Durante le feste gli italiani sono molto attenti alle tradizioni, a quanto pare anche al cinema, dove cartoon e commedie nazionali la fanno da padrone. In questultimo filone, nonostante il 2013 fosse il trentennale del capostipite dei cinepanettoni (Vacanze di Natale), Aurelio De Laurentiis anche questanno (come nel 2012) ha detto no alla classica commedia ambientata in qualche luogo di villeggiatura (dal 1983 si è partiti e poi tornati da Cortina, passando per India, Egitto, Brasile, Sudafrica e Stati Uniti), affidando a Neri Parenti la regia di Colpi di fortuna. Il titolo richiama la commedia natalizia dello scorso anno, Colpi di fulmine, anchessa diretta da Parenti, e ne eredita la struttura a episodi distinti e ben separati (anche se sono diventati tre anziché due).
Nel primo Luca e Paolo danno vita a una sorta di Una notte da leoni in salsa partenopea, con tanto di partecipazione di Marek Hamsik e dei suoi compagni di squadra del Napoli. Il tutto per recuperare una fortunata vincita al Lotto: 6 milioni di euro che sembrano far passare in secondo piano la vicenda sentimentale di Piero (Paolo), innamorato di Barbara (Fatima Trotta), la quale sta però a sua insaputa con Mario (Luca).
Per la seconda storia si cambia città, eppure il tema sembra prettamente napoletano: a farla da padrone sono infatti cornetti, ferri di cavallo e tutto ciò che riguarda fortuna e iella. Limprenditore tessile Gabriele Brunelli (Christian De Sica), con la sua superstizione, ha costruito un impero e per chiudere un importante affare ha bisogno di un traduttore che conosca la lingua mongola. Il problema è che lunico disponibile è Bernardo Fossa (Francesco Mandelli), un ragazzo che sembra avere un dono: portare sfortuna. Non ne è consapevole, e non chiede quindi una patente da jettatore come Totò, ma i richiami al leggendario Rosario Chiarchiaro non mancano.
Lillo e Greg sono i protagonisti dellultimo episodio, che vede la partecipazione straordinaria di Raffaella Carrà. Felice (Lillo), ex ballerino di prima fila della Raffa nazionale, eredita un fratello, Walter (Greg), un po particolare. Non è il Raymond di Rain man, ma anche lui sembra avere un grande dono, che cambierà la vita del fratello e della sua famiglia.
Cosa resta dopo i circa 90 minuti di Colpi di fortuna? Di certo la scelta di parlare di sorte, con storie tutte a lieto fine, aiuta il pubblico a vivere con un po’ più di ottimismo una situazione generale tutt’altro che facile. Le gag capaci di far piegare dalle risate non mancano, ma rispetto al passato sono sparite quelle più “volgari”. Si ride meno “di pancia” e anche le “bellocce” da mostrare semi-nude sono un lontano ricordo. Insomma, del cinepattone è rimasto solo Christian De Sica, che nonostante il passare del tempo (proprio oggi, 5 gennaio, compie 63 anni), pare essere una spanna sopra gli altri. L’attore romano riesce a non stancare mai il pubblico, nonostante sia praticamente un’istituzione del cinema delle feste (c’era persino nel primissimo Vacanze di Natale) e compaia spesso in televisione (sia in trasmissioni che in fiction).
Il cinepanettone sembra finito, la voglia di ridere e di far ridere pare proprio di no. Colpi di fortuna non è certo una commedia “di peso” o “memorabile”, ma se ci pensiamo bene è la leggerezza quella che, come da tradizione, gli italiani vanno a cercare in sala durante le feste. Tra poco si tornerà alla normalità e le pellicole più impegnate già scalpitano nei cinema, in attesa anche della serata dei Golden globe. Prima di ricominciare, una risata di certo non guasta.
(Bruno Zampetti)