Questa sera, venerdì 20 settembre, va in onda su Rete 4 una nuova puntata di Quarto Grado, con Gianluigi Nuzzi. Nel corso della serata verrà mostrata l’intervista che Amanda Knox ha rilasciato alla trasmissione, la prima a una tv italiana. Ad annunciare l’esclusiva di Quarto Grado è stato lo stesso Nuzzi con un tweet: Venerdì 21.10 @quartogrado parla Amanda Knox: “Se fossi condannata per omicidio Meredith ecco cosa faro” Prima intervista a tv italiana.
Il 30 settembre comincerà a Firenze il nuovo processo dAppello per lomicidio di Meredith Kercher. Amanda Knox e Raffaele Sollecito erano stati condannata in primo grado e assolta poi in appello. La Cassazione, però, ha annullato la decisione dei giudici di secondo grado di Perugia disponendo un nuovo processo da celebrare a Firenze. Ma la ragazza di Seattle non presenzierà in Aula, resterà infatti negli Stati Uniti e non prenderà parte alle udienze. Amanda Knox continua a professarsi innocente. Se fossi condannata, sarebbe unesistenza terribile e scappare non sarebbe vita. E non voglio che qualcuno punti il dito indicandomi come unassassina. Ma non temo la condanna: so che è possibile un verdetto giusto. Mi aspetto lassoluzione, ha detto Amanda Knox ai microfoni di Quarto Grado dieci giorni prima del nuovo processo d’Appello, previsto. La ragazza attacca poi il giornalismo da tabloid che, a suo dire, ha focalizzato lattenzione delle persone su cose irrilevanti e non vere: Tra le accuse più offensive che ho ricevuto, ricordo gatta morta, luciferina, demone, strega. Mi hanno accusata di avere uno spirito maledetto e di essere posseduta, di manipolare le persone, di essere fissata con il sesso e la violenza.
Nel corso della lunga intervista alla trasmissione di Rete 4, Amanda ha parlato anche di Raffaele Sollecito, suo fidanzato all’epoca dell’omicidio e imputato con lei: Raffaele e io abbiamo vissuto un incubo insieme. Mi fido tantissimo di lui: è gentile, intelligente, vero. Una brava persona, su cui posso contare. Gli sono grata e sono fiera di lui, perché ha fatto la cosa giusta. La nostra relazione non è amore: siamo soldati che hanno attraversato una guerra. Siamo uniti e possiamo fidarci luno dellaltra. Ma sono molto triste per lui: è sempre solo.
Amanda ricorda anche Meredith Kercher, di cui parla come un’amica: Penso sempre a Meredith: vorrei andare sulla sua tomba con la sua famiglia, ma non voglio invadere un posto intimo come quello, se loro non mi accolgono. Voglio che i Kercher capiscano che sono innocente.
Infine il drammatico racconto che la ragazza ha fatto del periodo trascorso in carcere, gettando ombre sulla condotta del dirigente carcerario: “Ogni sera, poi, venivo chiamata dal dirigente carcerario, che chiedeva di parlarmi in un ufficio, solo lui ed io. Gli argomenti erano il sesso e il mio fisico: mi domandava che tipo di biancheria intima indossassi, che posizioni preferissi, se avrei potuto fare sesso con uno come lui. Non sapevo cosa fare. Non l’ho denunciato perché pensavo: Chi crederebbe ad una persona accusata di omicidio e calunnia?“.