Nella puntata di Boardwalk Empire 5, in onda questa sera su Sky Atlantic, si parla più o meno esplicitamente, di perdono e redenzione. Chalky ritiene di non meritarla tanto che alla ragazzina in ostaggio dice che nemmeno Dio (come suggerisce il titolo originale “What Jesus sais”) può dargli il perdono per quello che ha fatto, per la sua vita da criminale che ha portato alla morte della figlia, quella stessa figlia di cui fatica anche a parlare. La strada del suo personaggio sembra essere segnata verso l’annientamento per disperazione e autocommiserazione. Detto ciò, la vicenda si inserisce in un contesto di scene che mirano, ma faticano, a inspirare ansia e tensione nello spettatore, alla ricerca di un pathos che non arriva mai del tutto.
Questa sera, mercoledì 21 gennaio, alle 21.00 su Sky Atlantic va in onda la terza puntata della quinta stagione di Boardwalk Empire, la serie tv con Steve Buscemi e prodotta dal premio Oscar Martin Scorsese. Prima di scoprire le anticipazioni dell’episodio What Jesus said, rivediamo quanto successo nei primi due episodi della stagione. Si torna indietro nel tempo di qualche anno, e per la precisione al 1884, quando Nucky (Steve Buscemi) era solo un ragazzino, che nuotava in mare e lottava con degli amici per accaparrarsi i soldi che il Commodore gettava in acqua. C’è un gran parallelismo di immagini tra passato e presente, e in breve ci si ritrova nel 1931, ovvero sette anni dopo gli eventi dello scorso finale di stagione. Nuck è all’Havana e osserva nostalgico dei ragazzini nuotare. Ha provato a nasconderlo per tutta la vita, ma i sentimenti deprimenti che prova ormai da anni e anni lo stanno distruggendo internamente. Viene fermato e importunato da un ragazzino cubano, a caccia di soldi nel sogno di una vita migliore e possibilmente ricca. Nucky s’infastidisce facilmente, essendo dopotutto un adulto burbero, almeno in apparenza, ma i ricordi di un se stesso giovane e ambizioso gli fanno prendere in simpatia il ragazzo, nel quale un po’ si rivede. La durezza del suo carattere, seppur a tratti, è interamente dovuta al rapporto quasi assente con suo padre, caratterizzato esclusivamente da scatti d’ira da parte di quest’ultimo, che infine ha ceduto alla morte, e col quale Nuck ha fatto finalmente i conti soltanto anni dopo, ormai ricco, grazie alla sua testardagine e ambizione, dando fuoco alla sua casa fatiscente. Seppur soltanto per breve tempo però, della sua vita hanno fatto parte anche sua madre e sua sorella, che versava in precarie condizioni fisiche, che hanno sempre rappresentato la dolcezza, che a tratti ancora oggi è presente in lui. Intanto a New York si fanno i conti con il periodo successivo al crollo della borsa del 1929. Sono trascorsi ormai due anni ma il nuovo continente, dopo essersi profondamente arricchito, deve ora fronteggiare una povertà inattesa. Un chiaro esempio del periodo ci è dato dalla Conors and Gould, dove il signor Bennet fa un discorso ai propri dipendenti, tra cui anche Margaret (Kelly Macdonald), e poi, afferrata una pistola, la punta contro se stesso e si uccide con un singolo colpo alla tempia. Sul fronte criminale le cose si fanno movimentate, con Luciano (Vincent Piazza) che decide che è ormai ora di prendere in mano le redini di New York, e così fa fuori Joe Masseria. Ora però serve un nuovo boss, e Luciano è troppo giovane per ricoprire tale carica. Ci pensa il suo amico Meyer, anch’egli a Cuba, che stringe un accordo con Salvatore Maranzano, spostando il clan nel Bronx, con la benedizione di Lucky. Se Nucky programma la sua fuga da Cuba, per tornare da uomo libero negli USA, Chalky (Michael Kenneth Williams) riesce realmente a fuggire, ma da una prigione vera, e si preannuncia uno scontro tra i due decisamente colmo di sangue.
Nucky ha in programma di tornare in affari, stavolta però in maniera del tutto o quasi legale. Si prevede a breve l’abrogazione del Volstead Act, e dunque la libera diffusione e vendita di alcool negli Stati Uniti. Proprio per questo, fatto ritorno da Cuba, Nuck decide di chiedere un prestito ai pezzi grossi dell’economia statunitense. Cambia del tutto volto ai propri affari dunque, volgendo lo sguardo a uomini potenti che per tener salde le proprie ricchezze non devono uccidere nessuno, evitando così quell”annoso problema delle continue guerre rivali, che hanno caratterizzato ogni stagioni di Boardwalk Empire. Il problema però è che il passato non si cancella, e così la sua richiesta viene bocciata senza se e ma. A venire in suo soccorso però arriva un tal Kennedy, contrabbandiere come lui, e altrettanto scaltro e doppiogiochista. Si tratta di una figura molto interessante, che darà alla luce il futuro presidente degli Stati Uniti. Al Capone (Stephen Graham) invece, molto meno riservato e scaltro, si gode, finché dura, la sua vita da boss. Chicago è sua e lui intende provarne piacere fino all’ultimo secondo che gli sarà concesso. Diventa una sorta di macabra star, al punto che un reporter del Variety gli chiede un’intervista. Tutto questo entusiasmo però gli impedisce di rendersi conto d’avere una talpa in casa, ovvero un federale.
Uno sguardo rapido viene gettato su Gillian (Gretchen Mol), Eli (Shea Whigham) e Van Alden (Michael Shannon), con il signor Mueller ormai saldamente al fianco di Capone, per poi passare alla presentazione di un altro personaggio realmente esistito, Eliot Ness, il cui nome è stato reso celebre dal film gli Intoccabili. Sarà lui, come tutti sanno, a porre fine al dominio di Capone, seppur non grazie alle accuse di attività criminali. Altro rapido sguardo viene concesso a William (Ben Rosenfield), il più brillante e problematico dei nipoti di Nucky. Durante un colloquio gli viene chiesto se la sua parentela gli abbia mai creato dei problemi. William però è intelligente e sa come gestire certe situazioni. Rinnega quasi del tutto lo zio, nonostante i trascorsi, e dice di non aver mai avuto problemi di alcun genere. Il suo tono è freddo, e un po’, data anche la sua età, ricorda il distacco necessario a Nuck dal padre. William vuol diventare grande nella sua vita, ed evitare la fine di Eli, suo padre, un uomo debole sotto ogni punto di vista. Questa sua volontà di emergere e soprattutto di accumulare potere, lo rende molto più simile al maggiore dei fratelli Thompson, e chi sa se per lui non ci sarà in programma un ruolo importante, per proseguire l’operato di suo zio.
Trama puntata 21 gennaio 2015 – Mentre Nucky Thompson continua ad essere sopraffatto dai ricordi di gioventù, Margaret si trova nei guai per un antico accordo fatto con Arnold Rothstein. Chalky è ancora fuggiasco.