Tra gli ospiti della prima serata del Festival di Sanremo 2015 ci sarà anche Fabrizio Pulvirenti. Si tratta di un personaggio probabilmente ai più non noto, ma che è salito alla ribalta nell’ultimo periodo per via della terribile malattia dell’Ebola. Pulvirenti, infatti, è un medico di cinquant’anni, originario di Catania ma residente a Enna, che da anni fa parte di Emergency e che, dunque, offre il suo sostegno e le sue competenze alle persone in difficoltà nel continente africano. Lo scorso 25 novembre Pulvirenti era stato ricoverato presso l’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive Spallanzani. L’Aeronautica Militare Italiana lo aveva trasportato con urgenza dalla Sierra Leone all’Italia. Le sue condizioni in un primo momento sono apparse piuttosto gravi, il medico aveva contratto il virus dell’Ebola e per diversi giorni si è temuto il peggio a tal punto che Pulvirenti è stato trasferito presso l’Unità di Rianimazione ad alto isolamento. Poco alla volta, però, il quadro clinico del medico di Emergency è migliorato e le sue condizioni sono ritornate alla normalità. Poco prima delle festività natalizie il medico ha ricevuto anche una chiamata da parte dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Quella di Pulvirenti è una testimonianza molto importante che serve a far capire agli italiani e al mondo occidentale che in Africa l’emergenza è costante e che i più indifesi continuano a morire per malattie che altrove verrebbero curate in maniera semplice o addirittura snobbate. Fabrizio Pulvirenti ha raccontato in alcune interviste la terribile esperienza vissuta. Il medico siciliano ha subito precisato che tornerà nuovamente in Africa per cercare di portare a termine il lavoro intrapreso. Ha, inoltre, aggiunto che i primi sintomi dell’Ebola li ha avvertiti grazie al vomito, poi è arrivata anche la febbre alta, altro inequivocabile segnale che il virus lo aveva colpito. Inizialmente, Pulvirenti aveva pensato di rimanere in Sierra Leone, ma la presenza delle figlie in Italia lo ha convinto a fare ritorno nella sua terra d’origine.
Il medico di Emergency ha spiegato i motivi che lo hanno convinto a intraprendere questa strada, parlando delle profonde differenze che ci sono tra Nord e Sud del mondo e aggiungendo che è necessario cercare di venire in soccorso delle persone meno fortunate perché il diritto alla salute e alle cure appartiene a tutti. Oltre che in Sierra Leone, Pulvirenti in passato è stato anche in Kurdistan in un campo profughi anche se, a suo dire, le due esperienze non sono paragonabili. In merito all’Ebola, ha detto che mai un’epidemia di febbre emorragica aveva raggiunto tali dimensioni, ma ha ammesso che ciò che più lo preoccupa è il pregiudizio della gente e la paura.
Secondo il medico italiano, il virus dell’Ebola può essere sconfitto con un intervento radicale ma organizzato. Purtroppo, la presenza di strutture precarie nei paesi in cui si è diffuso il virus ha ulteriormente peggiorato le cose. La sua città d’origine non è rimasta indifferente a questa vicenda. Per Fabrizio Pulvirenti è, infatti, arrivata la più alta onorificenza della città, ovvero la Candelora D’Oro 2015.