Vita dura per lo scoiattolo Scrat. Siamo arrivati al quarto capitolo della saga de LEra Glaciale e ancora insegue disperatamente la sua ghianda, ossessionato al punto da scalare le montagne, sfidare i ghiacci e precipitare negli abissi pur di averla. Stavolta batte ogni record: la sua esilarante rincorsa provoca addirittura la deriva dei continenti.
A farne le spese è la famiglia di Manny, il mammut che abbiamo imparato a conoscere nei film precedenti, con il clan allargato che include una tigre e un bradipo. Manny è in crisi: la figlia adolescente, Pesca, mostra uno spiccato e pericoloso (ai suoi occhi) interesse per i coetanei e i loro divertimenti, finendo per infrangere le regole. Cè un mammut affascinante circondato dalle ragazze adoranti, che Pesca guarda sospirando, ansiosa di fare parte del gruppo. E ovviamente il papà disapprova.
Quando la crosta terrestre si frattura, però, Pesca e la madre rimangono sul continente, mentre Manny finisce alla deriva su un iceberg assieme ai fedeli compagni Diego e Sid. E così prende il via la storia vera e propria, che racconta il periglioso viaggio verso una ritrovata unità. Mentre Manny impara a dare fiducia alla figlia ormai grande, Pesca capisce che lamore disinteressato è prezioso e va custodito come un tesoro.
Seguendo un classico comportamento adolescenziale, Pesca desidera appartenere al gruppo ed essere apprezzata e notata dal mammut che popola i suoi sogni. Si vergogna della diversità ereditata dalla famiglia (dorme a testa in giù appesa a un ramo, come gli opossum) e rinnega perfino il suo migliore amico, soltanto perché è una talpa considerata poco cool. Quando si trova in pericolo, tuttavia, è lamicizia vera a salvarla: linfatuazione non può sostituire i sentimenti profondi e laffetto sincero.
Nel frattempo, suo padre naviga in mare aperto e combatte contro nuovi nemici. Il villain della situazione è la scimmia pirata Sbudella, capitano di una nave con un equipaggio sgangherato che rappresenta lanti-famiglia. Nel suo gruppo, ognuno pensa per sé ed è pronto a voltare le spalle agli altri pur di salvarsi la pelle.
E la famiglia in tutte le sue varianti è il tema al centro del film: il nucleo di Manny, diviso dalla sorte ma destinato a ricomporsi, il clan allargato che include Sid e Diego, basato sull’affetto e sulla lealtà, e la nuova coppia formata da Diego e Shira, cresciuta tra i filibustieri di Sbudella e digiuna di veri rapporti di amicizia. Infine, c’è la famiglia di Sid, in cui i legami di sangue non bastano a creare un vero nido. Abbandonato una volta, Sid viene nuovamente deluso dai suoi familiari, che gli scaricano la folle nonnina per poi sparire nel nulla. La nonna bradipo è la new entry comica del film, un personaggio scanzonato in grado di divertire il pubblico con le sue trovate e i monologhi con un’amica (apparentemente) immaginaria.
Se gli effetti visivi sono più curati che in passato e le gag continuano a brillare, la sceneggiatura mostra però qualche buco, alcune trovate già viste e dei momenti di stanchezza nelle scene con i pirati. In omaggio alla tradizione delle grandi avventure per mare, compaiono anche gli archetipi delle sirene, mostri marini che attirano i naviganti con il potere dell’illusione, e della balena, misteriosa alleata che ribalta le sorti dei nostri eroi.
Ma il più folle di tutti è sempre Scrat con la sua ghianda, metafora dell’uomo che insegue qualcosa che gli sfugge, una meta sempre più alta, senza mai accontentarsi. Accecato dalla bramosia, arriva nella felice città di Atlantide, che però, come tutti sanno, non ha fatto una bella fine. Chissà se la sua rincorsa lo porterà mai al traguardo, o continuerà altrove, magari nello spazio infinito. E in un altro film.