Ballando con le stelle 8: intervista a Sergio Assisi, pronto alla semifinale. «Questo mondo è una giungla, dove appena si viene a sapere che ti sei fatto male rischi di essere mangiato vivo, quindi sarebbe sempre meglio far finta di star bene». L’attore Sergio Assisi, uno dei protagonisti di Ballando con le stelle 8 ancora in gara: è infatti tra i semifinalisti che stasera, 10 marzo 2012, nella penultima puntata del talent show cercherà, a passi di twist, tango e altri balli con la maestra Ekaterina Vaganova, di conquistare un posto per la finalissima. Sergio Assisi comincia questa intervista per IlSussidiario.net commentando il recente infortunio avvenuto durante le prove che lo ha costretto a circa un mese di stop. «A me però non importa, – ci spiega – e voglio dire che in realtà fatico tantissimo: oggi è il quarto giorno di prove ma continuo ad avere enormi difficoltà. Dopo essere stato fermo quasi un mese e facendo diverse terapie, ho perso tono muscolare e la coordinazione, quindi è come se dovessi ricominciare da capo. Per ora comunque non penso alla finale o alla vittoria, ma sono intenzionato solamente a continuare e a fare quello che posso per far felice il pubblico, Milly e tutti coloro che partecipano a questa trasmissione».
Come commenti le varie polemiche degli ultimi giorni nei tuoi confronti? Qualche concorrente avrebbe giudicato troppo alto il voto assegnato alla tua esibizione…
Sinceramente non ho capito tutte queste polemiche. Mi sono fatto male e per un po’ me ne sono stato in panchina, ma una volta rientrato non ho vinto grazie alla votazione della giuria, ma con quella del pubblico. Oltretutto contro la coppia più favorita, ossia quella di Andres Gil, quindi il fatto di essere passato solamente ed esclusivamente grazie al pubblico da casa mi riempie davvero di gioia. Gli altri ragazzi hanno invece protestato molto vivacemente, e questo non mi ha fatto piacere: stiamo partecipando a uno show, un gioco, e ho dovuto invece assistere a un astio e un nervosismo che ritengo decisamente fuori luogo.
Cosa ti aspetti da questa partecipazione a Ballando con le stelle?
Davvero non so cosa aspettarmi, e sinceramente non ci penso neanche troppo. Cerco di pensare al presente, mentre il domani resta un’incognita, anche se naturalmente spero sempre in qualcosa di bello. Vivo il momento con tranquillità, senza pensare troppo al futuro, e tutto quello che verrà di buono sarà certamente ben accetto.
Quali progetti hai in cantiere?
Sarò impegnato in due fiction. Una è “Il commissario Nardone”, composta da sei puntate per Rai Uno, mentre l’altra, di quattro puntate, è “Zodiaco – Il libro perduto”, ma ancora non so quando usciranno. Tra pochi giorni uscirà invece il mio terzo libro edito da Mondadori, “Strapazza Napoli”, una raccolta di fotografie fatte insieme a mio fratello Dario. Infine, se tutto andrà per il verso giusto, comincerò questa estate a girare il mio film commedia, “Al Sud non piove mai”, per la regia di Daniele Cantalupo e Sergio Assisi. E’ una commedia scritta da me, con cui spero di festeggiare alla grande il mio quarantesimo compleanno, che sarà il prossimo 13 maggio.
Ballando con le Stelle ancora soffre la concorrenza di Italia’s got talent, che spesso ottiene ascolti maggiori. Cosa manca al programma per poter raggiungere gli stessi numeri?
In realtà al programma non manca niente, ma se posso dare un consiglio spassionato, visto che faccio questo mestiere da 24 anni, penso che il problema riguardi gli orari.
Cosa intendi dire?
Credo che Ballando con le stelle debba essere più snella, più corta, anche se mi dicono che per una questione di palinsesti la trasmissione deve avere questa lunghezza. Non ho mai avuto modo di vedere una puntata intera di “Italia’s got talent”, ma osservando solo pochi minuti della trasmissione facendo zapping devo ammettere di aver assistito a scene assurde e anche estremamente volgari.
Fin da piccolo hai vissuto in un ambiente famigliare sempre caratterizzato dall’arte, in ogni sua espressione. Vuoi parlarcene?
Credo che sia proprio un fatto genetico. Tutta la mia famiglia ha sempre avuto questa vena artistica: mio fratello è fotografo e uno straordinario pittore surrealista, mio padre era artigiano, rilegatore di libri, ma scolpiva in maniera notevole e da giovane ha anche recitato. Infine mia madre scriveva canzoni napoletane, partecipando poi anche al Festival della Canzone napoletana. Poi ci sono io con l’ultima arte, la recitazione, con la quale abbiamo praticamente chiuso un cerchio. Manca la danza, è vero, ma direi che possiamo accontentarci, no?
(Claudio Perlini)