– CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DI UN MEDICO IN FAMIGLIA 9 – Questa settimana Un medico in famiglia 9 raddoppia: oggi va in onda la quinta puntata, mentre la sesta sarà trasmessa già mercoledì 16. In questa serie stanno trovando sempre più spazio i personaggi giovani, come Tommy Martini, interpretato da Riccardo Alemanni, che in questa intervista esprime tutta la felicità per l’esperienza vissuta, le amicizie nate sul set con attori dalla lunga carriera come Lino Banfi («un secondo nonno») e Flavio Parenti («è stato il fratellone che non ho mai avuto»). E ci racconta come ha scoperto che fare l’attore è una passione che vorrebbe durasse per tutta la sua vita.
Come hai deciso di iniziare a fare l’attore?
È successo così: giocavo a calcio, era quella la mia passione e il mio interesse; poi un giorno ho visto il film Street Dance Fighters dove ballavano l’hip-hop e mi è piaciuto un sacco. Così mi sono iscritto a una scuola di ballo hip-hop e dopo due anni mi hanno detto: perché non provi una scuola di musical, potresti essere adatto? Mi sono iscritto e qui ho imparato un sacco di cose, compreso a recitare. Diciamo che è nato tutto passo dopo passo, un’occasione dopo l’altra in modo naturale, non pensata a tavolino.
Che cosa ti attira nel fare l’attore, che cosa ti piace particolarmente?
È bello perché fai qualcosa diverso da quello che sei tu, anche se in Un medico in famiglia faccio la parte di quello che sono, cioè un ragazzo della mia età. Però la cosa bella è fare cose che non sono tue, diventare un’altra persona, calarsi in un personaggio che non sei comunque tu.
Riguardo al tuo personaggio, Tommy sembra avere un po’ l’aria da casinista e da spaccone, ma sembra che in fondo sia tutt’altra persona: è così?
Sì, esattamente. All’inizio si comporta in quel modo perché il padre non era mai stato presente, pensava solo al lavoro. Quando arriva in Italia con la mamma, visto come’è cresciuto il suo pensiero è: non c’è mio padre, quindi faccio quello che voglio. Ma poi cambia, lo si è visto già nella scorsa puntata, quando ha chiamato Lorenzo papà, cosa che prima non aveva mai fatto. In realtà, Tommy ha un cuore d’oro, indossa una maschera perché vuole fare il duro, esprimere così il suo disagio, ma lui non è così.
Quanto somigli al tuo personaggio?
Direi parecchio, anche a me piace fare cavolate, andare in moto, andare alle feste. Un po’ come tutti i ragazzi della mia età.
Com’è stato lavorare con attori navigati come Lino Banfi, Milena Vukotic o Flavio Parenti?
È stato bellissimo. Potrei quasi dire che Lino Banfi è stato per me quasi un secondo nonno, mi raccontava tante cose della sua carriera: ad esempio, i film con Alberto Sordi. Flavio Parenti poi è stato è il fratellone che non ho mai avuto: si è preso cura di me, mi portava in giro, andavamo al cinema, mi raccontava del suo lavoro. Ci sentiamo ancora adesso, ma devo dire che è stato così con tutti.
Un medico in famiglia 9 ha un certo successo anche tra i giovani come te, perché secondo te?
A dire il vero prima io non lo guardavo, preferivo vedere un film in streaming o uscire quando potevo. Poi lavorandoci ho capito che hanno proprio voluto dare una svolta giovane: ci sono personaggi come il mio o quello di Giada, storie attuali, gli amori, e dunque credo che i giovani si rispecchino in questa fiction. Che dà anche una certa immagine positiva dei ragazzi, che spesso invece sui giornali vengono raccontati per cose brutte.
Riguardo la trama, abbiamo visto che Tommy ha infranto il cuore di Elena. Anche lui è destinato a una delusione?
Purtroppo non posso dire niente, mi hanno insegnato questa parola nuova che non sapevo neanche che volesse dire: non si può “spoilerare”. Diciamo comunque che anche Tommy avrà una delusione d’amore.
Dopo questa esperienza ti vedremo in qualche altra produzione televisiva?
Al momento non ho nulla in ballo, sto facendo dei provini, ma ci spero molto: incrocio le dita.