BENEDETTO XVI IN TV Benedetto XVI in tv risponde alla domanda di una mamma il cui figlio di 40 anni è in coma. La donna ha chiesto al Papa dove sia la sua anima. E la risposta è stata: «Certamente lanima è ancora presente nel corpo. La situazione, forse, è come quella di una chitarra le cui corde sono spezzate, così non si possono suonare. Così anche lo strumento del corpo è fragile, è vulnerabile, e lanima non può suonare, per così dire, ma rimane presente. Come scrive Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, sono le parole del Santo Padre a Maria Teresa, di Busto Arsizio, madre di Francesco Grillo, 40, malato di sclerosi multipla dal 93 e da due anni in coma.
Registrata la settimana scorsa nella biblioteca del Palazzo Apostolico, la risposta del Papa andrà in onda nella puntata del Venerdì Santo della trsmissione A sua immagine, su Raiuno, che ha scelto sette domande da rivolgere al Pontefice fra le tremila giunte in redazione. «Io sono anche sicuro che questanima nascosta sente in profondità il vostro amore, anche se non capisce i dettagli, le parole, eccetera; ma la presenza di un amore la sente ha osservato il Papa -. Perciò questa vostra presenza, cari genitori, cara mamma, accanto a lui, ore ed ore ogni giorno, è un atto di amore di grande valore, perché questa presenza entra nella profondità di questanima nascosta e il vostro atto è, quindi, anche una testimonianza di fede in Dio, di fede nelluomo, di fede, diciamo di impegno per la vita, di rispetto per la vita umana, anche nelle situazioni più tristi. Quindi vi incoraggio a continuare, a sapere che fate un grande servizio allumanità con questo segno di fiducia, con questo segno di rispetto della vita, con questo amore per un corpo lacerato, unanima sofferente.
BENEDETTO XVI IN TV – Tra le domande scelte, Maria nel Venerdì Santo e il mistero della Risurrezione; una donna musulmana che vive in Costa d’Avorio e chiede al Papa di «Gesù, uomo e profeta di pace» dal suo Paese in guerra; sette ragazzi di Bagdad che spiegano al Papa di rischiare ogni giorno di essere uccisi perché cristiani. E una bimba giapponese scampata allo tsunami: «Mi chiamo Elena, sono giapponese ed ho sette anni. Ho tanta paura perché la casa in cui mi sentivo sicura ha tremato, tanto tanto, e molti miei coetanei sono morti. Non posso andare a giocare nel parco. Chiedo: perché devo avere tanta paura? Perché i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa, che parla con Dio, di spiegarmelo».