Se dici film di animazione ti viene in mente Pixar, oppure Walt Disney. In realtà, in America sono fiorite diverse case di produzione, che si occupano di animazione. Ciò che noi da bambini chiamavamo cartoni animati. I passi da gigante sono compiuti: non più progetti indicati per linfanzia, ma storie che sanno affascinare gli adulti. Non più personaggi puerili, ma una profondità di spessore in cui anche i grandi possono riconoscersi.
Prendiamo spunto dallultimo blockbuster per famiglie: Madagascar 3. Seguiremo le buffe vicende di una compagnia di animali, che con la scusa di un viaggio in Europa conosceranno i rispettivi limiti e punti di forza. Anche un film come questo, denominato casual (ossia per ogni gusto ed età), propone il culto della sfida, autenticamente stelle e strisce. Quella sfida che porta a una vittoria, solo se a fianco si hanno veri amici.
Ma la capacità di costruire storie damicizia non è appannaggio solo degli americani, lEuropa ha iniziato a esprimersi prima con il fumetto, poi con i film danimazione. Lultimo film francese, disegnato con la leggiadria simile a Marc Chagall, si chiama La Tela animata. la storia di uno scarabocchio che vuol conoscere il suo creatore. La trama ruota sulla ricerca della verità da parte dei protagonisti, che spieghi loro lesistenza dentro un quadro.
Simile alla società contemporanea, divisa tra benestanti e poveri, allinterno della tela convivono diverse fazioni: i Disegni (finemente realizzati), gli Incompiuti (a cui manca il colore), gli Schizzi, considerati orribili tanto da essere perseguitati. Saranno le domande di questultimi a far decollare lazione, fino allabbandono della tela, alla scoperta di nuovi mondi. Da dove vengo?, Esiste il mio creatore?, Se esiste, può aiutarmi? si chiedono gli scarabocchi, invitando i disegni a dar voce alla loro inquietudine.
Sorprendente (e molto simile al reale, diciamolo) è la reazione degli abitanti del castello. Lì, pitturato in un angolo del quadro, vivono i disegni più belli, che autoproclamatosi re e regine della tela, si attribuiscono la creazione di loro stessi. Sarà il rischio dei poveri, degli ultimi, lurgenza insita nelle loro domande, a travolgere per sempre una vita chiusa dentro una cornice. Quasi a sottolineare, che chiunque sperimenti lincontro, o comunichi con il Mistero, non lo fa per se stesso, ma volontariamente genera una traccia, in cui altri sono irriducibilmente attratti.
Il cambiamento dentro il castello, sarà istantaneo ed esilarante, dove l’arroganza di prima cederà il passo alla curiosità. I colori si mischieranno ad altri colori, in autentica comunione, distruggeranno ogni barriera o classe, cancellando il bianco e nero dell’esistenza precedente.
I protagonisti incontreranno il loro creatore? Diciamo che se vedrete il film, vi gusterete la scena, che non è banale, né retorica. Il senso della storia in fondo fa capire che il valore dei disegni, incompleti o raffinati, o semplici scarabocchi, poggia sul valore dell’amicizia, sulla voglia di fare comunità.
Le atmosfere de La Tela animata sono diverse dal rocambolesco Madagascar 3, ma la voglia di esserci, il desiderio di incontro, è identico nei personaggi francesi come in quelli americani. Da una parte all’altra del mondo assistiamo alla stessa voglia di un abbraccio, e non importa se accade solo dentro i “cartoni animati”: è come se l’io chiedesse con lo strumento della fantasia, di trasformarsi in Noi, per farci sognare tutti insieme.