La settima stagione di The Mentalist torna anche oggi, mercoledì 3 giugno 2015, sul piccolo schermo di Premium Crime: verrà trasmesso il tredicesimo episodio, intitolato Orchidee bianche, che segna la conclusione di stagione e anche lultimo appuntamento in assoluto con la serie tv, che non è stata più rinnovata. Ecco qualche anticipazione: Lazarus, in realtà, non è morto nel corso dell’esplosione avvenuta in casa sua e che ha intenzione di ottenere la sua vendetta nei confronti di Jane, e vedremo che quest’ultimo deciderà finalmente di chiudere col passato togliendosi la fede e chiedendo a Teresa di sposarlo, proposta che Lisbon accetterà senza esitazioni.
Cho chiederà a Wylie di rimanere ad Austin, dopo che l’agente gli avrà detto di aver chiesto il trasferimento a Salt Lake per un nuovo progetto sui crimini informatici, mentre Teresa e Patrick, inizialmente decisi a non invitare nessuno alle loro nozze, si renderanno ben presto conto del fatto che non potranno sposarsi senza avere vicino le persone a cui tengono, e vedranno gradualmente allungarsi la loro lista di invitati, tra i quali figurano anche Wayne Rigsby e Grace Van Pelt, che torneranno per l’occasione accanto ai vecchi colleghi del CBI. Nel frattempo, Lazarus, che tutti credono morto, tornerà a colpire e riuscirà a sapere il luogo in cui Teresa e Patrick hanno intenzione di sposarsi, in maniera tale da presentarsi sul posto per vendicarsi di Jane e ucciderlo.
Jane (Simon Baker) conduce Lisbon (Robin Tunney) presso una baita situata in riva a un lago e le annuncia di averla comprata per ristrutturarla, anche per avere qualcosa da fare mentre lei sarà impegnata col suo lavoro: infatti, Patrick non sa ancora se continuerà a lavorare per l’FBI. Teresa è contenta, ma fa presente a Patrick che ha bisogno di sapere che lui non andrà via e che crede nel loro legame, e Jane risponde che ha comprato la baita anche perché, quando avrà finito di metterla a posto, avranno un posto in cui vivere insieme. Poi, Lisbon chiede a Patrick se abbia intenzione di togliere la fede, giacché il fatto di tenerla sembra voler dire che non riesce a lasciarsi alle spalle il passato, ma Patrick la rassicura dicendo che le cose non stanno così, anche se ancora non lascia intendere di voler mettere da parte l’anello.
Nel frattempo, dopo che si è verificato un altro omicidio attribuibile al serial killer a cui l’FBI sta dando la caccia, Abbott (Rockmond Dunbar) e gli altri agenti danno il benvenuto a Rick Tork, ex agente del CBI giunto ad aiutare i colleghi appositamente per il caso di cui si stanno occupando. Dopo aver scoperto che l’assassino preleva del sangue dal corpo delle vittime, Teresa e gli altri cominciano a pensare che l’assassino possa volerlo per compiere dei rituali di magia occulta, mentre Tork avanza l’idea che Jane possa andare in televisione in veste di sensitivo perché, a quanto pare, il killer è interessato ad avere a che fare con qualcuno che possa realmente comunicare con l’aldilà.
I poliziotti capiscono che Gabriel è morto proprio in quanto l’assassino non ha avuto da lui ciò che si aspettava, cioè la possibilità di comunicare con i defunti, ed è per questo che Teresa si oppone quando anche Abbott sostiene l’idea di mandare Jane in televisione per attirare l’assassino. Jane, però, si convince a fare una prova: così, partecipa ad una trasmissione televisiva, dove dà un assaggio delle sue capacità, e poi interviene in un programma radiofonico. Mentre si trova in diretta riceve una chiamata da un uomo che dice di chiamarsi Lazarus e gli agenti dell’FBI intercettano la telefonata in quanto capiscono che l’ascoltatore è in realtà il serial killer. Giunti all’indirizzo rintracciato, i poliziotti scoprono che l’uomo ha manomesso il telefono per far credere di essere lì, ma in realtà ha aspettato che Jane e Tork uscissero dalla sede della radio per rapire il primo.
Le indagini, intanto, conducono ad un sito internet chiamato Blackmore, che dà la possibilità agli utenti di procurarsi del sangue umano, e da qui Wylie (Joe Adler) arriva a rintracciare un professore universitario che potrebbe sapere qualcosa. Nel frattempo, Jane prova a guadagnarsi la fiducia di Lazarus, il cui vero nome è Jospeph Keller jr., e approfittando di un momento di assenza dell’uomo, Patrick si libera e rovista nello scantinato in cui il killer lo tiene rinchiuso, circostanza che gli consente di raccogliere informazioni utili a capire con chi l’assassino intenda mettersi in contatto. Patrick fa appena in tempo a scoprire che Lazarus tiene il cadavere del padre in uno stanzino prima che questo torni, così riesce a far credere all’uomo di aver parlato con suo padre, e le sue parole sono così rispondenti al vero che il suo aguzzino non può fare altro che credergli. Mentre Teresa e gli altri agenti riescono a risalire alla vera identità di Lazarus e a scoprire il luogo in cui Jane potrebbe essere stato segregato, questi, con una scusa, induce il killer a stare via di casa per un’ora, in modo tale da avere il tempo necessario a manomettere la caldaia.
Quando Lazarus rientra, sentendo un forte odore di gas, va a controllare i locali della caldaia, ma si verifica un’esplosione che permette a Jane di liberarsi dell’uomo, che viene dato per morto. Teresa giunge sul posto proprio in tempo utile a portare Jane, sano e salvo, fuori dal posto in cui Keller lo teneva rinchiuso.