Il ministro della Difesa Roberta Pinotti sarà ospite questa sera de Le invasioni barbariche. Nata a Genova 52 anni fa, si è laureata in Lettere moderne e ha cominciato la sua carriera politica nel Partito comunista italiano. In seguito allo scioglimento del partito ha aderito al Partito democratico della sinistra (Pds) e successivamente ai Democratici di sinistra (Ds), dove ha ricoperto la carica di segretaria provinciale tra il 1999 e il 2001. In ambito locale Roberta Pinotti ha ricoperto l’incarico di assessore provinciale alle politiche giovanili e sociali (provincia di Genova) e alle istituzioni scolastiche (comune di Genova). A partire dal 2001 comincia la sua carriera parlamentare, con l’elezione a deputata nel collegio Genova 7. Roberta Pinotti verrà rieletta parlamentare nelle elezioni politiche del 2006, del 2008 e del 2013.
A partire dalla legislatura del 2006 comincia a ricoprire ruoli nell’ambito della difesa: presidente della commissione parlamentare difesa, Ministro della difesa del governo ombra guidato da Walter Veltroni, responsabile nazionale del Forum Difesa del Pd. Esponente di Area democratica, la corrente interna al Pd vicina a Dario Franceschini, si presenta alle primarie per la nomina del candidato sindaco del Pd a Genova nel 2012, giungendo al terzo posto alle spalle di Marco Doria e Marta Vincenzi. Nel 2013 viene nominata sottosegretaria di stato al Ministero della Difesa del Governo Letta, presieduto da Mario Mauro. Il 22 febbraio 2014 viene quindi nominata ministro della Difesa nel Governo Renzi. la prima donna nella storia dellItalia a ricoprire tale incarico.
Con ogni probabilità Daria Bignardi chiederà al ministro delucidazioni sul paventato piano di spending review che dovrebbe colpire le forze armate italiane. Nel programma L’intervista, condotto su SkyTg24 da Maria Latella, il ministro ha parlato di possibili tagli, senza entrare troppo nei dettagli. Possibile la chiusura di 385 caserme e la correlata vendita degli immobili, ottenendo introiti derivanti soprattutto dal taglio dei costi legati alla gestione delle strutture, da destinare all’ambizioso piano di Renzi per rilanciare l’economia del nostro Paese. Il ministro ha annunciato tagli al personale militare che dovrebbe passare dai 190.000 attuali ai 150.000 entro il 2024. Sul tema spinoso dei cacciabombardieri F35, che nei mesi scorsi ha acceso il dibattito politico, il ministro ha parlato di possibile razionalizzazione, senza entrare nel dettaglio numerico.
Il Corriere della Sera ha riportato i possibili dettagli sull’operazione di riorganizzazione del settore della difesa, quantificando il dimezzamento degli aerei da guerra, da 90 a 45, con un risparmio derivante di oltre mezzo miliardo all’anno. Il quotidiano ha anche parlato di una possibile vendita della portaeromobili leggera Giuseppe Garibaldi per diminuire i notevoli costi di gestione a essa connessi. Data anche la situazione in Ucraina, il ministro potrebbe essere chiamata a commentare il clima caldo che si respira nellEst Europa.