Il cuore nel pozzo, trama, stasera, 10 febbraio, Rai Uno ore 21.10 Il cuore nel pozzo racconta la pagina della storia europea del dramma delle foibe. Il cuore del pozzo sarà trasmesso in replica stasera, 10 febbraio, su Rai Uno, ma era andato in onda per la prima volta su Rai Uno nel 2005, non senza far discutere in merito a come è stato trattato in Il cuore del pozzo il controverso dramma delle foibe. La vicenda è ambientata in Istria nel 1944, quando in Italia era ormai caduto il governo fascista di Benito Mussolini e tutti erano disorientati dalla situazione. In questa atmosfera di terrore, i partigiani di Tito marcivano verso Trieste per conquistare terreno e occupare i territori italiani della Dalmazia e dell’Istria.
Ma vediamo nel dettaglio la trama di Il cuore nel pozzo, che annovera nel cast Leo Gullotta nel ruolo di Don Bruno, Beppe Fiorello nel ruolo di Ettore, Antonia Liskova che interpreta Anja, Marcello Mazzarella nei panni di Walter, Cesare Bocci nel ruolo di Giorgio, Mia Benedetta è Marta, Dragan Bjelogrlic interpreta Novak.
Ma vediamo nel dettaglio la trama di Il cuore nel pozzo, in onda stasera, 10 febbraio, su Rai Uno alle 21.10.
Il cuore nel pozzo, trama, stasera, 10 febbraio, Rai Uno ore 21.10 Istria 1944. Giunge qui Novak, un partigiano di Tito fuggito di prigione, per ritrovare il figlio Carlo, un bimbo che adesso ha sei anni, avuto da una donna italiana, Giulia, che aveva violentato. Ma vediamo nel dettaglio la trama di Il cuore nel pozzo, in onda stasera, 10 febbraio, su Rai Uno alle 21.10 .
Clicca qui sotto >> per continuare a leggere la trama di Il cuore nel pozzo
Il cuore nel pozzo, trama, stasera, 10 febbraio, Rai Uno ore 21.10 – La donna riesce ad allontanare Novak e nasconde allora il figlio nell’orfanotrofio di Don Bruno, sostenendo che preferisce morire per mano dello stesso Novak piuttosto che rivelare il nascondiglio del piccolo Carlo. Un anno dopo i partigiani, tra cui Segue poi una rincorsa dei partigiani alla caccia dei bambini dell’orfanotrofio, in particolare i piccoli Carlo e Francesco che, guidati da Don Bruno, intendono dirigersi verso zone di confine più sicure e meno battute dai partigiani slavi. Con l’aiuto di Ettore, un reduce alpino, di Anja e del fidanzato Walter, rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale, i bambini riusciranno comunque a salvarsi, ma con il sacrificio della vita di don Bruno.