Che cosa succederebbe se fossi costretto a rivivere di continuo la stessa giornata? Lidea di giocare con i paradossi temporali non è nuova ai cineasti, che si divertono a smontare i limiti fisici del tempo per trovare spunti narrativi diversi e soluzioni inedite. Come in Looper di Rian Johnson, per esempio. Stavolta, a cimentarsi con il genere è il regista Doug Liman (The Bourne Identity), che in Edge of Tomorrow dirige Tom Cruise ed Emily Blunt nel ruolo di due personaggi alle prese con la trappola temporale della ripetizione infinita degli stessi eventi.
Siamo in un futuro lontano e la Terra è minacciata da creature aliene, nemici sconosciuti e rapidissimi che puntano a distruggere il pianeta: i Mimics. Lufficiale William Cage rifiuta di partecipare a unoffensiva ed è accusato di diserzione. Viene così mandato alla base londinese, dove il maggiore Farrell lo ossessiona con i suoi discorsi sul coraggio e sul valore militare, proprio mentre comincia la grande battaglia. Coinvolto negli scontri, Cage uccide uno dei Mimics, un tipo strano, diverso dagli altri. Poi muore.
A sorpresa, però, il suo destino cambia: Cage si risveglia e si trova a rivivere la stessa giornata, ripetendo le medesime azioni e incontrando le persone che ha già visto. Ogni volta migliora, acquisendo coraggio e capacità, superando gli ostacoli in modo più audace e intelligente.
leroica combattente delle Forze Speciali Rita Vrataski a comprendere la verità, osservando labilità che lufficiale dimostra nel prevedere le mosse nemiche: luomo ha ricevuto il dono di azzerare il giorno precedente e ripercorrerlo da capo, per trovare il modo di salvare la Terra. In passato, Rita ha posseduto i suoi stessi poteri e li ha sfruttati per infliggere pesanti sconfitte al nemico, ma li ha persi quando è stata costretta a subire una trasfusione. Se il potere scorre nel sangue, bisogna evitare le ferite, o svanirà.
Tratto dalla graphic novel giapponese di Hirashi Sakurazaka, All You Need is Kill, il film combina il meccanismo del videogame e lo scenario fantascientifico classico della minaccia aliena, ma con un elemento nuovo: lo humor. Siamo di fronte a un blockbuster autoironico, che sfrutta gli effetti speciali per creare scene spettacolari (lattacco a Parigi) e propone situazioni e battute in grado di renderlo godibile al di là della pura azione. un prodotto che si rivolge a chi apprezza questi giocattoloni e sa, allo stesso tempo, cogliere lintreccio di richiami e di citazioni costruito dagli sceneggiatori e dal regista.
Inoltre, l’ironia allontana la noia, un rischio presente in una storia basata sulla ripetizione delle stesse scene. Il merito dello script è di avere trovato la via per trasformare una sfida nel punto di forza del film, ricreando la stessa situazione in modo sempre nuovo e giocando sulle possibilità offerte dal fatto che il personaggio di Cruise è consapevole della ripetizione. Proprio come in un videogioco, quando il protagonista muore scatta il game over e si ricomincia da capo, migliorando ogni volta.
Edge of Tomorrow dimostra che il cinema attinge sempre volentieri alle altre forme narrative, che combina in modo diverso, sperimentando nuove possibilità. Non si snatura, ma si arricchisce. L’action, gli alieni, perfino gli effetti speciali non sono più gli elementi su cui puntare, se si vuole rinnovare il genere: bisogna spingersi oltre, smontare le strutture classiche e osare altre strade.