Il secondo episodio di Una pallottola nel cuore, dal titolo La ragazza nel parco, conferma che l’unico motore del prodotto è Gigi Proietti che mette in scena un one man show alternandosi di volta in volta nei ruoli di detective, padre, comico e attore intenso. Senza di lui sicuramente sarebbero molto più evidenti i difetti di una sceneggiatura che preferisce i toni rassicuranti della fiction familiare, i tratti fin troppo piatti e pacifici delle baruffe di mogli, figli e compagni, piuttosto che concentrarsi sulle trame gialle, con un impianto che debitore della serialità americana, come Cold Case o Unforgivable, si spegne in un emulo ancora più soft di Il maresciallo Rocca. La regia non brilla, ma nemmeno crolla, anche se se si nota qualche errore, soprattutto nell’uso della colonna sonora. Gli attori sono discreti, soprattutto quelli che aiutano Proietti, come Inaudi e Marzocca, o un talento sicuro come quello di Licia Maglietta, mentre gli attori del caso deludono.
Inevitabilmente Bruno (Gigi Proietti) che regge ogni cambio di registro e ogni possibilità della serie con grandissima professionalità e talento inappuntabile, dando convinzione a un prodotto molto tradizionale.
Adelmo (Franco Castellano), il nuovo compagno di Paola: d’accordo che è il rivale in amore di Bruno e non può essere simpatico, ma qui ci si chiede: perché una bella donna come Licia Maglietta dovrebbe innamorarsi di un personaggio così piatto?