Marchionne lo aveva promesso. Oggi, 30 ottobre, davanti agli analisti finanziari prima e davanti ai sindacati poi, la.d. della Fiat presenterà il suo piano di rilancio, opificio per opificio. Stando alle illuminanti rivelazioni dellhouse organ Fiat Lux, bollettino a esclusivo uso interno del management dellazienda torinese, Marchionne – stufo di essere accusato di non voler investire – dovrebbe alzare il velo su ben 1.690 nuovi modelli Fiat che entreranno in produzione, nei vari stabilimenti del gruppo, già a inizio novembre (cioè dopodomani). La conferenza stampa di oggi, in cui verranno illustrate tutte le novità, dovrebbe continuare ininterrottamente fino a venerdì 2 novembre, commemorazione dei defunti, quando tutti gli analisti e i giornalisti saranno stanchi morti. Comunque, con una Punta di orgoglio (è la nuova versione della Punto per sole donne), vi descriviamo in anteprima le anticipazioni più succose.
Fiat GiulioTreemont. E la naturale evoluzione della Freemont, realizzata in collaborazione con la Chrysler. La GiulioTreemont è lauto che vanta il maggior numero di cavalli fiscali: ben 740. E dotata di Abs, Esp, Irpef, Isee, Irap e Iva per cassa. Interessante novità allestita sul cambio, che non viene più suddiviso in marce, ma in ben più efficaci scaglioni di reddito; vengono mantenuti i due pedali classici, acceleratore e freno, mentre la frizione, non agendo da ammortizzatore sociale, è sostituita dalla detrazione, che serve appunto per scalare di scaglioni. La versione base, denominata Incapient, ha i sedili in carta, resistentissima, modello Unico 2013 (sostituibile annualmente in maniera gratuita, previa indicazione del domicilio e del codice fiscale) e il tettuccio non apribile sulle deduzioni. Il sistema di aerazione, studiato per tener lontano gli agenti della Guardia di finanza, è denominato Phaetor (si pronuncia Fètor), prodotto dalla Tarsu Srl di Gonnostramatza (Oristano): emette olezzi e cattivi odori a tal Punto (è pur sempre una Fiat) e con tale velocità che in dieci minuti riesce a defoliare unintero bosco di Arbre Magique. Uninteressante novità è posta sul cruscotto, dove il tachimetro ha il redditometro, che entra ben presto nella zona rossa, contraddistinta dalla spia ACC (Accertamento). La versione più lussuosa, invece, è la Evasion: motore Cayman TurboDiesel, carrozzeria e interni in nero, sedili in pelle di finanziere.
Lancia Tetra. Lammiraglia che forse meglio rappresenta il mondo delle quattro ruote italiane in questo tempo di crisi. Carrozzeria grigio nebbia, topo grigio o antracite sconforto, interni molto essenziali (il cambio è un vecchio tubo Innocenti, allestremità un teschio come pomolo; specchietti retrovisori fumè, finestrini con le inferriate, sedili beh, quelli dovete portarveli da casa, e cruscotto da mille e una notte fonda). La Tetra non ha fari, ma lucciconi di disperazione e tergicristallo sempre in funzione, come se piovesse in continuazione: una volta acceso il motore, il sistema Crocotears (Lacrime di coccodrillo, il design esclusivo Lacoste è su precisa indicazione del ministro Elsa Fornero) provvede subito a far scorrere stille di frustrazione a mo di pioggia battente sul vostro lunotto. Nella versione Moravia, la Lancia Tetra è dotata di lettore Cd, corredato dellopera omnia dellautore romano, letta in lingua montenegrina dalla famosa attrice strappa-lacrime Hannah Schygulla (scigula vuol dire cipolla in milanese), che sulle note dellopera 35 n. 2 di Chopin (la celeberrima Marcia funebre), legge e drammatizza tutti i suoi romanzi, i cui temi centrali, ricordiamolo, sono l’aridità morale, l’ipocrisia della vita contemporanea, la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità, in una parola, la noia del vivere. Nella versione Thanatos, invece, la Tetra – nella prova su strada – regala brividi impareggiabili, grazie allinnovativo sistema F. Coppi, detto anche a due pedali, cioè solo acceleratore e frizione. Un solo dubbio: non è chiaro se per F. si intenda Fiat, a rimarcarne lesclusivo brevetto, o Fausto, in memoria del grande e mai abbastanza rimpianto campionissimo del ciclismo.
Senza Fiàt. E’ l’unica vettura della casa torinese con l’accento sulla “a” di Fiat. E’ una macchina per chi ama le lunghe distanze, indicata quindi per maratoneti del volante, seppur non dotata di prestazioni stupefacenti (e infatti Alex Schwazer ha rinunciato, proprio all’ultimo, a tenere a battesimo la nuova nata…). Fuoristrada con buona aderenza al suolo, ha in dotazione, di serie, tachimetro, cronometro al millesimo di secondo con tempo parziale, cardiofrequenzimetro: buone le performance sul test di Cooper, sostanzialmente nella norma i valori dell’epo, a motore ancora caldo. Indubbiamente la Senza ha costituito per Fiat un grosso investimento, di cui a breve potrà raccogliere i frutti, tenuto soprattutto conto dell’andamento dell’elevato prezzo del petrolio. Il risultato di tutta questa innovazione è riscontrabile nell’alimentazione del motore, dove l’integrazione uomo-macchina raggiunge il suo zenit, forse insuperabile: infatti la Senza Fiàt va a Gatorade, con ottimi riscontri sui consumi (100 km con due litri e mezzo di bevanda, oltre alla possibilità, per i passeggeri, di dissetarsi direttamente dal serbatoio tramite speciali cannucce in polipropilene, installate nell’abitacolo, una per ciascun passeggero). Last but not least, la Senza è dotata di impianto di aria condizionata iperventilato a tre polmoni. E grazie a una convenzione tra il ministero dei Trasporti e l’ACI (Automobile Club d’Italia), non avrà il numero di targa ma un semplice numero di gara. Interessante anche la scelta degli interni: in terra battuta il modello base, mentre il modello gold è in tartan.
Prestazioni interessanti: fa i 3mila siepi in 47 battiti al minuto.
Fiat S’io Fossi Abramovich. Ammiraglia, forse inimitabile, per la classe che sprigiona. Qui il lusso c’è e si vede tutto: alza-swarowski elettrici; tergi-swarowski con spatole in cachemire e lana d’angora; pomolo della marcia diamantato; sedile in pelle d’agnellino di Persia; volante in radica, con rubini incastonati; batteria caricata con acqua Perrier; coppa dell’olio extravergine di oliva, spremuto rigorosamente a freddo (per i più esigenti, è possibile richiedere, come optional, una speciale versione lubrificata a Brunello di Montalcino); specchietti retro-swarowski elettronici; cambio automatico, perché le “marce” non sono ammesse (troppo volgari, già nel nome). L’albero motore è in durame di legno massello. Il cruscotto è in marmo di Carrara. I fanali sono solo abbaglianti, come tutto il resto della macchina. Crick in oro massiccio. Triangolo in titanio con inserti di cristallo di Boemia. Televisore 47 pollici, predisposto per il 3D, con navigatore e canali satellitari. Impianto stereo da 14.000 watt (ben 62 casse stereo distribuite per tutto l’abitacolo!), con effetto multi-surround, per quanto riguarda la versione Woodstock, mentre in quella denominata Mina – solo per ascolti (e portafogli) di prima qualità – Mina canta direttamente sul palco, sfarzosamente allestito nel voluminosissimo bagagliaio della S’io Fossi. Prezzo interessantissimo, seppur non alla portata di tutti: diciamo che, come alternativa, se uno è un appassionato di calcio, potrebbe annettersi il pacchetto di maggioranza del Chelsea.
Fiat Voluntas Tua. Marchionne l’aveva già detto più volte: “Il momento è difficile, ma bisogna aver fede nella ripresa internazionale del mercato dell’auto”. Ed ecco bell’e pronta l’auto pensata per l’Anno della fede, adatta soprattutto ai sacerdoti sparsi in giro per il mondo. Nel cofano motore della Voluntas Tua è installato un numero impressionante di candele, mentre la batteria è a forma di acquasantiera. Il manuale d’istruzioni è scritto in latino e sul cruscotto gli allarmi acustici delle spie cantano in gregoriano. Auto super-ecologica (dal tubo di scappamento infatti esce solo fumo d’incenso), al posto dei sedili offre panche (i passeggeri delle file posteriori dispongono anche di inginocchiatoio). Per chi volesse acquistarla non sono al momento previste promozioni o formule “km zero”, ma solo offerte libere; la garanzia è eterna; per la manutenzione, l’unico giorno della settimana in cui si fornisce assistenza è la domenica. La scelta del modello dipende dal colore della carrozzeria: nero per i preti, rosso per i vescovi, porpora per i cardinali. E’ prevista anche la realizzazione di una sola Fiat Voluntas Tua completamente bianca. Massimo riserbo sull’acquirente. Secondo una nota dell’ufficio stampa Fiat, si sa solo che “è arrivata una richiesta da un cliente tedesco altolocato, di cui però non possiamo fornire il nome”.