E’ stata davvero movimentata l’eliminazione degli artisti che ha portato alla selezione dei tre finalisti del sessantesimo festival della canzone italiana di Sanremo. In particolare il pubblico in sala e l’orchestra si sono ribellati alla notizia dell’esclusione di Malika Ayane, vincitrice poi del premio della critica “Mia Martini”, inscenando una protesta davvero plateale.
L’eccentrico direttore d’orchestra Marco Sabiu, udendo l’esclusione di Malika aveva chiesto il permesso di rendere pubblico il voto dell’orchestra che stava già platelamente rumoreggiando, ma il notaio glielo ha impedito, scatenando quindi la bagarre e la plateale contestazione dell’orchestra del festival di Sanremo che ha buttato sul palco gli spartiti per manifestare il proprio disappunto sull’eliminazione di Malika Ayane.
La protesta dell’orchestra di Sanremo ha avuto davvero dell’incredibile, è bastato che partisse il clip di Malika Ayane per scatenare un vero boato tra gli orchestrali: segni di pollice verso, di palese incredulità che partono dai volinisti per arrivare alle percussioni. Uno degli orchestrali attira l’attenzione del direttore e chiede di poter rendere pubblico il voto. Mentre il notaio verifica la possibilità di permettere all’orchesta di esprimersi, viene annunciata l’eliminazione di Noemi: è ufficiale quindi l’arrivo in finale di Pupo e di Emanuele Filiberto. Alla notizia l’orchestra non aspetta più e scatena la protesta: spartiti appallottolati e lanciati verso la Clerici ricoprono il palco.
“Una cosa mai vista” ha commentato in diretta Antonella Clerici, mentre il pubblico in sala – appena uditi i nomi dei tre finalisti – è esploso in un “Vergogna-Vergogna” e addirittura in un “Venduti-Venduti” e ha sganciato una bordata di fischi all’indirizzo del palco dell’Ariston (o forse del pubblico a casa?). La Clerici difende il televoto, ma gli animi non si rasserenano e anzi si rinfocolano all’udire il nome di Pupo e di Emanuele Filiberto tra i finalisti.