Ballarò ha presentato un “quadro” dell’Italia in recessione, con il rischio che diventi davvero un Paese di poveri. In studio erano ospiti di Giovanni Floris il presidente dellEni Giuseppe Recchi, il sottosegretario alleconomia Gianfranco Polillo, Maurizio Sacconi (Pdl), la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, il presidente delluniversità di Trento Innocenzo Cipolletta, il presidente della Fondazione Casa della carità di Milano Don Virginio Colmegna, il tributarista Raffaello Lupi. Come sempre, i sondaggi del presidente Ipsos Nando Pagnoncelli. Dopo la copertina satirica di Maurizio Crozza è iniziato il dibattito. Colmegna fa un sunto dello stato sociale attuale: “sta avanzando la povertà, compresa quella estrema”. Recchi rettifica: “quando si parla di povertà, bisogna vedere qual’è il metro di paragone. Noi siamo ricchi di tecnologia, talenti e risorse, ma abbiamo smesso di investire sul futuro”. Un servizio mostra gli inevitabili effetti che, nei Comuni, causeranno l’innalzamento di Imu e Irpef. Se i comuni infatti non recupereranno abbastanza denaro in aliquote, occorrerà fare tagli sui servizi. E sulle famiglie, come mostra il servizio, il peso delle addizionali regionali si nota. Polillo interviene: “le tasse sono destinate ad aumentare, a meno che non si riescano a trovare risorse proprio combattendo l’evasione”. Maurizio Lupi si esprime sul pacchetto fiscale del governo Monti: “si tratta di misure necessarie delle quali non si dovrebbe neanche parlare. E’ la norma, ma in Italia appare come eccezione”. Sacconi poi interviene: “al di la degli impegni presi con l’unione europea, il processo di lotta all’evasione era già stato iniziato dal nostro governo”. La Finocchiaro conferma le parole di Polillo e aggiunge: “se non si fa luce nel fitto bosco delle evasioni, è fisiologico l’aumento della pressione fiscale”. Poi, su quanto si è fatto questi anni, si esprime dicendo: “sia Berlusconi che Prodi hanno creato un trend virtuoso contro l’evasione che dovrà essere continuato da Monti”.
A seguire, un servizio mostra come i finanzieri effettuino i loro scrupolosi controlli negli esercizi commerciali. Per scovare coloro che tentano di portare i capitali all’estero per non dichiararli, vengono utilizzati addirittura dei dispositivi Gps. Polillo commenta il filmato: “adesso cerchiamo di controllare tutto alla fonte, evitando i blitz eclatanti come quelli di Cortina”. Colmegna: “l’evasione è una sconfitta delle politiche solidali di questo paese. La politica in questo momento deve riportare le ragioni culturali per cui ci si impegna, tra cui il senso di responsabilità”. Un altro tema ampiamente dibattuto è la richiesta di pagamento dell’ICI alla Chiesa. Un servizio mostra una protesta organizzata proprio nei pressi della santa sede per ottenere questo scopo. Il commento di Polillo è che tale tassazione riguardi una categoria più ampia: quella delle associazioni no-profit. “E’ chiaro che tra le associazioni senza profitto, la chiesa sia quella con il più ampio patrimonio immobiliare. L’idea è di tassare tutto quanto generi commercio”. Don Virginio concorda, suggerendo però il rilancio di alcune particolari categorie di immobili. La Finocchiaro è ottimista sul rapporto di dialogo con la Chiesa.
Altro tema caldo assieme al fisco è la riforma del lavoro: oltre alla modifica dell’articolo 18, si stanno revisionando i numerosi contratti esistenti, spesso penalizzanti. Ballarò dà uno sguardo a Monaco di Baviera, nello stato “primo della classe” nel settore occupazionale. Molti Italiani hanno basato qui il loro business e la loro vita, raccontando come il “belpaese” sia visto con sospetto dal punto di vista lavorativo e politico. Polillo spiega come si stia operando una riforma “con o senza accordo tra le parti sociali”. La Finocchiaro parla di un’insistenza sull’articolo 18 “perlopiù strumentale”. “Tale articolo si applica al 5 per cento delle imprese, quelle con più di 15 dipendenti”. Cipolletta è concorde: “penso che sia un problema di ammortizzatori sociali e incentivi, non di articolo 18”. Infine, alla luce delle difficoltà attuali, si dibatte il discorso che ha visto l’Italia uscire dalle candidature pro-olimpiadi. “La sensazione è che noi non siamo in grado di sostenere un evento”, sono queste le parole che invitano a riflettere Polillo. Egli deve ammettere che i forti investimenti necessari non sono possibili. Tuttavia Recchi parla di segnali positivi. “E’ un governo che mostra di saper mettere in fila le priorità con buonenso”. La chiusura è di Polillo: “dobbiamo però ricordarci di sostenere queste misure con lungimiranza”