Una delle migliori cerimonie degli Oscar di sempre. Dinamica, ricca, divertente. Ogni categoria ha avuto una presentazione scenica ad hoc che ha fatto davvero onore al reparto scenografia-luci-regia della serata.
Il merito della buona riuscita della serata va anche del presentatore, l’aitante ed elegantissimo australiano Hugh Jackman, sul palco del Kodak Theatre di Los Angeles per la prima volta. Canta, balla, è spigliato e spiritoso. Subito si lancia in un pezzo di musical in cui ironizza sulla crisi economica che si sta abbattendo ormai da tempo anche sugli States inscenando una presentazione delle pellicole in concorso nella categoria “Miglior film” con mezzi poveri e improvvisati. Coinvolge nello sketch anche una bravissima Anne Hathaway. Poi il “presentattore” rivolge due parole d’incoraggiamento ad alcuni dei candidati come miglior attori, tra cui un Mickey Rourke in total white, dente d’oro e occhiali fumé e i Brangelina («Non ho battute da rivolgervi, solo metodi contraccettivi da consigliarvi!»).
Lo show ha avuto inizio con la prima novità: a presentare il premio per la miglior attrice non protagonista non c’è il vincitore dell’analogo premio al maschile dell’edizione passata come da tradizione, ma cinque vincitrici del passato: Eve Marie Saint, Whoopi Goldberg, Tilda Swinton, Goldie Hawn e Angelica Houston. Che hanno consegnato la statuetta a una radiosa Penélope Cruz (per Vicky Cristina Barcelona), che tra le persone ringraziate ha incluso l’amico e mentore Pedro Almodòvar.
Altro momento comico con Tina Fey (attrice che proviene dal Saturday Night Show) e Steve Martin che hanno presentato i premi alle sceneggiature: originale (andato a Dustin Lance Black per Milk) e non (Simon Beaufoy per The Millionaire). Gli affiatati Jennifer Aniston e Jack Black premiano come miglior film d’animazione Wall·E (ritira l’Oscar Andrew Stanton; il miglior corto d’animazione è La maison en petits cubes). Daniel Craig e una vaporosa simil-sposa Sarah Jessica Parker premiano invece il reparto “artistico” dei film: miglior scenografia e miglior trucco a Il curioso caso di Benjamin Button, migliori costumi a La duchessa.
Il “vampiro” Robert Pattinson (Twilight) e la romantica Amanda Seyfried (Mamma mia!) presentano i momenti romantici del 2008 e subito dopo l’incantevole Natalie Portman, in rosa, e uno “stordito” Ben Stiller con barba e baffi posticci e occhiali scuri – la caricatura dell’attore indipendente/impegnato/capitato lì per caso/estraniato – consegnano la statuetta per la miglior fotografia andata a The Millionaire. Come miglior cortometraggio live action è stato premiato Spielzeugland (Toyland).
A seguire un vero e proprio momento di musical, stile Broadway dei tempi d’oro (ideato e diretto dal Buz Luhrman di Moulin Rouge!). Protagonisti Jackman, Beyoncè Knowles, Zac Efron, Vanessa Hudgens (della serie High School Musical), oltre a Dominic Cooper e Amanda Seyfried, che ripercorrono alcuni dei brani più famosi di film di questo genere (Grease, Chicago, Mamma Mia!, Moulin Rouge!).
L’Oscar al miglior attore non protagonista è andato allo scomparso Heath Ledger per Il cavaliere oscuro: a ritirarlo sul palco e a commuovere la platea ci hanno pensato padre e sorelle dell’attore. Miglior documentario è stato decretato Man on Wire, mentre miglior documentario cortometraggio Smile Pinki. Miglior montaggio sonoro a Il cavaliere oscuro, miglior missaggio sonoro e miglior montaggio a The Millionaire.
Eddie Murphy ha consegnato il Jean Hearsholt Award (premio alle star del cinema che si sono distinte in attività benefiche) a Jerry Lewis, per il suo impegno con i bambini più sfortunati.
The Millionaire si aggiudica anche gli Oscar come miglior colonna sonora e miglior canzone.
Il favorito nella categoria “miglior film straniero”, ovvero l’israeliano d’animazione Valzer con Bashir, è stato battuto dal giapponese Okuribito.
Momento commovente quello in cui, sulle note di una canzone struggente cantata da Queen Latifah, scorrono le immagini tributo di chi ci ha lasciato, che si concludono sugli occhi blu e indimenticabili di Paul Newman.
The Millionarie incassa una preziosa statuetta (l’ennesima) con quella per la regia andata a Danny Boyle, contentissimo e “salterino” sul palco.
Esaudite le preghiere della brava Kate Winslet, premiata come miglior attrice protagonista per The Reader. A consegnarle la statuetta, arrivata alla sua sesta nomination, c’erano sul palco Sofia Loren, Shirley McLane, Nicole Kidman, Marion Cotillard e Halle Berry. Successo anche per Sean Penn, miglior attore protagonista per Milk. L’attore ha ricevuto il premio dalle mani di Robert De Niro, Adrien Brody, Michael Douglas, Ben Kingsley e Anthony Hopkins. Penn ha approfittato del discorso di ringraziamento per ribadire (sulla scia dello sceneggiatore premiato di Milk, Dustin Lance Black) che «dobbiamo avere tutti gli stessi diritti», riferendosi al matrimonio tra omosessuali, e ha rivolto un saluto particolare a Mickey Rourke, definito «mio fratello».
Il sipario sull’81esima notte degli Oscar è calato con mister Steven Spielberg che ha dato il premio più importante della serata, ovvero quello per miglior film, andato all’asso pigliatutto The Millionaire, vero protagonista della serata.