Questa sera, giovedì 27 febbraio 2014, su Rete 4 alle ore 21.15 va in onda Delitti inquetanti, conosciuto in America con il titolo originale The Glimmer Man, film d’azione del 1996. La pellicola è stata diretta da John Gray e prodotta da Steven Seagal, peraltro protagonista del film. In 92 minuti che tengono gli spettatori con il fiato sospeso viene raccontata la storia di Jack Cole (Steven Seagal), un ex membro dell’intelligence, conosciuto con il nome di “The Glimmer Man” per la capacità di svolgere i suoi incarichi in modo silenzioso e rapido. Cole, dopo aver lasciato il suo vecchio lavoro, influenzato dalla sua aderenza ai principi del buddismo e non essendo più bendisposto nei confronti delle collaborazioni con i colleghi, decide di diventare detective ed entra, con questo titolo, a far parte del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Jack viene affiancato da Jim Campbell (Keenen Ivory Wayans), un poliziotto dal carattere molto duro, che non tollera le filosofie new age del collega. La coppia di agenti, però, deve mettere da parte le proprie divergenze per dedicarsi alla ricerca di un serial killer chiamato “The Family Man”, per la sua predilezione nei confronti delle stragi di intere famiglie. Le ultime vittime dell’assassino sono l’ex moglie del protagonista, Ellen e il suo nuovo marito Andrew Dunleavy. Quando sul corpo della donna vengono trovate le impronte digitali di Jack, la coppia di agenti sospetta il coinvolgimento dei vecchi superiori di Cole, che, pertanto, contatta un suo vecchio amico Smith (Brian Cox), ignaro del fatto che quest’ultimo ha collaborato con il boss locale Frank Deverell (Bob Gunton). Il prosieguo delle indagini porta allo smascheramento del famigerato “The Family Man”, individuato nella persona di Christopher Maynard (Stephen Tobolowsky), il quale ammette di essere l’assassino, ma precisa di non avere nulla a che fare con gli omicidi successivi al trasferimento di Cole a Los Angeles. I due poliziotti scoprono che il figliastro di Deverell, Johnny (Johnny Strong) è a conoscenza di dettagli importanti per lo sviluppo delle indagini. Rivela agli agenti, infatti, che il nuovo killer altri non è che il braccio destro di Deverell, Donald Cunningham (John M. Jackson). Johnny informa Cole che anche Smith ha lavorato con Deverell. Dopo aver appreso la notizia, Cole e Campbell si confrontano con Smith e lo torturano fino a farlo confessare: Deverell è coinvolto in un mercato di contrabbando che trasferisce armi chimiche dalla Russia agli Stati Uniti, dove queste saranno rivendute a terroristi serbi. Smith viene contattato da un gruppo di malavitosi russi interessati alle armi da utilizzarle durante le battaglie per la liberazione della Russia e riceve un appuntamento per effettuare lo scambio in un centro benessere di un hotel. Anche Cole e Campbell si recano all’appuntamento, piantonando l’albergo. L’incontro sfocia in un conflitto a fuoco, durante il quale Cunnungham spara a Deverell e lo uccide. Cole, a sua volta, uccide Cunningham, scaraventandolo fuori da una finestra. Campbell rimane ferito durante lo scontro, ma trova la forza di dire al compagno che, da quando è arrivato a Los Angeles, per lui ci sono stati solo guai. Cole tranquillizza il collega promettendo di tenerlo a mente, mentre Campbell viene portato via in ambulanza.
Forse non tutti sanno che il personaggio interpretato da Brian Cox, Mr. Smith, era stato originariamente pensato per Tommy Lee Jones, che aveva già recitato come co-protagonista con Steven Seagal nel film “Trappola in alto mare” (titolo originale “Under siege”). Tuttavia Jones, essendo impegnato nelle riprese di un’altra pellicola, si è trovato costretto a rifiutare l’incarico che, poco prima dell’inizio delle riprese, è stato assegnato a Cox. Seagal, oltre a fare da protagonista e da produttore, si è cimentato anche nella scrittura di due canzoni originali del film “Bulletproof” e “Snake”, eseguite rispettivamente da Jeff Healey Banda e Taj Mahal.
Al momento della sua uscita nelle sale cinematocrafiche, “Delitti inquietanti” si è guadagnato il secondo posto del box office, preceduto soltanto da Il club delle prime mogli. Nonostante questo la pellicola si è rivelato un flop, avendo incassato soltanto 20.351.000 dollari, contro i 45 milioni che costituivano il budget di produzione. Anche le recensioni sono state negative. Spicca quella di Lawrence van Gelder, per il New York Times, che lo definisce “privo di suspance, di routine e monotono”.