L’esegesi dell’Inno di Mameli ha infiammato il teatro Ariston e non solo, ieri sera al festival di Sanremo. L’audience, durante i 50 minuti di monologo di Benigni, ha toccato la bella cifra di oltre 15 milioni di spettatori, e dire che Benigni, a parte un inizio tipico dei suoi con battute e risate, si è lanciato in una difficile rilettura del Risorgimento e dell’inno.
Ma c’è chi oggi si lamenta per la cifra che la Rai ha pagato per l’attore. 250mila euro. E’ la Lega Nord a protestare per un cachet ritenuto troppo alto. Ma visto che è ancora top secret il compenso di Gianni Morandi, è Vladimiria Luxuria a riportare l’indiscrezione: 600mila euro per il conduttore. Tanti? Be’, visto che Bonolis ne prese due milioni,, di euro Belen e Canalis? Si dice 150mila euro a testa.
Ma tornando a Benigni, ecco alcuni commenti illustri, ad esempio quello di Giovanni Allevi: “L’Inno di Mameli cantato da Benigni mi è piaciuto molto”, lo ha detto Giovanni Allevi a Radio Uno intervenendo telefonicamente con il presidente della Rai Paolo Garimberti ed il direttore del Giornale Radio e di Radio Uno, Antonio Preziosi alla trasmissione ‘Radio Anch’io’ in diretta da Sanremo. “Mi è piaciuto molto – ha aggiunto Allevi – il fatto che abbia dato accento alla figura dell’artista, che è animato da un desiderio feroce ed impone alla propria arte tutto il proprio desiderio ed il proprio sentimento”. Ha aggiunto: “Benigni ha cantato l’inno di Mameli in Fa maggiore, una quarta sotto, come io sostengo che vada eseguito”.