Le due facce dell’Italia: questo è stato il tema principale della puntata di Storie vere andata in onda il 15 ottobre su Rai Uno. La conduttrice Eleonora Daniele ha iniziato la trasmissione con una delle tante storie che compongono il lato oscuro del nostro paese, quella degli anziani costretti in condizioni disumane e in totale abbandono in una struttura residenziale di Montaquila, in provincia di Isernia, che ha portato agli arresti domiciliari tredici persone che dovranno rispondere adesso di diversi capi d’imputazione, quali percosse e sequestro di persona; proprio in questi giorni stanno avendo luogo gli interrogatori delle persone indagate. Come messo in evidenza da Alessandro Meluzzi, la questione è fondalmente legata a due problemi da risolvere, che sono da una parte la selezione del personale che viene impiegato in queste strutture, e dall’altra i controlli con le telecamere, che secondo lui dovrebbero essere sempre in funzione, mentre Roberto Alessi rileva come nella maggior parte dei casi a motivare l’abbandono e l’incuria totale delle persone ricoverate in tali strutture è il profitto di chi le gestisce. Ignazio Marchese del Giornale di Sicilia introduce poi un’altra storia che vede gli anziani tristemente protagonisti, a causa di quella che è stata soprannominata la “banda del contatore”, composta da persone che si introducono nei palazzi abitati da anziani e che staccano loro il contatore per farli uscire di casa, picchiarli, chiuderli nello sgabuzzino o nel bagno e infine derubarli. Marchese ha riferito che l’ultimo colpo della banda ha avuto per protagoniste due sorelle rispettivamente di 75 e 79 anni, e ha poi descritto le pessime condizioni psicologiche in cui le due donne versano dal momento della rapina; anche la gente del quartiere è molto spaventata, come si è potuto desumere dalle interviste raccolte dai microfoni del programma.
Nella trasmissione c’è però anche spazio per una storia a lieto fine, quella che ha visto due anziani salvati da Francesco Spanò, vigile del fuoco in pensione di Reggio Calabria, che ha sventato una vera e propria tragedia da solo, servendosi unicamente dell’istinto e del coraggio di pompiere, che la pensione non è di certo riuscita a scalfire. Dopo questa bella storia, la Daniele racconta un’altra brutta vicenda, quella di un’infermiera che era solita uccidere pazienti difficili da curare iniettando loro dosi letali di potassio per far sopraggiungere l’arresto cardiaco: Meluzzi ne approfitta per ribadire l’importanza di controlli permanenti attraverso le telecamere anche negli ospedali. A seguire la storia dell’ascensorista Ciro, che ha visto morire la giovane moglie dopo quattro giorni dal ricovero in una clinica di San Giorgio a Cremano, dove ha dato alla luce una bimba per poi essere colta da emorragia, e dove ha perso la vita a causa di un arresto cardiaco sopraggiunto proprio quando pareva ristabilirsi lentamente. Ancora una brutta Italia quella raccontata dalla voce di Ornella Nigro, figlia di un uomo morto a causa di un militare che non si è fermato dopo averlo investito con la propria auto, e quella presentata dalla madre della piccola Giulia, bimba disabile a cui qualcuno ha sottratto la carrozzina, che poi le è stata ricomprata grazie ad una gara di solidarietà che ha consentito di raccogliere ben trentamila euro, che saranno destinati ad aiutare altri bimbi disabili.