Ieri sera è andata in onda su Rai 3 una nuova puntata di 47-35 Parallelo Italia. Tra gli ospiti presenti in studio c’erano Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Irene Tinaglia del Partito Democratico e Marco Bentivogli, Segretario FIM CISL. In collegamento è intervenuto anche Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Si è subito incentrata l’attenzione sui temi più caldi di questa estate, dal caos dell’Atac a Roma, fino agli scioperi di Pompei. I lavoratori cercano delle risposte che ancora non sono arrivate. Marco Bentivogli ha fatto presente, in merito agli scioperi di Roma nel settore dei trasporti, che occorre non confondere il sindacato serio con le sigle minori. Allo stesso tempo bisogna tenere presente che a Roma si sta scioperando per non timbrare il cartellino, ed è una cosa piuttosto grave.
Tinaglia ha difeso l’operato del Governo, sostenendo che delle azioni concrete sono già state messe in atto e adesso occorre solo aspettare che passi questo periodo affinché si inizino a vedere i primi effetti delle riforme. Giovanni Toti ha fatto subito notare come finora i tagli agli enti locali siano stati maggiori rispetto a quelli che lo Stato stesso si è imposto. Il Job Act a suo avviso sarebbe una legge timida rispetto a quella spagnola sul lavoro. L’occupazione non è aumentata ma sono solo cambiati i contratti. Poletti ha voluto invece ribattere dicendo che sono aumentati i contratti stabili e questo significa molto per chi prima era precario. A metà 2013 è stato toccato il fondo con il numero minimo di occupati, ora invece sono stati prodotti più di 800.000 posti di lavoro. Intanto Hollande sta proponendo che l’Italia entri nei primi sei d’Europa.
Angela Caponetto, inviata di Rainews24, è intervenuta in collegamento da Messina e ha raccontato del ritrovamento di tredici corpi all’interno di un barcone che trasportava a bordo decisamente troppe persone, ben 522. Si tratta di un numero esagerato per un barcone di 11/12 metri. Ora si attende l’arrivo dell’imbarcazione nel porto di Messina per domani mattina alle 8. Si tratta della prima volta in cui a Messina arrivano delle salme, che hanno girovagato finora insieme all’altro carico di vivi. Il Mar Mediterraneo ha visto morire negli ultimi 15 anni circa 23.000 persone, una cifra enorme. Tra i vivi che stanno arrivando ci sono moltissimi minori e sale il problema del racket che consiste nel ricattare i genitori. Il piano messo in atto dal Governo sembra funzionare almeno al momento, però non stanno funzionando le quote. Irene Tinagli del PD ha spiegato che purtroppo il Governo non può imporre a un Paese di accogliere immigrati.
Per ora non ci sono le cifre che ci si aspettava, ma è comunque un buon risultato il fatto che si sia attivata una clausola di solidarietà all’interno dell’Europa. Sta arrivando inoltre il provvedimento che consentirà di contrastare i trafficanti direttamente in mare, sempre nel rispetto più totale delle regole internazionali. Fondamentale è invece il piano per la ripartizione degli immigrati all’interno del nostro Paese. Al primo posto si pone sicuramente la Sicilia, mentre altre regioni restano un po’ indietro. Anche il nord discute sul tema dell’immigrazione e l’inviata Laura Bonasera è andata a pochi chilometri da Bergamo, dove ha trovato un bar completamente deserto, dove c’era solo il proprietario Maurizio, il quale ha raccontato di fronte alle telecamere che fino a pochi anni fa in quella zona c’era turismo, mentre ora è rimasto il deserto.
Cosa è cambiato nel frattempo? Ci sono problemi di economia, di amministrazioni sbagliate e soprattutto l’arrivo di una quantità eccessiva di profughi rispetto al numero di abitanti. Ormai qui il numero dei profughi è quasi pari a quello dei residenti e la gente ha paura, senza che ci sia razzismo alla base. Gli stessi proprietari di seconde case non vengono più qui in vacanza. Tra poco Maurizio chiuderà la sua attività e ha detto con un certo tono provocatorio che farà la domanda da profugo. Bentivogli però ha sottolineato che in realtà il problema più grande che ci sia in Italia è quello dell’evasione fiscale, che stranamente non viene mai menzionata. Eppure si tratta, a suo avviso, di una problematica ben più grave dell’immigrazione, nei confronti della quale, invece, tutti puntano il dito. Si è parlato anche delle pensioni degli italiani e del famoso conguaglio che farà entrare qualche soldo in più nelle tasche degli italiani. I pensionati però sono scettici.
Una signora dice di non crederci finchè non vedrà questi soldi con i suoi occhi e in ogni caso fa notare come questo rimborso arrivi alla stregua di una piccola goccia nel mare, dato che lei dopo aver lavorato per 40 anni si trova ora a dover mantenere i suoi tre figli che non trovano lavoro. Ieri sera è stata mandata in onda anche un’intervista a Romano Prodi, che ha voluto commentare la situazione in cui versa il meridione d’Italia, invitando le regioni del sud a coalizzarsi per trovare una strategia vincente, mettendo da parte la rassegnazione. Tinagli, da studio, ha ribadito che purtroppo per tanti anni il sud ha ricevuto finanziamenti di tipo clientelare, che non hanno aiutato affatto l’economia. Alla luce di quanto accaduto in Sicilia, del crollo dell’autostrada Palermo – Catania, Riotta è andato a intervistare anche il sindaco di Palermo Orlando, che ha invocato lo stato di calamità naturale per la sua Regione. In chiusura si è parlato anche di unioni civili con una donna che ha spiegato che dovrà andare all’estero per sposare la sua compagna.
Replica 47-35 Paralello Italia, puntata 28 luglio 2015: come vederla in video streaming – E possibile vedere o rivedere la puntata del talk show 47-35 Parallelo Italia andata in onda ieri, 28 luglio 2015, grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.