Eleonora Daniele introduce gli ospiti della puntata di giovedì 16 ottobre di “Storie Vere” (dedicata ai casi di cronaca), il direttore della rivista “Giallo” Andrea Biavardi e la criminologa Roberta Bruzzone. Svolta nelle indagini sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni precipitata da un edificio al Parco Verde di Caivano lo scorso 24 giugno. In un primo momento era stata ipotizzato la caduta accidentale ma molti elementi non convincevano gli inquirenti e dall’autopsia è emerso che Fortuna aveva subito violenze sessuali. Attualmente gli inquirenti stanno indagando per omicidio volontario e abusi sessuali e stanno verificando eventuali nessi con la morte del piccolo Antonio Giglio, morto in circostanze analoghe nel 2013 nella stessa palazzina. Ad entrambi i bambini mancava una scarpa e non è esclusa la pista dell’omicida seriale. Biavardi ricorda che 7 anni prima c’era stato un caso simile e potrebbero essere trovate altre associazioni, nonostante le immagini siano complicate dall’omertà dei testimoni.?In studio i genitori di Chiara Insidioso Monda, la 19enne romana massacrata dal suo ex compagno Maurizio Falcioni. Viene trasmesso un video in cui il padre di Maurizio, in lacrime, ammette che suo figlio meriterebbe l’ergastolo per quello che ha fatto e il suo pensiero va solo a Chiara, in condizioni gravissime (in coma profondo). Maurizio Insidioso Monda attacca il padre di Maurizio definendo le sue lacrime di coccodrillo, e aggiunge che l’uomo lo avrebbe minacciato in passato, quando aveva cercato di riportare sua figlia a casa, ordinandogli di non interferire nella relazione, pur essendo a conoscenza della tossicodipendenza di suo figlio. Maurizio Insidioso Monda si scaglia anche contro i media, rei di aver riportato informazioni inesatte sul processo in corso e sottolinea il comportamento incoerente del padre di Maurizio, che se davvero desiderasse l’ergastolo per suo figlio non dovrebbe pagare per lui l’avvocato. Maurizio Falcioni, consumatore abituale di droghe pesanti, ha chiesto l’infermità mentale e verrà predisposta una perizia psichiatrica per verificare se era capace di intendere e volere quando ha commesso la violenza. Intanto le condizioni di Chiara sono disperate; la ragazza è in coma profondo da 8 mesi.
A 10 anni dalla morte del ciclista Marco Pantani stanno emergendo altri indizi che potrebbero far pensare ad un possibile inquinamento delle prove. Secondo Roberta Bruzzone ci sono state delle anomalie vistose nella gestione della scena del crimine, dove non è stata effettuata alcuna ricerca delle tracce, e non sarà semplice risolvere il caso a distanza di 10 anni. In studio Morena, un’amica di Elena Ceste, la donna scomparsa da Costiglione d’Asti lo scorso gennaio. Morena ha creato un comitato per evitare che il caso venga dimenticato ed esclude categoricamente l’ipotesi di fuga volontaria. Intanto si aggrava la posizione del marito di Elena, che ha mentito agli inquirenti, cadendo più volte in contraddizione. In studio la moglie e la figlia di Pietro Sarchiè, il venditore ambulante di San Benedetto del Tronto, chiedono giustizia. Il cadavere carbonizzato dell’uomo, ucciso da 5 colpi di pistola, è stato ritrovato lo scorso 5 luglio, sotterrato sotto un mucchio di calcinacci, vicino ad una casa diroccata. Pietro Sarchiè non aveva mai avuto problemi con la giustizia e non aveva mai raccontato di aver ricevuto minacce. Biavardi sottolinea che Sarchiè era una persona senza macchia e potrebbe essere stato ucciso da un estorsore che aveva chiesto una tangente.