Il fenomeno Twilight è come un fiume dove è stata abbattuta una diga: travolge e inonda, sommergendo tutto ciò che incontra sul suo cammino. Si vede dalle copertine che conquista, dal successo clamoroso piovuto sui due protagonisti ventenni (Kristen Stewart e Robert Pattinson) che a tratti sembrano divertirsi un mondo, a tratti sembrano ragazzini sperduti nel paese delle meraviglie. E si vede dalla cascata di premi che, per il secondo anno consecutivo, la Twilight Saga ha conquistato in occasione degli Mtv Movie Awards, consegnati a Londra due settimane fa.
New Moon ha travolto persino il fenomeno Harry Potter, che pure ha reso la sua autrice più ricca della regina dInghilterra: sarà stato un bello smacco per Daniel Radcliffe, linterprete del maghetto inglese, starsene lì a vedere il connazionale Robert Pattinson, con il quale aveva condiviso lavventura di Harry Potter e il calice di fuoco, idolatrato dalle folle.
Ai tempi, Robert era un attore (semi) sconosciuto scelto per interpretare il bello di Hogwarts, lo studente modello Cedric Diggory che moriva tragicamente per mano di Voldemort. In Twilight, Pattinson torna a fare il bello della scuola, ma guadagna limmortalità e, insieme, la celebrità, grazie al volto pallido e tormentato e alla struggente storia damore vissuta da Edward, vampiro gentiluomo.
Tra laltro, lattore inglese è davvero bravo a suscitare clamori: con la spigliatezza dei suoi ventanni, bacia e abbraccia sul palco la timidissima Kristen Stewart, con la quale forse è veramente fidanzato – e il mistero, saggiamente alimentato, fa impazzire le fan, che tifano la storia damore trasposta nella realtà e si infuriano quando in Eclipse, il prossimo capitolo della saga, la protagonista Bella osa tradire lideale Edward con il normale Jacob.
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Il 30 giugno, data di uscita di Eclipse, si avvicina e il mondo dei media è letteralmente invaso di video, interviste, foto e commenti su Pattinson & compagni. I blog su internet si moltiplicano, trasformandosi in bacheche di foto, poster, clip, commenti, video dei numerosissimi eventi e trasmissioni tv a cui gli attori partecipano e che il pubblico segue con trepidazione, per ingannare l’attesa del film.
Lo scorso weekend, a Los Angeles si è tenuta la conferenza stampa ufficiale, accompagnata da una convention a cui hanno partecipato i protagonisti della Twilight saga. Tra battute e convenevoli, le giovani star hanno dimostrato di avere le idee chiare, sia sui personaggi interpretati (la Stewart ha accusato Bella di essere “incasinata” e di fare un grosso errore quando bacia Jacob, tradendo il suo innamoratissimo vampiro), sia sulla propria carriera.
Esattamente come si diceva un tempo per Kate Winslet e Leonardo di Caprio nel periodo “dell’ossessione Titanic”, gli attori lanciati nel firmamento di Hollywood grazie a un film acclamato dalle masse teen rischiano di portarsi dietro il loro personaggio per sempre. Pattinson può interpretare tutti i film che vuole (Remember Me, Water for Elephants, Bel Ami) ma, al momento, per i fan lui è Edward, il vampiro tormentato. Basta che dichiari che, come il suo personaggio, anche lui si sente un romantico “all’antica”, e le ragazze si sciolgono.
Il romanticismo paga sempre, anche in tempi cinici e disincantati come questi, soprattutto se accompagnato da una buona dose di struggimento, di pericolo e di tensione sessuale. Twilight esalta l’amore puro, che sa aspettare, ma la corrente sotterranea di desiderio percorre ogni pagina dei romanzi e – soprattutto nel primo film – ogni scena tra i due protagonisti.
L’amore proibito, accompagnato dalla paura e dal desiderio (ugualmente forti) del contatto fisico, la disperazione assoluta della ragazza abbandonata dall’amato, la lotta interiore del vampiro tra l’istinto di uccidere e il desiderio di salvare sono i punti forti della storia creata da Stephenie Meyer, che di certo sa bene come arrivare al cuore delle adolescenti.
Nei capitoli precedenti della Twilight saga, il lavoro più delicato per sceneggiatrice (Melissa Rosenberg) e registi (Catherine Hardwicke e Chris Weitz) è stato quello di trattare le intense emozioni descritte nei romanzi; dal regista di Eclipse David Slade, abituato al genere horror/thriller più che al romance, non possiamo che aspettarci un certo indugio su action e mitologia, due ingredienti che permettono di smorzare la tensione romantica e dare ritmo al film, evitando di alienarsi a priori l’intero pubblico maschile.
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Il romanzo di Eclipse, in effetti, è un vero mistero: non succede praticamente nulla, eppure molti lettori lo considerano il migliore della saga. Si svolge tutto in poche sequenze e nella testa di Bella, che da un lato non riesce a rinunciare al suo rapporto con Jacob e, dall’altro, cerca in ogni modo di sedurre Edward (ma il vampiro intende aspettare il matrimonio).
La tensione del triangolo è difficile da bilanciare nel film, dove non si ha spazio per le elucubrazioni e le spiegazioni che proliferano nel romanzo. Visto che la trama è ben nota, è proprio questa la domanda che domina l’attesa per Eclipse – come saranno rese l’indecisione di Bella e la gelosia di Edward?
Emozioni a parte, comunque, Eclipse è anche ricco di mitologia, affascina con le leggende dei Quileute e con l’introduzione dei vampiri neonati: questo ha offerto a Slade l’occasione di approfondire usi e costumi del mondo d’ombra dei “succhiasangue”, e alla scrittrice di lanciare un nuovo libro.
La breve seconda vita di Bree Tanner, ora in libreria, è infatti una sorta di spin-off della saga e narra la tragica vicenda di Bree, una ragazza trasformata in vampiro e poi uccisa (proprio in Eclipse): una storia che la Meyer non aveva pensato per la stampa, ma come materiale di approfondimento personale. Il successo mondiale l’ha naturalmente convinta a consegnare il manoscritto al suo editore.