Un po’ ci dispiace, ma siamo ai titoli di coda, pronti ad archiviare questo mondiale tutto sommato divertente, se solo non si ripensa ai nostri colori azzurri. Ma cosa ricorderemo tra qualche mese di queste notti di giugno e luglio, cosa racconteremo tra qualche anno ai nostri nipoti, che ne avranno solamente letto su qualche vecchia Gazzetta ingiallita? Sicuramente dello storico 7 a 1 dei Panzer agli allibiti Carioca di Felipao Scolari, probabilmente del poco dinamismo degli azzurri con la Costarica e del mal di denti che ha colto l’uruguayano Suarez nel bel mezzo della partita contro l’Italia. E non ci dimenticheremo certo della schiuma da barba per tracciare la distanza sui calci di punizione. Noi comicAstri, ficcanasi quanto basta, siamo andati a curiosare in quella zona di confine tra il visto e il non visto, il sogno e il bisogno, il serio e il faceto, il lusco e il brusco. Quando non si sa cosa dire, queste iperboli funzionano sempre. Ne è comunque uscito uno strano album fotografico, nostalgico quanto basta per il mondiale appena concluso, trepidante per la frenetica attesa del campionato che sarà.
In fondo, a settembre manca davvero poco…
1. Le dimissioni (irrevocabili) di Giancarlo Abete (e Prandelli, nella foto, a destra con una giacca rossa) hanno colto un po’ tutti di sorpresa. La Federcalcio si è così improvvisamente trovata “sradicata” del suo Presidente e del suo Commissario Tecnico
2. A poche ore da Francia–Honduras, finita poi 3 a 0 per i transalpini, queste erano le condizioni del campo da gioco dello stadio Beira-Rio di Porto Alegre. I tracciatori delle righe del campo, dopo una serata de alegria y saudade, sono stati prontamente sostituiti: 22 caipirinhe, una per ciascun giocatore titolare, giocano brutti scherzi. E pensare che il direttore dello stadio era stato inflessibile: “Ragazzi, rigate dritto!”
3. In Spagna, la delusione per la precoce eliminazione è stata cocente. Al rientro, gli ex campioni del mondo non hanno però trovato particolari contestazioni, eccezion fatta per un amareggiatissimo tifoso iberico, particolarmente risentito nei confronti di Iker Casillas, dopo la disastrosa partita con l’Olanda, persa per 2-5. Per fortuna del portiere del Real Madrid, molta ira e poca mira!
4. Scoop del giornale uruguagio “Alphabeto Morse”: in albergo, alla vigilia della partita con gli azzurri, Luis Suarez si prepara alla sfida con l’Italia con una colazione come si deve, forse ignaro (o forse no) dell’imminente duello con Chiellini. Noi ci saremmo aspettati un bel piatto di pasta “al dente”…
5. Fresco di rissa con Sulley Muntari, Kevin Prince Boateng (per i tifosi italiani tutti, meglio conosciuto come il signor Melisso Satta) ha dichiarato alla Federazione ghanese di essere disposto a incontrare di nuovo il connazionale, ma… solamente alle sue condizioni. Non osiamo nemmeno immaginare la risposta del “Munta”…
6. Della serie “Tattica e Fisiologia”. Dialogo (immaginario ma non troppo) tra i due giocatori nigeriani, segnatamente il n° 2 ed il n° 5, al centro della barriera.N° 5: “Salta tu!”. N° 2: “No, salta tu, a me scappa la pipì!” “Salta tu” “No, salta tu”. Morale della favola: Messi, gol!
7. La Coppa, sogno di tutti i giocatori. Ma non solo…
(Premiazione. “We are the champions, my frie-end!”. The end)