“Era un uomo felice di vivere, uno sposo e un padre affettuoso, una persona che suscitava amicizia, ero uno spirito retto, preoccupato – specie negli ultimi tempi – che la televisione non fosse più in grado di assolvere soprattutto un compito educativo e si lasciasse invece andare ad una deriva dominata dal cattivo gusto”. È un passaggio dell’omelia di monsignor Erminio De Scalzi nella S. Messa del funerale di Mike Bongiorno, celebrato oggi nel duomo di Milano.
Anche il collega e “acerrimo amico” di Bongiorno, Pippo Baudo, visibilmente commosso, era tra le persone che hanno trasportato a spalla fuori al Duomo la bara di Mike. “Noi siamo dei coristi – ha detto Baudo in un breve discorso – tu eri il solista”.
Anche Fiorello ha tenuto un breve ricordo di Mike, sul sagrato. E ha concluso imitando la voce del presentatore scomparso: “Sono sicuro che lui ora mi direbbe: hai visto, mi hanno dato il Duomo di Milano, a Baudo non l’avrebbero mica dato. Allegria!”. Accorate le parole del premier Berlusconi al termine della cerimonia. Mike – ha detto il premier, riferendosi alla partecipazione di Bongiorno al movimento della Resistenza – “era un nostro eroe. Un eroe della nostra Resistenza: di quel movimento che riconquistò a noi la nostra dignità e la nostra libertà”, “era un italiano, l’italiano migliore, l’italiano che amava la sua patria. Un italiano pronto a battersi per la sua patria”.
“Un uomo semplice – ha concluso Berlusconi – e per lui servono solo parole semplici: un uomo buono, giusto, che faceva del rispetto verso gli altri, a partire dai più umili, il suo modo di essere costante. Era un uomo positivo, che guardava al futuro sempre con fiducia, e con ottimismo”.