Le scene dei sogni premonitori di Bug sono una sorta di citazione alla saga più famosa creata da Wes Craven, ovvero Nightmare, visto che lo stile è lo stesso. Anche nelle scene finali, quando il mostro si impossessa definitivamente dell’assassino, vi è una citazione a Nightmare, visto che nel secondo episodio, Freddy Kruger torna nel mondo dei vivi rubando il corpo del protagonista. Inoltre, lo stile ricorda molto Scream, altra serie cinematografica creata dallo stesso Craven. Questo è l’unico film girato dal regista che in Italia verrà distribuito solo nella versione DVD e videocassetta, senza il passaggio nelle sale cinematografiche. Il mostro Abel può anche essere paragonato al cattivo della DC Comics, ovvero Due Facce, visto che soffre di personalità doppia, proprio come il personaggio dei fumetti, affetto da tale disturbo dopo esser stato sfigurato dall’acido in tribunale.
Nato Dalla geniale mente di Wes Craven, padre di Freddy Kruger di Nightmare, della serie Scream e di altre pellicole horror, nasce anche My Soul To Take, in onda stasera su Italia Uno, film dello stesso genere girato nel 2010 e che rappresenta, ad ora, il suo penultimo lavoro e l’ultimo scollegato da una delle sue saghe più famose, visto che nel 2011 girò il quarto capitolo di Scream. Il film vede protagonisti Zena Grey, John Magaro ed Emily Meade, in un film horror con tanti spunti simili alle saghe più famose dirette dallo stesso Craven, regista anche di questa pellicola. Il film inizia con Abel, un uomo che soffre di doppia personalità, il quale normalmente è un buon padre di famiglia, mentre il suo lato oscuro è rappresentato da un’entità che lo spinge a commettere degli omicidi. L’uomo, che si accorge di avere tale disturbo, malgrado venga avvisato di non commettere passi falsi proprio dalla sua personalità negativa, decide di chiedere aiuto ad un medico. Questa scelta però costerà cara ad Abel che, ormai posseduto dall’entità negativa, uccide la moglie e cerca di fare lo stesso con la piccola figlia, come promesso dallo stesso mostro. Fortunatamente però, il poliziotto Paterson riesce a fermarlo in tempo e ad arrestarlo, salvando la piccina. Abel poi cercherà di fuggire ma verrà ucciso da diversi poliziotti: prima di morire, il mostro annuncerà che ben presto tornerà sulla Terra, e che ucciderà i sette bambini che in quel preciso istante stanno nascendo. Trascorrono ben diciassette anni, ed i protagonisti sono un gruppo di adolescenti che hanno diciassette anni ciascuno e che decidono di organizzare una festa di compleanno per uno di loro. Durante la cerimonia, i sette parlano di Abel e del massacro che compii vent’anni prima: i sette inoltre sono a conoscenza della leggenda di Abel, che consiste nel bruciare un pupazzo dalle sue sembianze per evitare che questo possa tornare in vita. Il giovane che avrebbe dovuto compiere questo semplice atto però, decide di starne fuori, in quanto troppo timoroso: seppur gli amici gli ricordino che Abel a causa sua potrebbe tornare in vita, il giovane si rifiuta di compiere quel semplice gesto. Complice anche la polizia, il rito effettivamente non viene compiuto, ma questo non sembra turbare più di tanto il gruppo di sette amici, che piano piano inizia a sgretolarsi, quando i problemi tra i vari componenti vengono affrontati. Amori infranti e litigi vari dunque creano una situazione di tensione tra i giovani protagonisti della pellicola, che non sembrano poi essere così affiatati. Ma la profezia inizia a realizzarsi quando uno di loro viene brutalmente assassinato, proprio con lo stesso stile che utilizzava il mostro Abel. La paura dunque prende il possesso della mente dei ragazzi, soprattutto quando questi scoprono che sono loro i sette giovani che nacquero nel preciso istante di quanto Abel passò a miglior vita. Una scia di sangue e terrore attenderà i giovani sei, visto che uno di loro è già morto, ed i colpi di scena e le rivelazioni non verranno a mancare, soprattutto quando l’agente Paterson torna ad indagare sui casi di omicidi commessi di Abel, il quale sembra pronto a compiere la sua vendetta.