Continua inesorabile lavanzata delle fiabe sullo schermo e stavolta sono Hansel e Gretel, i due fratellini abbandonati nel bosco e catturati dalla strega che vive nella casetta di marzapane, a finire nelle grinfie di Hollywood. Il regista norvegese Tommy Virkola (Dead Snow) ha scelto di unire commedia, horror e azione per rivisitare la fiaba originale e offrire al pubblico uninedita versione in 3D. Lidea non è male: invece di ripercorrere la storia classica si immagina il futuro dei due protagonisti, rispondendo alla domanda che accompagna chiunque legga una fiaba: che cosa succede dopo la parola fine?
Il prologo riassume le vicende già note: Hansel e Gretel, condotti nella foresta dal padre, entrano nellinvitante capanna della megera e rischiano di finire arrostiti, ma la coraggiosa Gretel inganna la loro carceriera e la getta nel fuoco. La vicenda vera e propria comincia quindici anni dopo, quando troviamo i due fratelli impegnati a dare la caccia alle streghe con armi da supereroi caratterizzate da una tecnologia avanzata. Dopo avere salvato dal rogo una giovane accusata di stregoneria, in cambio di denaro si impegnano a liberare il villaggio dallincubo che lo perseguita: i bambini spariscono nel bosco, catturati dalle megere del luogo.
Hansel e Gretel non vanno per il sottile, quando si tratta di combattere. Decapitano, sventrano, dissanguano le creature demoniache che trovano sul loro cammino e che sfrecciano nella foresta a bordo di scope rapidissime. Daltra parte, con le streghe non si scherza. Quando lo sceriffo manda i suoi scagnozzi a cercarle, sperando di battere sul tempo i due fratelli per cui non nutre una spiccata simpatia, ottiene un pessimo risultato: muoiono tutti. Non mancano elementi splatter nelle scene che mostrano gli scontri armati tra cacciatori e nemiche, con spargimento di sangue e volti che si riempiono di solchi fino a diventare mostruosi.
Dei bambini, però, nessuna traccia. Mentre si avvicina il giorno della luna di sangue, Hansel e Gretel scoprono che le piccole vittime sono destinate a una fine terribile: le megere vogliono sconfiggere la maledizione che le perseguita, la morte sul rogo, diventando immuni al fuoco. E per farlo devono sacrificare dodici innocenti e ottenere il cuore di una strega buona la cui identità sarà una sorpresa per gli spettatori – e anche per i fratelli.
Gemma Arterton (Prince of Persia) regala al personaggio di Gretel il fascino delleroina seducente ma dal carattere tosto, che con Jeremy Renner forma una coppia affiatata. Lo scenario, che richiama nei toni il modello della graphic novel, presenta una commistione di elementi fiabeschi e oggetti anacronistici tipici del genere steampunk: il giubbotto moderno di Hansel, le armi usate dai fratelli, le iniezioni per tenere a bada il diabete.
Il risultato è un film che si avvicina al fumetto, dove i protagonisti uccidono i cattivi, difendono gli innocenti e lottano contro il trauma che ha segnato la loro infanzia, fino a scoprire una verità inattesa sulla famiglia che li ha abbandonati. Rispetto alla fiaba dei Grimm, il film fornisce una spiegazione più nobile al comportamento dei genitori, mettendo in campo le forze della magia bianca. La parte meno riuscita è quella sentimentale, sviluppata in modo superficiale e del tutto secondaria rispetto alla linea horror/action. In effetti, però, la coppia dei protagonisti non può essere separata e, nell’ipotesi di un sequel, dovrà spostarsi da un capo all’altro del mondo per liberare gli uomini dalle magiche persecutrici.
Hansel e Gretel è un film divertente, a cui non bisogna chiedere più di quello che può offrire: 88 minuti di intrattenimento per gli amanti del genere e per chi non resiste alle moderne versioni delle fiabe classiche. Meglio tenere alla larga i bambini.