Martedì 15 aprile, Rete 4 trasmetterà, alle 21.15, il film del 2010 The next three days, diretto dal regista Paul Haggis. La pellicola è il rifacimento americano di Anything for Her, film girato in Francia nel 2007, con la regia di Fred Cavayé. A Pittsburgh Lara Brennan (Elizabeth Banks) diviene la prima indiziata per l’assassinio del suo capo, con il quale aveva avuto un litigio poco prima che questo venisse ucciso. Gli indizi a suo carico sono schiaccianti, ma suo marito, John (Russell Crowe) è assolutamente persuaso dell’estraneità della moglie al delitto, ed è per questo che si dà da fare per reperire della prove che possano scagionarla. Sfortunatamente, però, a nulla valgono i tentativi di John di discolpare la moglie, che finisce suo malgrado in carcere, lasciando dunque il marito e Luke (Ty Simpkins), il loro bambino di tre anni. Qualche anno dopo, John si reca in carcere con Luke, trovando la donna in pessime condizioni e, come se non bastasse, con Luke che sembra non avere alcuna intenzione di parlare con la madre. John, allora, si mette nuovamente alla ricerca di prove che possano consentire a Lara di lasciare il carcere: anche in questo caso, però, l’uomo non riesce nel suo intento. Lara tenta il suicidio e viene portata in ospedale. John, intanto, si risolve a tentare l’unica strada per lui percorribile, cioè consentire alla moglie di fuggire dalla prigione.Per mettere in atto il suo disperato piano, John chiede consigli a Damon Pennington (Liam Neeson), ex carcerato che per ben sette volte è riuscito a evadere, e che ha raccontato la sua incredibile storia in un libro. Seguendo i consigli di Damon, John vende la propria casa, mette via tanto denaro per pagare chi potrebbe aiutarlo, si procura dei passaporti falsi, studia la struttura della prigione e le possibili vie di fuga offerte dalla città, e uccide anche un trafficante di droga, per impossessarsi dei proventi delle sue attività illecite. Poi, intervenendo sulle analisi della moglie, fa credere ai medici che questa sia affetta da diabete, in maniera tale da farla trasferire in clinica: qui, è lui ad attendere la donna, sotto le mentite spoglie di un dottore. I due diventano fuggiaschi, ma nonostante le difficoltà e il fatto di avere la polizia alle calcagna, hanno in programma di portare con loro Luke, che però si trova in un luogo diverso da quello in cui John lo aveva lasciato: il bambino, infatti, si è recato al giardino zoologico, lasciando la festa alla quale stava partecipando. Il tempo che John dovrebbe perdere per andare a recuperare il bambino, rischierebbe di far sì che i due fuggitivi vengano catturati dalla polizia, ed è per questo motivo che John preferirebbe non recarsi da Luke; ma Lara, che non se la sente di lasciare il figlio al proprio destino, tenta nuovamente di togliersi la vita, convincendo così John a ripensarci. I due evitano al meglio i blocchi stradali predisposti dagli agenti di polizia, e seminano ripetutamente le forze dell’ordine che stanno dando loro la caccia. Intanto, uno dei detective che sono stati impegnati nell’operazione volta alla cattura di Lara e John, torna sul luogo in cui, anni prima, avvenne il delitto del quale fu accusata Lara: dopo un’attenta ricostruzione dei fatti, l’uomo giunge alla conclusione che la donna, in realtà, non ha nulla a che vedere col delitto, e che il vero colpevole dell’omicidio è un rapinatore che urtò la Brennan mentre si stava dando alla fuga. L’uomo, infatti, nell’urto, macchiò la giacca di Lara con il sangue dell’uomo che aveva appena ucciso, strappandole inoltre un bottone. Proprio quest’ultimo oggetto consentirebbe al detective di dimostrare l’innocenza della donna: per una sfortunata coincidenza, questo però non salta fuori, nonostante i tentativi di trovarlo messi in atto dal detective. Il bottone, dunque, è destinato a rimanere ancora lì e a non essere scoperto. Lara, John e Luke, infine, riescono ad arrivare nella città di Caracas, poco frequentata dagli americani, proprio come Pennington aveva suggerito a John, e qui, forse, riusciranno a recuperare la speranza di avere una vita normale, senza la necessità di doversi ancora nascondere.