Ieri sera, 12 marzo, è andata in onda la seconda e ultima puntata di Trilussa-Storia d’amore e di poesia, mini-serie dedicata alla vita del poeta romano Carlo Alberto Salustri. Trilussa (Michele Placido) dopo aver fatto pubblicare dal quotidiano Il Messaggero, il sonetto intitolato I Nummeri, con il quale di fatto ha tentato di prendere in giro il regime fascista e soprattutto la persona di Benito Mussolini, è stato convocato da questultimo nella propria residenza. Trilussa ha un dibattito dai toni piuttosto pacati con il Duce, che tra laltro non esita a richiedere un autografo per il figlio suo grande fan. Tuttavia gli fa capire come continuare lungo questa strada per lui significherebbe morte o esilio. Trilussa con grande maestria e con grande abilità nel gioco delle parole, riesce ad ammansire Mussolini e quindi tornare a casa dove ad attenderlo cè Rosa (Monica Guerritore) praticamente in lacrime, sicura che sarebbe toccata anche allamato poeta la stessa fine di altri artisti che si sono opposti al regime fascista. Intanto Giselda (Valentina Corti), dopo aver ascoltato per pura casualità le parole di Trilussa con le quali si lasciava sfuggire il fatto della scommessa con il Conte, ha fatto le valigie per tornare a vivere dalla propria zia, salvo constatare che questultima non ha alcuna intenzione di riprenderla con sé. Così torna su i suoi passi e riprende lappartamento lasciatogli a disposizione dal Conte Osvaldo della Rocca (Armando De Razza). Qui scrive una lettera con la quale chiede a Trilussa di poter tornare a prendere parte alle sue lezioni con le quali diventare una star dello spettacolo. Tuttavia, il grande poeta non sembra per nulla disposto a farlo, anche perché sente di essere un po preso a livello sentimentale e questo lo spaventa.
Dopo essere tornato a casa, Trilussa si reca alla sartoria per andare a trovare il povero Arturo (Emanuele Bosi), che un paio di giorni prima era stato vittima di un violento pestaggio da parte di una squadriglia di camerati capitanati da Annibale Carlacci (Giuseppe Loconsole). Arturo, inoltre, durante il pestaggio era stato erroneamente avvertito dallo stesso Carlacci di come Giselda sarebbe lamante di Trilussa. Fortunatamente, la visita che il Poeta de Roma fa al giovane Arturo serve anche a chiarire questo aspetto, informandolo di come Giselda non sia una contessina bensì una ragazza che sta prendendo delle lezioni di recitazione e canto presso di lui. Questa notizia sembra rincuorare Arturo che nel giro di pochi giorni si rimette in sesto. Nel frattempo, per Trilussa ci sono allorizzonte sempre i soliti problemi di natura economica, oltre a capire come fare con la casa visto che aveva di fatto, deciso di lasciar perdere la scommessa con il Conte. Tuttavia, mentre è a lavoro per rivedere la trama di un film per conto di uno dei suoi tanti creditori, Trilussa si imbatte nuovamente in Giselda e, vedendola maltrattata dal regista, la prende e la riporta a casa per riprendere nuovamente il discorso inerente alla scommessa.
A questo punto, capisce che occorre un teatro dove poter provare i brani da proporre al pubblico e per questo viene in aiuto lorfanotrofio a cui avevano dato supporto in quanto è in possesso di una struttura teatrale piuttosto moderna e molto idonea allo scopo. Qui Giselda può provare potendo contare oltre che su una maggiore immedesimazione anche sul contributo di alcuni artisti messi a disposizione dallo stesso Trilussa. Intanto, la storia damore tra Giselda e Arturo sembra andare a corrente alternata. Dopo essersi chiariti, i due passano alcune giornate insieme e al termine di una di queste Arturo le fa la classica dichiarazione damore con tanto di anello. Tuttavia, Giselda si dice piuttosto confusa anche per via delle bugie da lui dette in relazione alle poesie. Insomma, la ragazza rifiuta e se ne sale di tutta fretta verso lappartamento. Nella scalinata ad attenderla cè però Carlacci, che evidentemente invaghito di lei tenta di violentarla. Fortunatamente, Arturo nonostante le parole dette da Giselda non solo era rimasto davanti al portone ma aveva anche deciso di tornare da lei per chiedere spiegazioni. Arturo una volta visto il bieco tentativo di Carlacci prontamente interviene colpendolo alla testa e levandogli la pistola gliela punta contro. La situazione tra i due amanti è piuttosto complicata e lo diventa ancora di più quando Arturo, desideroso di fare una sorpresa a Giselda al teatro, scopre che lei è innamorata di Trilussa.
Arturo, allora furioso decide praticamente di suicidarsi presentandosi a una manifestazione dove cè il Duce tirandogli addosso dei manifesti su cui cè scritto Duce a morte!. La cosa non avrebbe grossa rilevanza se Carlacci non facesse in modo di far credere che Arturo sia anche armato. Sul giovane cè laccusa di tentato omicidio e sembra che una condanna a morte sia praticamente impossibile da evitare.
Giselda, resasi conto di quello che ha combinato, si reca da Carlacci e baratta il proprio corpo con la libertà di Arturo. Carlacci accetta e in questa maniera Arturo viene aiutato a scappare durante un trasferimento e si reca a casa di Trilussa dove viene sapientemente nascosto. Nel frattempo Trilussa intuito ciò che ha organizzato Giselda mette in scena con l’aiuto degli attori una sorta di recita che mette ko Carlacci. Una volta tornato il Conte insieme all’attrice Marisa Mars (Angela Antonini), vedono loro malgrado la trasformazione che Trilussa è riuscito a far fare a Giselda. La Mars, divenuta gelosa per le potenzialità della giovane e venuta a conoscenza della situazione tra Arturo e Giselda, denuncia i due al colonnello che tra l’altro è anche suo amante. A questo punto Trilussa decide di rinunciare alla scommessa e durante quello che sarebbe dovuto essere lo spettacolo organizza la fuga a Parigi dei due innamorati.
Il film passa dal raccontare la vita di Trilussa nel 1937 agli ultimi giorni di vita nel 1950, quando riceve dal Presidente della Repubblica la notizia di essere stato eletto Senatore a vita. Infine, nel 1951 c’è l’incontro nel corso dell’asta tra Rosa e Giselda, che acquista il busto di Trilussa per poi donarlo alla governante. Giselda, infine, racconta di aver perso ogni traccia di Arturo, poiché durante la guerra i nazisti lo avevano deportato essendo di origini ebree.