E’ possibile urlare coracci da caserma (o meglio da stadio) in faccia a Raffaella Fico e non solo vedere la ex di Balotelli ridere di gusto, ma anche ballare in mezzo al gruppo di ultras scatenati che ironizzano su momenti di intimità passati in contemplazione del suo lato b? Francamente non ci immaginiamo nulla di più trash, ma proprio così. Potere della telecamera. Potere delle Iene. Come Pio e Amedeo, gli ultras dei Vip, che si permettono di dire alla Santarelli “Se ti incontra Balotelli questa volta son gemelli!” e via con dolcezze gridate in faccia anche a Elena Morali (ex fidanzata del Trota), o a Beppe Fiorello. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a immaginarceli. “Che sarà, che sarà, che sarà; che sarà di Leone chi lo sa”. E’ il nuovo fenomeno della televisione di questo periodo. Le Iene, si sa, è un format che è sempre piaciuto: gli “agenti” al servizio di Teo Mammucari e Ilary Blasi (i presentatori di oggi) girano per il Paese alla ricerca di scandali, truffe, situazioni poco chiare; ma spesso e volentieri organizzano scherzi ai vip, studiandone le reazioni. Una volta regnava il Trio Medusa; poi fu Enrico Lucci con le sue interviste impossibili, quindi Andrea Pellizzari alias Mr. Brown che insegnava l’inglese creando scompiglio tra i passanti (una volta si soffermò sulla parola “pesce” facendo volare un branzino per il mercato). Oggi ci sono Pio e Amedeo, diventati celebri con il loro sketch “Gli ultras dei VIP”. A dire il vero hanno anche un altro numero (uno dei due finge una normalissima intervista a un personaggio famoso mentre l’altro interviene da dietro e commenta mettendo in imbarazzo il malcapitato). Lo scenario degli ultras è semplice: i due fungono da capo-coro con tanto di megafono, si trascinano dietro una ventina di “amici” e intercettano qualche VIP in mezzo alla strada, o a un evento mondano (nel caso di Beppe Fiorello hanno fatto irruzione in una radio durante una diretta). Quindi improvvisano un vero e proprio coro da stadio. Con un problema di fondo: i cori non sono propriamente di incitamento o di esaltazione del personaggio, quanto di scherno e ironia (quando va bene). Tra le vittime di Pio e Amedeo figurano: Francesco Renga (“tu che dici di essere come Celentano, come Cocciante o come Al Bano”, con un finale che lo vede sul divano, e ci fermiamo qui); l’ex velina Costanza Caracciolo (meglio soprassedere); Max Pisu, giocando sul suo ruolo di presentatore di “Affari tuoi”; e altri ancora, compreso Leone di Lernia preso in giro per le sue “dubbie” canzoni. Il risultato? Il VIP è in imbarazzo (provate voi ad avere venti/trenta persone che vi seguono mentre state camminando tranquillamente per la strada), e lo scenario è paradossale perchè nei gesti e nei modi il malcapitato è osannato ma le parole sono di scherno. Reazioni dei VIP? Senza stare a entrare nei particolari, in generale regna il divertimento: la situazione è troppo assurda perchè ci siano margini per arrabbiarsi (il che succede spesso quando non ci si rende conto che ci sia di mezzo una “candid camera”, qui è impossibile non capire subito cosa sta succedendo). L’unica ad essere imbarazzata sembra essere Costanza Caracciolo, che si gira dall’altra parte e finge che non stia succedendo niente.