A Chi l’ha visto? Nella puntata di mercoledì 25 ottobre 2012 nuovo focus sulla scomparsa di Roberta Ragusa. Un servizio mandato in onda da Federica Sciarelli spiega che sono passati nove mesi da quando Roberta è scomparsa e malgrado l’alternarsi delle stagioni, la donna non è stata ancora trovata, fatto inquietante che fa preoccupare le amiche di Roberta che ancora non capiscono dove la donna possa essere, sostenendo che l’allontanamento volontario è da scartare, in quanto non avrebbe mai abbandonato i suoi due figli.Le ricerche da parte delle unità cinofile e dei paracadutisti continuano, ma purtroppo, anche nella giornata di ieri, le non hanno dato risultati: sono stati infatti battuti alcuni luoghi, come le zone adiacenti l’abitazione della madre del marito, Antonio Logli, quella del cimitero e quella della casa della Ragusa, ma alcuni tratti del presunto tragitto che avrebbe percorso Roberta non sarebbero state perlustrati, come alcune vie nelle quali vi erano dei lavori in corso, alcuni cantieri sempre nel tragitto e il pozzo della palestra Atlantic, della quale il padre di Antonio è ancora oggi socio, frequentata da Roberta Ragusa in passato. Proprio in merito al cambio della palestra, Antonio Logli, intervistato in passato dagli inviati di Chi l’ha visto, sostiene che la moglie aveva deciso di iscriversi alla New Point per seguire il suo istruttore, mentre alcune amiche spiegano che il clima della palestra era piuttosto singolare, in quanto venivano fatte delle feste. Probabilmente, Roberta ha deciso di cambiare la palestra perché il rapporto col suocero era divenuto pessimo: due soci, un uomo ed una donna smentiscono però le voci riguardanti le fantomatiche e caotiche feste che venivano fatte all’interno della palestra, con l’uomo che spiega che loro sono persone abbastanza serie e che le voci sono state inventate da membri di altre palestre per aumentare la concorrenza tra le palestre stesse. Un vigile urbano, socio della palestra Atlantic, spiega che Sara, l’amante di Antonio, sette anni lavorava nella palestra e che forse la relazione clandestina con Logli era iniziata in quel periodo, anche se nessuno ne ha la certezza, proseguendo spiegando che Antonio è sembrato preoccupato nel sapere che sua moglie fosse scomparsa, ma che col suo fare freddo e preciso, non ha lasciato trapelare tantissime emozioni. A Chi l’ha visto aggiornamenti sulle indagini realtive alla morte di Yara Gambirasio: il suo assassino rimane ancora senza volto, in quanto tutte le analisi del DNA che hanno condotto alla famiglia Guerinoni si sono rivelate sbagliate. Malgrado tutti e tre i figli del compianto Giuseppe Guerinoni, ovvero due maschi ed una femmina, si stiano sottoposti senza problemi al prelievo e confronto del DNA con quello trovato sugli slip di Yara, il nome dell’assassino non è stato ancora scoperto: nessuno dei tre figli ha il DNA corrispondente a quello trovato ed anche la pista del figlio illegittimo di Giuseppe si è rivelata errata, in quanto sia i figli che il resto della famiglia, ma anche i suoi amici più intimi, sostengono che l’uomo sia stato sempre fedele alla donna. Per questo motivo, sia la famiglia Gambirasio che quella Guerinoni hanno accettato di riesumare la salma di Giuseppe Guerinoni per poter capire se dal ceppo dei Guerinoni si può effettivamente risalire al nome dell’assassino. Anche la pista che ha visto come colpevole Mohamed Fikri, l’operaio marocchino del cantiere di Mapello, si è rivelata sbagliata: intervistato dall’inviata Veronica Briganti, l’operaio ha spiegato innanzitutto che nei momenti precedenti alla scomparsa si trovava a cena in un ristorante di Bonate Sotto assieme al suo datore di lavoro, e una volta terminata la cena, i due hanno dormito nel cantiere stesso, svegliandosi alle sei del mattino del giorno seguente per riprendere i lavori. Fikri prosegue spiegando la frase che gli è costata tre giorni di carcere: la sua frase è stata tradotta in maniera errata e il vero significato della stessa è “Allah, fai che risponda”, in quanto una persona che gli doveva dei soldi non rispondeva al cellulare. L’operaio spiega inoltre che sin da subito ha spiegato alle autorità che era in possesso sia di un furgoncino bianco che di un’auto privata, ma che non essendo stato ascoltato, questi due auto mezzi sono arrivati in Marocco, e dopo esser stati rispediti in Italia, sono stati esaminati, senza comunque trovare prove che potessero incriminarlo: infine, Fikri spiega di non ricordare di aver detto la frase “L’hanno uccisa vicino al cancello di fronte ai miei occhi”, per poi confermare di aver detto alla sua ragazza “L’avranno uccisa di fronte al cancello”, risposta data dopo che la donna gli ha chiesto cosa sia accaduto in Italia, sottolineando il fatto che non ha assistito a nessun delitto, ma che se fosse stato un testimone oculare, non avrebbe esitato nel raccontare tutto alle autorità. Continua alla pagina seguente.
A Chi l’ha visto ampio spazio alla scomparsa di Cecilia Beretta, ragazza di soli venticinque anni, sparita dal 16 ottobre da Pavia: il servizio mandato in onda spiega che una settimana prima del compleanno la ragazza era felice e partecipe all’organizzazione della sua festa e che nessuno immaginava che scomparisse nel nulla A detta dei genitori, Cecilia sembrava abbastanza tranquilla. La ragazza, originaria di Abbiategrasso, si trasferisce a Pavia per frequentare la facoltà di Farmacia e affitta assieme ad una sua compagna di corso una casa in centro, in maniera che i viaggi per tornare a casa fossero evitati, anche se la ragazza tornava a casa nel fine settimana. Sua madre Maria Rita spiega che la ragazza aveva degli amici provenienti dal Nord Africa e da altri Paesi extra europei, e che era felice di frequentare tali persone. La madre però sospetta che la figlia abbia incontrato delle persone sbagliate e che queste potrebbero averla costretta a fare gesti contro la sua volontà; la donna prosegue spiegando che nell’ultimo periodo la figlia sembrava strana e che mandava dei messaggi che terminavano sempre con “sei la miglior mamma del mondo”, messaggi che mandava anche al padre ed ai fratelli, dai quali si faceva aiutare nel preparare le valigie la sera prima del rientro a Pavia. Il 16 ottobre, giorno della scomparsa, Cecilia va a cena a casa di un’amica assieme alla coinquilina ed al ragazzo, e l’amica, che resta nell’anonimato per motivi legati all’inchiesta, spiega che durante la cena tutto andava per il verso giusto e che nessuno si sarebbe immaginato che Cecilia avesse in mente di scappare. Terminata la cena, Cecilia si fa accompagnare dall’amica, la quale ha preferito non dir nulla a Chi l’ha visto, e dal ragazzo e dopo aver salutato Cecilia, che sale nell’appartamento, va a dormire a casa del ragazzo. L’indomani mattina, nel letto riordinato di Cecilia trova tre biglietti nei quali Cecilia, dopo aver ringraziato tutti i parenti e gli amici, spiega loro la sua intenzione di partire con una persona conosciuta in treno e di voler lasciare l’Europa, al contrario di quanto detto dalla madre, che sostiene che sua figlia ama tantissimo l’Europa, ribadendo il fatto che sua figlia non ha mai dato l’impressione di voler scappare. Un’altra amica di Cecilia però sostiene che la ragazza abbia confidato a sua figlia, una bimba piccola, l’intenzione di voler partire e di non tornare più, facendosi promettere dalla piccola di non dir nulla a nessuno, promessa che la piccola non riesce a mantenere, in quanto durante una conversazione della madre con un’amica, la bambina racconta tutto, aggiungendo inoltre di aver visto Cecilia con un altro cellulare. La madre fa un appello a Cecilia, dicendole che i problemi si possono risolvere e che sarà accolta a braccia aperte nel momento in cui tornerà a casa da loro.