CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DE LE MANI DENTRO LA CITTÀ – Questa sera va in onda la sesta e ultima puntata de Le mani dentro la città, la fiction di Canale 5 che parla della ‘Ndrangheta e di come questa si sia infiltrata nel tessuto sociale del milanese e del Nord Italia. In occasione del gran finale, abbiamo contattato Daniela Marra, l’attrice che interpreta Maria Marruso, giovane figlia del boss Carmine, che sembra volersi ribellare al destino che sembra scritto per lei e il suo piccolo Nicola. L’attrice, in vista della messa in onda dell’ultimo episodio, mantiene il silenzio più assoluto circa il contenuto della puntata, ma ci racconta della sua “bellissima” esperienza sul set.
Sei nata e hai vissuto per tanti anni a Reggio Calabria e in questa fiction si parla di ‘Ndrangheta. Come ti sei trovata a interpretare il ruolo della figlia di un boss?
Non essendo, fortunatamente, la figlia di un boss, ho dovuto capire e studiare quelle che potevano essere le dinamiche all’interno di queste famiglie. Maria, dalla sua, è anche un po’ fuori dai malaffari dei Marrusso. È la più piccola, la più coccolata e anche la più inconsapevole di certi rapporti, anche se ne entra sempre più in contatto man mano che la storia va avanti. Si è visto, infatti, che qualcosa scatta in lei dopo la morte del marito.
Non è stato dunque facile?
Ecco, è stato difficile provare a immaginare come all’interno di una famiglia del genere – rispetto a una normale – si sviluppano i legami: Pinuccio, fratello di Maria, arriva addirittura a uccidere Nicola, marito della sorella.
Il pubblico ti conosceva già per un ruolo analogo in Baciamo le mani. Che differenze ci sono tra Maria Marruso e Mariarosa Draghi?
Le differenze ci sono certamente. Innanzitutto Mariarosa è un personaggio più giovane di Maria: che è cresciuta in una famiglia di provenienza siciliana trapiantata nell’America degli anni ‘50. È una ragazza che vive un contrasto culturale: il suo obbiettivo è l’emancipazione; si ribella così al padre che la vorrebbe accasare e tenere sotto una campana di vetro, togliendole tutti gli stimoli che il mondo americano dell’epoca offriva.
Mentre Maria?
È una ragazza calabrese, di seconda generazione, che abita nella Milano dei nostri giorni. È perfettamente integrata nell’ambiente milanese, dove è cresciuta in una famiglia ricca. Si sposa con Nicola, mossa da vero amore, coronando così il suo sogno di donna. Ecco queste sono le discrepanze: si tratta di differenze dettate dall’ambientazione storico-geografica.
Punti in comune ce ne sono?
Il senso di opposizione alla propria famiglia e un’integrità che le distingue dai comportamenti dei propri cari.
Nel cast de Le mani dentro la città troviamo attori più navigati insieme ad altri meno esperti. Com’è stato il lavoro sul set dal tuo punto di vista?
Bellissimo, davvero bellissimo! Ho avuto la possibilità, con i colleghi più o meno coetanei, di collaborare con tantissima voglia ed entusiasmo, mettendoci tutti il massimo: ci telefonavamo la sera prima per parlare della scena del giorno dopo! Per questo c’è da ringraziare, e molto, la direzione di Alessandro Angelini, che è stata veramente formidabile: lui ha sempre cercato di creare il clima giusto per lavorare. E con i nostri colleghi più maturi è stato ancora più facile perché sono tutti attori che arrivano da grandi esperienze: ottimi professionisti e persone alla mano, che si sono mostrati sempre collaborativi e rispettosi nei confronti delle proposte che noi giovani avanzavamo. Insomma, è stato un lavoro all’insegna della serenità.
Quale pensi sia il tratto distintivo di questa fiction rispetto alle altre che hanno affrontato il tema della criminalità organizzata?
Secondo me, il fatto che sia la prima serie lunga che parla di ‘Ndrangheta, un fenomeno che è stato maggiormente nell’ombra (e da qui si è diffusa a macchia d’olio). Infatti, si è sempre parlato di più di Cosa Nostra e di Camorra. Per questo motivo credo che oggi sia molto più interessante sentir parlare di ‘Ndrangheta, facendolo oltretutto non in maniera circoscritta alla Calabria, bensì ponendo il baricentro a Milano e nel tessuto sociale ed economico del Nord Italia. Poi, ovviamente, il raggio d’azione della ‘Ndrangheta va ben oltre ai confini nazionali ed europei, toccando tutti i continenti. Per esempio, il narcotraffico della famiglia Marruso ha il suo centro pulsante nel Sud America.
Abbiamo visto che Maria intende ribellarsi alla sua famiglia. Porterà questa scelta fino in fondo?
Col cavolo che te lo dico!
Proviamone un’altra: Maria e i suoi fratelli scopriranno la verità sulla morte della loro sorella maggiore Agata?
Niente da fare! È super top secret!
Oggi va in onda l’ultima puntata, ci puoi dire almeno se si tratterà di un finale aperto che lascerà spazio a una seconda serie?
No no, ma vuoi sapere troppo! Siamo alla vigilia dell’ultimo episodio: resistete ancora un po’ dai, manca poco…
Mi arrendo, ma prima di salutarci ti chiedo dove potremo vederti dopo Le mani dentro la città.
Ho girato un film, “La terra dei santi”, per la regia di Fernando Muraca, prodotto da una casa di produzione indipendente che si chiama Kinesis film. Sarò al fianco di Valerina Solarino, Lorenzo Indovina, Ninni Bruschetta, Tommaso Ragno e Francesco Colella,. Deve ancora essere ultimato, quindi l’uscita nella sale non è ancora stata fissata. Poi ho qualcos’altro che bolle in pentola, ma in attesa che siano progetti che vadano effettivamente in porto scaramanzia vuole che si tenga un basso profilo!
(Fabio Franchini)