Rapporto Carelli 7 dicembre 2011 La sanità in crisi? – La puntata di Rapporto Carelli, in onda su Sky, ha come tema la Sanità italiana ai tempi della crisi. Ospiti di Carelli sono il neo Ministro della Sanità Renato Balduzzi e la giornalista americana Patricia Thomas dell’agenzia APTN. L’introduzione mette in luce come con il nuovo governo Monti non ci siano stati tagli alle spese nel Settore Sanitario Nazionale. Carelli, però, mostra un breve video della conferenza stampa con cui il governo Monti domenica sera ha annunciato il decreto legge salva Italia, relativo al passaggio in cui il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Giarda ha dichiarato di avere in mente con lo stesso Balduzzi di mettere in atto delle alternative forme di finanziamento e di organizzazione della Sanità. Carrelli, quindi, chiede delucidazioni al Ministro su questo punto. Lui risponde che per ora non vuole anticipare nulla, e che il decreto è la cosa più importante. Carelli dà la parola ad un operatore del Fatebefratelli, il quale sottolinea come gli ospedali privati a Roma ricevano solo il 25% dei trasferimenti pubblici ma forniscano ben il 45% delle prestazioni contro gli ospedali pubblici che ricevono il 75% dei fondi dallo Stato, erogando soltanto il 55% delle prestazioni. L’operatore conclude dicendo che se vengono tagliati i fondi agli ospedali privati, di fatto vengono colpiti i servizi erogati a ben il 45% dei cittadini.
Il Ministro risponde che i tagli li fanno i chirurghi e che lui vuole e può solo riorganizzare il settore per renderlo più efficiente. Viene dato, poi, spazio alla domanda di un medico del Primo Policlinico di Roma, che chiede quali saranno le politiche rivolte ai malati cronici, i quali hanno attualmente una bassa qualità della vita ed un alto rischio di contrarre infezioni data la degenza prolungata in ospedale. Il Ministro risponde che la politica ottimale sarebbe un giusto mix tra assistenza ospedaliera e domiciliare, perchè si migliorerebbe la salute dell’ammalato lungo degente spendendo di meno, ma senza abbassare la qualità delle prestazioni. In collegamento da Oxford ci sono due ricercatori italiani: Emanuele Ferragina e Simone Falco, che fanno parte di un gruppo chiamato “La Fonderia” che discute dei problemi del nostro paese. Ferragina puntualizza la situazione dei parti cesari in Italia: mentre l’ Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di effettuare una percentuale del 15% di parti cesari incrementabile fino al 20%, in alcune regioni questa risulta molto più alta. Ad esempio in Campania, la percentuale dei parti cesari effettuati arriva al 60%, perchè per un parto cesareo il rimborso richiesto dall’ospedale al Fondo Sanitario Nazionale è più alto. Viene, infine, lanciato il sondaggio della DIGIS: “E’ soddisfatto dell’assistenza Sanitaria in Italia?” e “Con la crisi economica, lei pensa che migliorerà, rimarrà uguale, o peggiorerà?” Nella seconda parte il Ministro risponde alle domande inviate via twitter. La prima è di Carlo Stagnaro e riguarda il problema delle liste di attesa. Il Ministro risponde che le norme ci sono già, vi sono dei tempi massimi per i dirigenti, ma spesso in Italia le sole norme non bastano. La seconda domanda è di Alessio Nardi e riguarda il presunto divieto di pronunciare la parola preservativo in RAI. Balduzzi risponde che non sa chi l’abbia vietato. Patricia Thomas interviene dicendo che sull’aereo che portava il Papa in Africa un giornalista ha pronunciato senza vergogna la parola preservativo.
Carelli mostra un video de “Gli Sgommati”, in cui Monti chiama di notte Napolitano svegliandolo, dicendo di aver aggiunto una nuova tassa, quella sui vecchi che dormono. Carelli chiede se sia previsto qualche provvedimento per le persone anziane? Balduzzi risponde che si cercherà di fare il possibile, e che le lacrime della Fornero hanno mostrato come sia nel cuore di tutti i governanti. Viene mostrato uno spezzone del film di Alberto Sordi “Il medico della mutua”, in cui Sordi ironizza sul superlavoro a cui erano sottoposti i medici di base. Il Ministro afferma che le cose sono cambiate in questi anni. Patricia Thomas chiede se il Ministro sia interessato al sistema sanitario di qualche paese straniero più efficiente come modello o come spunto per una riorganizzazione. Balduzzi risponde che i principi di fondo di quello canadese sono interessanti, ma il nostro è fatto bene ed è coerente. Secondo il Ministro le domande dei ricercatori hanno colpito uno dei nodi del sistema, il problema dell’appropriatezza di un intervento e dei comportamenti opportunistici, e si potrebbe intervenire su questo. (continua alla pagina seguente)
Il Ministro parla di medicina difensiva, perchè il medico, preoccupato di possibili ripercussioni su di lui, ordina esami ed interventi preventivi al paziente che non sono realmente necessari solo per essere più tranquillo. Falco parla di mancanza nel sistema italiano di “accountability”, un misto di fiducia, trasparenza e responsabilità. In Inghilterra la comunità può controllare in che modo i soldi vengono spesi, con una maggior trasparenza si potrebbero ridurre gli sprechi senza abbassare la qualità.
La DIGIS riporta i dati del sondaggio. Alla prima domanda il campione ha risposto negativamente per ben il 53%. La Sanità con la crisi andrà peggio per il 52%, rimarrà uguale per il 33%, e migliorerà per il 15%. Se si votasse oggi: PD al 28,3%, PDL 24,6%, IDV 7,3%, Grillo 4,%. Carelli chiude con “Gli Sgommati” che non sono molto ottimisti sul fatto che non ci saranno tagli alla sanità.