Questa sera, domenica 19 maggio, alle 21.10 su Italia 1 nuovo appuntamento con Le Iene Show, condotto da Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Giallapa’s Band. Uno dei servizi di punta di questa stasera è lintervista di Filippo Roma allassistente di un senatore, che però ha preferito restare anonimo per evitare possibili ripercussioni. La “talpa” svela i traffici illeciti tra parlamentari e Lobbies, di deputati che prendono tangenti dalle multinazionali in cambio di voti favorevoli in Aula (clicca qui per un’anticipazione dell’intervista). Ci sono le multinazionali che ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera, incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli. Per far sì che quando vengono emanate delle leggi o degli emendamenti che potrebbero andare ad intaccare i guadagni di queste società, loro si impegnano invece a proteggere le società a discapito del cittadino, ha detto l’assessore del senatore. Tra le multinazionali a cui fa riferimento, che elargiscono tangenti da 1.000 e 2.000 euro ogni mese, ci sono una azienda del settore dei tabacchi e una del settore dei videogiochi e delle slot machine.
Proprio alle slot machine è dedicato un altro servizio in onda stasera. Grazie alle liberalizzazioni delle licenze commerciali, infatti, è semplicissimo aprire una sala slot e i sindaci, purtroppo, non possono fare niente per bloccarne lapertura. Dopo l’intervista al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sul proliferare delle sale da gioco nelle città italiane, le Iene hanno lanciato una vera e propria campagna, Basta con le slot, a cui hanno già aderito sei sindaci di alcune grandi città: Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli – Idv), Giuliano Pisapia (Sindaco di Milano – Pd), Flavio Tosi (Sindaco di Verona – Lega Nord), Piero Fassino (Sindaco di Torino – Pd), Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo- Idv), Federico Pizzarotti (Sindaco di Parma – M5S), Michele Emiliano (Sindaco di Bari – Pd). Nadia Toffa ha intervistato i sindaci che hanno raccontano il perché hanno aderito a questa iniziativa e il loro punto di vista sulla proliferazione di queste sale da gioco. Io penso che sia una piaga che rischia di rovinare le persone, ha detto Piero Fassino. Secondo Luigi de Magistris il tema delle sale da gioco è molto delicato, anche se se ne parla troppo poco, in quanto giocano anche le persone con difficoltà economiche, che, quindi, magari si indebitano per andare a giocare, che sono sotto usura“. Leoluca Orlando richiama il dovere dello Stato a non lucrare su queste attività e confessa che per un periodo della sua vita giocava d’azzardo: “Io giocavo a poker, quando ho scoperto che mi divertivo soltanto quando puntavo una somma che non avrei potuto pagare ho smesso di giocare. La puntata più grossa che ho fatto? Era lequivalente di 6 mesi di stipendio quando facevo lassistente universitario“. Secondo Michele Emiliano questi luoghi dovrebbero essere esclusi per principio dallidea di costruzione di una città.
Se i sindaci potessero decidere cosa metterebbe al posto delle sale giochi? “I negozi di vicinato. Quello che serve ai quartieri per rimanere tali senza perdere l’identità”, ha risposto Flavio Tosi; “Dei laboratori sociali, dei centro sociali, dei laboratori teatrali, dei luoghi dove fare cultura, musica, arte, in cui fare incontrare persone diverse, fare “acchiappanze”, come si dice a Napoli, ma non stare in quei luoghi chiusi che impoveriscono il cervello“, ha aggiunto de Magistris.