Nella prima puntata domenicale de La Gabbia, condotta come sempre da Gianluigi Paragone, sono presenti in studio a discutere dei principali temi politici Cesare Damiano del Pd, Elisabetta Gardini di Forza Italia, il critico darte ed ex politico Vittorio Sgarbi, Oliviero Beha, Paolo Barnard e tanti altri. Si parte con un servizio che mostra i vari componenti della squadra di governo, ponendo laccento su alcune personalità che vengono definite impresentabili: tra questi vengono citati i ministri Guidi, Poletti e Madia, oltre l sottosegretario Antonio Gentile che avrebbe impedito la pubblicazione di una notizia su indagini giudiziarie riguardanti suo figlio. Il giornalista Oliviero Beha si dice piuttosto scettico su questo esecutivo, mentre Vittorio Sgarbi punta il dito contro il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, che avrebbe imposto a Matteo Renzi alcune scelte discutibili (soprattutto tra i sottosegretari). Grosso modo la pensa così anche Beha, evidenziando come effettivamente Renzi abbia la chiara intenzione di fare le cose anche per non rischiare di venire a sua volta rosolato. Si cambia decisamente argomento, parlando delle espulsioni allinterno del Movimento Cinque Stelle e del problema legato alla democrazia interna da più parti sollevata. Sgarbi, se da un lato elogia la strategia portata fin qui avanti da Beppe Grillo, dallaltro si dice compiaciuto dalla decisione di quei senatori che si sono dimessi, rimarcando come il leader del Movimento sia un vero e proprio dittatore definendo i deputati grillini come una sorta di camerieri che obbediscono a quello che lui dice. Viene quindi mandato in onda un servizio nel quale vengono proposte alcuni celebri imitazioni da parte di Maurizio Crozza nei panni dellattuale premier Matteo Renzi. Questo primo segmento della trasmissione si chiude con lintervento del comico Paolo Hendel nei panni del mitico imprenditore Carcarlo Pravettoni con la sua visione abbastanza distorta ma molto divertente delleconomia. Viene introdotto un nuovo argomento con la messa in onda della protesta di alcuni sindaci della provincia di Cuneo arrabbiati con lintervento da parte del Governo Renzi a sostegno della capitale con il cosiddetto decreto Salva Roma. In studio entrano la Gardini, Damiano e leconomista Marco Passarella che immediatamente pone la questione della ridiscussione dei parametri che lUnione Europea ha imposto allItalia, per i quali Renzi deve farsi sentire il prima possibile nelle opportune sedi. Damiano sottolinea come la politica di questo nuovo Governo sia profondamente in controtendenza con quanto fatto fino a questo momento: è dunque necessario pensare agli investimenti e abbandonare definitivamente la linea dellausterità. La Gardini invece sottolinea come a suo dire i rappresentanti del Partito Democratico presenti allinterno del Parlamento Europeo seguano alla lettera quello che gli viene detto dai tedeschi. Vengono mostrati alcuni indici significativi della crisi, come quello della continua crescita del tasso di disoccupazione, mentre si dà spazio ad alcuni operai presenti in studio che sono alla prese con infiniti problemi di lavoro. In collegamento cè una rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Laura Castelli, che critica il Governo colpevole a suo dire di non dare supporto alle aziende. In studio arriva anche Carlo Fidanza di Forza Italia, mentre viene lanciato un servizio nel quale si evidenziano quelle che potrebbero essere alcune decisioni da parte del Ministro dellEconomia Padoan che sembrerebbe favorevole alla privatizzazione di alcune aziende pubbliche. La Gardini parla della necessità di dare maggiore spazio alle piccole e medie imprese, mentre la Castelli attacca Renzi dicendo che il Movimento aveva già predetto la nomina dei soliti esponenti per la formazione del Governo. Fidanza attacca poi proprio il Ministro Padoan, etichettandolo come uomo che cura gli interessi del Fondo Monetario Internazionale. In studio cè insomma molto scetticissimo nei confronti del Governo Renzi ed è per questo che Damiano ricorda a tutti di basarsi sui fatti che vedranno allopera lesecutivo. Viene quindi proposto un servizio nel quale si confronta il decreto salva Roma con le situazioni decisamente delicate di altri comuni italiani. Si parla quindi di tasse, con Sgarbi che spiega quanto sia inutile pagare i tributi a dei ladri, mentre Rabino ipotizza lopportunità di riformare il fisco e di dare il tempo a questo Governo di poter operare. Si chiude con Barnard che parla di come sarebbe utile uscire dallEuro e di come questo darebbe la possibilità alle banche di fare credito.
Da questa sera, 2 marzo 2014, La Gabbia di Gianlugi Paragone andrà in onda la domenica sera e non più il mercoledì. Con la chiusura di “Linea Gialla” di Salvo Sottile e la nuova stagione di “Crozza nel paese delle meraviglie” i programmi di La7 hanno subito dei cambiamenti. “Sappiamo che la domenica tradizionalmente non è giornata di talk. La domenica La7 non presentava delle produzioni proprie soprattutto di senso politico. Aveva lasciato un mono esperimento molto più ridotto nel tempo, che era quello di In Onda, quindi ovviamente sappiamo che le percentuali di ascolto saranno inferiori rispetto a quelle del mercoledì. Però lo sappiamo tutti. Limportante è lavorare sempre con la serietà e con la passione e ci siamo“, ha detto Paragone a TvBlog commentando lo spostamento nel palinsesto tv. Argomento al centro della puntata di questa sera è il governo Renzi e la spaccatura all’interno del partito di Grillo provocata da alcuni membri del M5S, che sono stati espulsi. Ospiti in studio: Cesare Damiano del Pd; Elisabetta Gardini di Forza Italia; Marco Passarella economista; il critico d’arte Vittorio Sgarbi; i giornalisti Oliviero Beha e Paolo Barnard. Non mancheranno gli interventi comici e satirici di Saverio Raimondi e Paolo Hendel.