxuria commenta con parole dure: “Molta gente è rimasta delusa dal Movimento. Non si contano le persone che si pentono di averlo votato. Una censura del genere non è possibile”. Gasparri aggiunge del suo: “Nelle piazze Grillo chiede di coprire le telecamere con le bandiere del Movimento. Vi immaginate cosa succederebbe se lo facessimo noi?“. Monica Cerutti del Sel, altra ospite del programma, non è d’accordo: “La stampa pecca di servilismo, e in fondo lo vuole“. La questione della “censura imposta” da Grillo viene dibattuta ampiamente, e tutti gli ospiti sentono di dover dire la propria in merito. L’onorevole Boschi fa notare alcuni dettagli risalenti al passato: “è il contrario della democrazia quello a cui si assiste in quel movimento. Esponenti che non possono presenziare ai dibattiti televisivi con la loro opinione, censura sui contenuti che vengono imposti, e lo scandalo di possibili finanziamenti che loro continuano a negare. In diretta da Ragusa, la testimonianza di un altra possibile vittoria del M5S: al ballottaggio infatti ci sono Cosentini del Pd e il Grillino Piccitto. Un’inviata della trasmissione è andata in parlamento per “intercettare” gli onorevoli Andrea Cecconi e Carla Ruocco del M5S per chiedere ai diretti interessati il motivo che li spinge a non presenziare nella loro trasmissione. La risposta ufficiale è quella di una “scelta comune di non far parte di tali dibattiti“. Ma tra le righe vengono fatti dei riferimenti alla “faziosità” di casa Mediaset, probabile fonte di questa ritrosia. Nel servizio, che a tratti assume contorni ironici, c’è anche il contributo del senatore Lucio Malan del Pdl che commenta: “sanno come far parlare di loro“.
Alla fine, per chiudere il cerchio, si torna al principio: il conduttore ricorda il titolo della trasmissione, e interroga tutti i presenti sul tema che ha percorso la serata, e cioè se l’affluenza ridotta al voto sia correlata alla crisi economica che sta percorrendo l’Italia. La prima a pronunciarsi è Vladimir Luxuria: “Qui si corre il rischio di veder sempre meno partecipazione. Il che sarebbe un male, perché meno voto diventa più potere per chi, poi, andrebbe a sfruttare il fenomeno per veicolare i propri interessi“. La Boschi si collega a quanto detto da Vladimir Luxuria nelle sue valutazioni: “si corre il rischio di essere considerati sempre più incapaci a risolvere i problemi del nostro stato. Dobbiamo essere maggiormente rapidi nel fare qualcosa. Non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo prezioso“. Gasparri parla del Pdl: “è innegabile una sconfitta del nostro partito in questa tornata di elezioni. C’è una tale disaffezione che anche l’antipolitica si sta disgregando. Né il Pd, né il M5S, né noi, rappresentiamo più le esigenze del popolo a questo punto. Ma il fenomeno è ben più ampio se ci sia affaccia nell’azienda Europa. Va rivisto tutto quanto”.Trefiletti della Federconsumatori, in chiusura, parla di IVA, una delle tasse più attuali visto che ci si avvicina alla prima “tornata” di riscossioni: “stanno ammazzando la crescita con misure come queste“. C’e anche il tempo per collegarsi con varie piazze, che rimangono sempre il perno della trasmissione: ancora una volta opinioni in presa diretta che provengono dai comuni cittadini, i quali lanciano accorati appelli attinenti le problematiche discusse durante la serata. A Pavia alcuni ex operai della Merkel chiedono che le istituzioni si muovano per garantire a determinate figure professionali la giusta dignità, compresa la possibilità di essere ricollocate in un mondo sempre più in crisi: quello del lavoro. Dopo questa carrellata giunge la conclusione: un saluto è doveroso alla famiglia di Antonio Formicola, fioraio di Ercolano che, disperato per via di problemi economici, si è ucciso in mattinata lanciandosi dal balcone della sua abitazione. Ma il conduttore chiede prima a Gasparri di prendere un impegno con i migliaia di poliziotti, affinché siano collocati nella professione che hanno sempre desiderato.