Le tre rose di Eva stupirà ancora una volta i telespettatori di Canale 5 con la penultima puntata, in onda stasera, ricca di colpi di scena. Il mistero di Villalba che si cela dietro il tragico e misterioso assassinio di Luca Monforte sta per essere svelato, ma non tutto si risolverà nella prima stagione della fiction Mediaset. Come svela a ilsussidiario.net l’attrice Karin Proia (che interpreta Marzia Taviani), parte della storia resterà aperta per lanciare la seconda stagione, ma, come scoprirete leggendo questa intervista, conosceremo il nome del colpevole (o dei colpevoli) che ha causato la morte di Luca Monforte e, soprattutto, il diabolico movente che ha tinto di rosso con il sangue delle numerose vittime le verdi colline di Villalba… Karin, oltre che attrice di fiction e cinema, è anche regista e sceneggiatrice e con lei abbiamo ragionato sui motivi del successo de Le tre rose di Eva e sulle possibili strade che la scrittura delle fiction italiane potrebbe percorrere in futuro…
Ci parli di Marzia Tavani, una donna razionale che ha svelato un inaspettato lato istintivo e passionale…
Per fortuna sono finalmente emerse le passioni e le emozioni di Marzia! E’ una donna molto inquadrata, razionale, titubante e controllata nei sentimenti, ma alla fine si “sbottona” e apre il suo cuore, come si è visto nella scorsa puntata, ad Antonio Mancini, l’uomo di cui capisce essersi innamorata.
Marzia ha degli aspetti in comune con Karin?
Marzia è una donna diretta, è una “pura”: il fatto di credere, all’inizio della storia, che sua sorella Aurora sia l’assassina di Luca per poi scoprire invece che è innocente, fa sentire Marzia profondamente in colpa nei suoi confronti, al punto di sacrificare la sua vita, che prima era lontana dalle sorelle, dalla nonna e da Villalba, per aiutare Aurora e recuperare il rapporto con lei. Marzia è un personaggio con un carattere piuttosto diverso dal mio, perchè la Taviani cerca di essere molto ordinata, nel senso più ampio del termine, in tutto ciò che fa e anche nei rapporti, è sempre razionale, anche se questo la porta a soffrire. Fa la “crocerossina” con gli uomini, ha cercato infatti di aiutare Matteo Monforte e le sue sorelle. Io invece mi sento diversa: prima aiuto me stessa e poi gli altri, come una sorta di egoista-altruista, perchè credo non si possano aiutare le persone che si hanno intorno se non si possiede un saldo equilibrio personale. Marzia cerca di risolvere i problemi degli altri, ma non aiuta se stessa e ciò rende tutto più complicato, ma alla fine troverà la strada giusta…
Chi ci sarà sulla sua strada: Matteo Monforte o Antonio Mancini?
Marzia troverà la strada giusta chiudendo definitivamente il rapporto tormentato con Matteo Monforte. La Taviani ha scelto di stare con Antonio Mancini.
Le anticipazioni dell’ultima puntata di Le tre rose di Eva
Continuiamo con le anticipazioni: il video che Eva ha lasciato alle figlie porterà a colpi di scena? Avrà effetti dirompenti nelle ultime due puntate?
Ne Le tre rose di Eva tutto ha e avrà un effetto dirompente… Anzitutto sulle tre sorelle, che sono molto diverse tra loro, ma sono unite da un legame fortissimo che i fatti di Villalba hanno contribuito a rinsaldare, anche se poi ognuna ha un giudizio diverso sulla madre che le ha definitivamente lasciate e ha voluto dir loro addio con questo video. Marzia, Aurora e Tessa si vogliono profondamente bene e nulla metterà in discussione questo rapporto, nemmeno le prossime rivelazioni. Il video sicuramente contribuirà a indicare la strada giusta per scoprire chi è l’assassino di Luca Monforte.
E cosa succederà nell’ultima puntata? Ci regala le primissime indiscrezioni? Gli attori che l’hanno preceduta nelle nostre interviste hanno fatto capire che sarà un finale aperto…
Il finale non sarà poi così aperto e in sospeso: certamente darà modo al racconto di continuare nella seconda stagione, ma sicuramente darà soddisfazione agli spettatori di Canale 5, che non resteranno del tutto con il fiato sospeso… Si chiariranno molte situazioni, ma soprattutto si scoprirà chi è l’assassino di Luca Monforte; resterà comunque un ampio margine di storia “aperto”, in modo da poter continuare con la seconda stagione, in cui accadrà di tutto. E Marzia ci sarà…
Da attrice, regista e sceneggiatrice in carriera, come spiega il successo de Le tre rose di Eva, che episodio dopo episodio ha avuto un’escalation di ascolti?
Si tratta di una fiction davvero ricca di stimoli per lo spettatore, perchè l’intreccio, in particolare per quanto riguarda il filone “giallo” della trama, è decisamente intricato e non semplice da risolvere. Ci sono inoltre tanti elementi di narrazione, personaggi e storie che si legano tra loro e questo stimola interesse e curiosità. Anche la sola lettura dei copioni ha fatto appassionare noi attori.
Com’è stata l’esperienza sul set? Avete lavorato a ritmo serrato…
Ho recitato con un cast di attori simpaticissimi oltre che bravi. Anche Luca Ward, che interpreta il “cattivo” Ruggero Camerana, è una persona squisita, così come Barbara De Rossi, davvero fantastica, per non parlare di nonna Ottavia, Paola Pitagora, in realtà molto più bella e più giovane di come la vediamo nella fiction. Mi sono trovata bene con tutti. Confermo anch’io i tempi davvero ristretti di produzione, con riprese a ritmo serrato: i tempi erano sempre tiratissimi e abbiamo dovuto lavorare rapidamente tra un set e l’altro; abbiamo infatti girato con la doppia regia di Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi. E’ stato molto faticoso, ma eravamo tutti preparati.
Quali sono i suoi attuali e prossimi impegni professionali?
Sto seguendo IndiCinema, importante progetto di produzione e distribuzione di film di qualità a basso budget. Finora abbiamo avuto molte soddisfazioni perchè siamo riusciti a creare un circuito che coinvolge più di cinquanta sale in Italia e addirittura un film che abbiamo distribuito, Ristabbànna, è entrato nelle classifiche di box office alla ventisettesima posizione, come terzo film italiano, con una sola copia.
Sempre considerando il suo lavoro di regista, sceneggiatrice, attrice e professionista del cinema, come vede il futuro della fiction italiana?
Il futuro sarà una questione di offerta. Il pubblico si aspetta di poter scegliere tra prodotti televisivi, fiction e serie tv comprese, sempre differenti, vari, ideati e realizzati per i diversi target. Il pubblico non è uno solo, ma ci sono varie tipologie e profili di telespettatori che devono poter scegliere il prodotto adatto alle loro esigenze e caratteristiche. La tv generalista non deve sparire, ma occorre realizzare prodotti più mirati ai differenti tipi di pubblico: la “strada” che gli Stati Uniti percorrono da anni con un’offerta varia e valida – anche dal punto di vista qualitativo – di prodotti che poi diventano successi mondiali.
(Camilla Schiantarelli)