Paolo Brosio è stata una delle vittime scelte dalla redazione di Le Iene: Scherzi a parte: per lui hanno organizzato una finta telefonata da parte di Papa Francesco, che lo ha fatto letteralmente scoppiare in lacrime per la commozione di poter ricevere una telefonata dal Santo Padre. Lo scherzo, trasmesso in diretta la settimana scorsa, ha suscitato molte polemiche nel web e sui quotidiani, e il giornalista ha voluto spiegarne i retroscena e fare anche un suo personale commento in merito ieri, in diretta a Domenica Live, ospite della conduttrice Barbara DUrso. Brosio ha dichiarato che lo scherzo è stato registrato nel 2013 e non molto tempo dopo ha ricevuto una telefonata di Paolo Bonolis, il conduttore della trasmissione, con la richiesta, appunto, di poterlo mandare in onda. Inizialmente, ha spiegato Brosio, Bonolis ha ottenuto un rifiuto da parte sua: La fede è una cosa serie, non uno scherzo ha commentato il giornalista alle domande di Barbara DUrso. Ma poi ha cambiato idea: linizio del mio libro di questanno è proprio una lettera aperta a Papa Francesco. E ho accettato che venisse messo tutto in onda, ma solo in cambio di un aiuto per la costruzione del primo pronto soccorso di Medjugorje. Una patto a fin di bene, insomma. Inoltre, come ha voluto precisare ancora Brosio, un patto che è stato rispettato: Davide Mi ha promesso che per tutto il 2015 metterà il progetto Mattone nel Cuore sul sito della trasmissione, che fa milioni di contatti. Alla fine da questo episodio è nata una cosa buona. Il suo giudizio in merito allo scherzo, però, rimane questo: Fare scherzi sulla fede non è una cosa bella anche se devo ammettere che Le Iene poi si sono scusate, hanno pubblicato una lettere.