Diogo Mainardi sarà tra gli ospiti de Le invasioni barbariche nella puntata di oggi. Nato in Brasile a San Paolo, il 22 settembre del 1962, Diogo Mainardi Briso ha studiato al liceo classico nella sua città natale per poi trasferirsi a Londra al fine di frequentare la London School of Economics, senza però riuscire a laurearsi. La sua prima grande notorietà in patria è dovuta in particolare alle posizioni di estrema destra ed elitarie dalle quali ha attaccato il governo progressista di Lula, scrivendo anche un libro, Lula è minha anta, nel quale ha espresso pareri molto negativi sul presidente brasiliano fondati sulla presunta mancanza di finezza e di intelligenza dello stesso.
Posizioni spesso discutibili, quelle di Mainardi, espresse anche contro altre personalità che gli sono però costate molto da un punto di vista giudiziario. stato infatti querelato più volte per diffamazione da vari esponenti politici e colleghi, come Franklin Martins e Mino Carta. Il secondo, in particolare, ha vinto la causa intentata contro di lui, ottenendo un risarcimento di 35mila reals (circa 20mila dollari). Ha anche scritto sceneggiature per alcuni film che però non hanno avuto alcun successo, come del resto non esita ad ammettere.
Ha scritto cinque libri, di cui uno, La caduta (A Queda), molto particolare, nel quale ha raccontato una vicenda strettamente personale, quella che ha visto protagonista suo figlio Tito, nato con una paralisi cerebrale a causa di un grave errore dei medici. La vicenda è accaduta a Venezia e ha spinto Diogo Mainardi a fare causa alla struttura ospedaliera, vincendola, con una sentenza con la quale ha ottenuto un risarcimento di oltre due milioni e mezzo di euro a favore del bimbo nato con una asfissia da parto. Un evento traumatico di fronte al quale il padre ha reagito in un primo momento pensando che per il bambino sarebbe stata meglio la morte piuttosto di una vita in condizione vegetativa. Una posizione poi mutata dal primo contatto, a seguito del quale ha deciso di caricarsi la situazione sulle spalle per consentire al piccolo di vivere, a costo di doverlo accudire in qualsiasi modo.
Il titolo del libro è dovuto a un episodio molto particolare, la caduta accidentale della moglie Anna di fronte al resto della famiglia. Un evento che ha esemplificato un dato che accomuna tutti gli umani, la possibilità di cadere. Alla quale deve però far seguito la capacità di reagire, come ha fatto appunto Diogo Mainardi, cercando di non arrendersi a un evento devastante, per poter dare tutta la propria forza al figlio.
“La caduta” è stato un grande successo in Brasile e ha raccontato anche i successivi sviluppi, stavolta felici, con Tito ormai diventato un bimbo autonomo, grazie alle cure di cui ha potuto usufruire e all’amore di una famiglia che non ha mai smesso di lottare. Una vera e propria storia di amore per quel bimbo nato in condizioni critiche e ora capace di andare a scuola, frequentando la prima media del Giovanni Paolo I, sempre a Venezia, città nella quale Diogo Mainardi è poi tornato dopo un rimpatrio dovuto alla necessità di lavorare al fine di cercare le risorse necessarie per provvedere al figlio. Ora i bambini sono diventati due, in quanto a Tito si è aggiunto Nico e la storia è diventata un grande successo in patria, nella quale un posto particolare è detenuto anche dalla città, Venezia, che pure è stata teatro dell’evento che ha mutato in profondità la vita di Diogo Mainardi. È stato lo stesso scrittore brasiliano a confessare che la città veneta è stata di grande aiuto durante la vicenda, spingendosi peraltro ad affermare che difficilmente un’altra città avrebbe consentito al piccolo Tito la libertà di movimento di cui ha goduto e gode tuttora.