Sono programmi televisivi che fanno discutere, qualcuno li esalta, altri li stroncano, ma un fatto è certo: i talent show sono amati dal pubblico televisivo che non smette di seguirli e di appassionarsi al percorso artistico e umano dei concorrenti. Per qualcuno è anche il trampolino di lancio per una promettente e carriera artistica: Marco Carta, cantante vincitore della scorsa edizione di Amici quest’anno ha trionfato al Festival di Sanremo e Giusy Ferreri, artista “rivelazione” della scorsa edizione di X Factor, ha venduto milioni di dischi. Marco Mangiarotti, giornalista de Il Giorno, critico musicale e spesso ospite in qualità di giudice al programma di Maria De Filippi spiega le ragioni del successo di due format vincenti, Amici e X Factor, rivelandone alcuni aspetti inediti
I talent show come Amici e X Factor riscontrano ancora un grande successo: è per il desiderio dei giovani di rincorrere un sogno o sono davvero una concreta possibilità di un futuro da artista?
Anzituto occorre distinguere tra i due format. Amici accoglie giovani senza un percorso professionale affermato, alle spalle: i ballerini di solito hanno anni di studio alle spalle, gli attori portano con sé esperienze di provenienza più eterogenee, mentre i cantanti, pur non avendo esperienze didattiche qualificate, hanno già fatto serate o esibizioni, cantano fin da ragazzini. Questo è il target di Amici. Per questi ragazzi l’ingresso nella scuola di Amici significa imparare, fare un percorso didattico, la visibilità televisiva, avere un’importante chance per il futuro indipendentemente dal loro valore dal punto di vista artistico e nel caso dovessero vincere o rivelare un particolare talento, spesso hanno una scorciatoia decisamente veloce per affermarsi, paragonabile alla partecipazione a Sanremo per poi realizzare un disco. Questo vale soprattutto per i cantanti. Il discorso per la danza è più complesso, si tratta di un percorso più lungo. Poi crescono professionalmente attraverso il musical. Non si tratta di un’opzione casuale: Maria De Filippi e Maurizio Costanzo (autore di musical), hanno intuito che per non far disperdere i ragazzi usciti dal programma il musical si rivela un ottimo “contenitore”, adatto sia a cantanti, che attori, che ballerini, per dar loro un’occasione lavorativa e di crescita professionale. X Factor intende lanciare pop star: sceglie per il programma cantanti che hanno già alle spalle un management di tipo artistico o discografico. Giusy Ferreri, ad esempio, cantante “rivelazione” della scorsa edizione del programma di Rai Due, aveva già iniziato una strada discografica prima di approdare a X Factor e per lei è stato decisivo l’incontro con Fabrizio Giannino e Tiziano Ferro. Quest’anno vedo in un target commerciale i Bastard sons of Dioniso: sono nel filone delle band che da una decina d’anni hanno successo e hanno la “faccia giusta”.
I casting sono un momento fondamentale dei talent show: prevale la logica dello spettacolo televisivo nella scelta dei concorrenti, come spesso si ha l’impressione, o il talento?
Un talent show ha bisogno di avere nel cast concorrenti che sappiano almeno cantare e ballare. Recitare richiede un percorso evolutivo più complesso. Si cercano talenti, ma anche personaggi televisivi, occorre un giusto mix tra talento e personalità. Nella declinazione di questi format occorrono personaggi di talento, ma con un viso che “buchi” il video. Il casting di Amici è più complesso di quello di X Factor: si tratta di un’accademia che diventa reality e poi bruscamente si trasforma in talent show nella fase del “serale”, è un format che si trasforma. In questi ultimi anni è stata fatta la scelta di prendere ragazzi di talento, ragazzi meno bravi, ma con la personalità tosta, di prendere concorrenti appena sufficienti per creare all’interno della scuola un percorso di miglioramento e di dialettica e confronto tra allievi e professori. Questo meccanismo ha pagato fino a un certo punto: Maria de Filippi ha ribadito più volte che per l’anno prossimo intende stravolgere il format, a questo punto occorre capire come vorrà posizionarsi Amici: probabilmente virerà verso il percorso scuola e talent, per abbandonare la componente di reality, tanto certe dinamiche emergeranno comunque.
Marco Carta, Giusy Ferreri e Alessandra Amoroso: sono tre vincitori di talent show con i comune questo timbro di voce particolare, quasi “graffiato”. E’ il tipo di voce che le case discografiche stanno cercando in questo momento?
Persone che cantano bene in giro se ne trovano, ma se qualcuno ascolta la radio vuole riconoscere la voce. L’impronta vocale è fondamentale: il caso di voci come quelle di Anastacia o Amy Winehouse ha creato un solco dove è facile anche inserirsi, perché hanno un gusto moderno, non banale, espressivo, figlio del blues, con un target ampio. La voce di Alessandra Amoroso ha un colore più black, Giusy Ferreri ha una sfumatura particolare, più pop, mentre Marco Carta ha questa voce graffiata e sabbiosa che è dei grandi cantanti del rock; è un cantante ancora da “costruire”, ma ha un grande dono che gli permette di trasmettere un’emozione notevole, tenendo conto che marco proviene da un vissuto molto particolare, canta sempre con una forte tensione interiore. Il paragone giusto per Marco e quello con Valerio Scanu, secondo classificato a questa edizione di Amici, che ha uno strumento vocale straordinario, è intelligente, ironico e giovanissimo: non si può pretendere da un diciottenne l’interpretazione, questa viene dal vissuto personale. Se un ragazzo è giovane e ha avuto un’esistenza serena, ciò che ti spinge ad essere un interprete è l’amore per il canto. E Valerio la vita deve ancora affrontarla.
Chi doveva vincere Amici e chi dovrebbe vincere X Factor 2?
Alessandra Amoroso è una buona vincitrice di Amici, se la vittoria fosse andata a Valerio Scanu sarei stato ugualmente contento. Anche quest’anno, come l’anno scorso, ha vinto un’allieva di Luca Jurman, l’insegnante di canto più professionale della scuola di Amici. Tra le migliori cantanti che la scuola di Amici abbia mai avuto vale la pena di ricordare Karima, quest’anno rivelazione al Festival di Sanremo e Giulia Ottonello, con la voce da soprano ora impegnata in musical e talentuosa anche nella recitazione. Per quanto riguarda X Factor i Bastard sons of Dioniso sarebbero vincitori perfetti per l’industria discografica, tra gli altri mi sembrano vincenti Yuri e Matteo Beccucci, ma non credo riusciranno ad emergere ad altissimi livelli. In ogni caso non è indispensabile vincere per avere successo, basti pensare proprio a Karima pronta a lavorare con John Legend.
Luca Napolitano, Valerio Scanu e Alice Bellagamba avranno, secondo lei, un futuro da artisti?
Non mi piace a livelli assoluti Luca Napolitano, credo che non abbia una grossa personalità vocale nonostante sia musicale, non credo abbia le possibilità per una carriera da solista importante. Valerio è intelligente, ironico, ha una voce straordinaria, estesa da registri bassi a note acute, se sarà gestito bene è sicuramente il più interessante artista di questa edizione di Amici. Alice è spiritosa, ha un’energia funzionale alla danza hip hop, riuscirà ad entrare in qualche compagnia, si tratta di una simpatica ballerina, non di alto livello.
Maria De Filippi ogni anno afferma ironicamente di non voler più fare Amici, ma questa ottava edizione si è rivelata l’ennesimo successo. In effetti, però, si ha l’impressione che il format sia esaurito. Lei come lo rinnoverebbe?
Maria De Filippi si è resa conto che il format ha bisogno di essere rinnovato. Da settimane sta contattando professionisti nuovi, che la affiancheranno per apportare novità alla futura edizione di Amici 9. Per quanto riguarda i professori, la De Filippi ha affermato che molti aspetti del lavoro svolto dai docenti di quest’anno non le sono piaciuti e per i quali si è arrabbiata. Ma ha anche affermato che lei ha tenuto per anni certi insegnanti anche per una questione affettiva. Una cosa è certa: Amici 9 ci sarà.
Camilla Schiantarelli