Stasera Iris ci darà la possibilità di vedere un film che, uscito nel 1999 è ancora un vero e proprio cult. Ci riferiamo al terzo film di M. Night Shyamalan: “Il sesto senso”. Il film è a tutt’oggi uno tra i più importanti nella storia della settima arte, anche a livello d’incassi. Basti rammentare che a livello mondiale ha incassato la cifra record di 672 milioni di dollari. A conferma di quanto abbiamo detto vi sono anche le nomination all’Oscar, ben sei, tra cui quelle per la “miglior regia” e la “miglior sceneggiatura originale”, opera del regista indiano, che la pellicola ottenne nella notte degli Oscar del 2000.La pellicola inizia con i coniugi Crowe, Malcom (Bruce Willis) e sua moglie Anna, (Olivia Williams) che rincasando al termine di un ricevimento durante il quale lui ha ricevuto un riconoscimento per il proprio lavoro di psicologo infantile, si trovano davanti un uomo in stato psicologico alterato che li minaccia con una pistola. Costui è un vecchio paziente di Malcolm che lo accusa di non averlo aiutato a superare i problemi e le allucinazioni di cui era affetto da bambino e quindi gli spara un colpo di pistola nella pancia per poi rivolgere la pistola contro se stesso. C’è un salto temporale di 8 mesi. Malcolm è una persona diversa rispetto a quella che era prima di quella notte: l’uomo professionalmente sulla cresta dell’onda e sicuro di sé è un lontano ricordo e ha un caso che ha molte analogie con quello del bambino che poi, da adulto, gli ha sparato. Il suo nuovo paziente è un ragazzino di 9 anni di nome Cole (Haley Joel Osment). Il bambino ha una sensibilità al di fuori del comune e combatte contro qualcosa che lo terrorizza e con cui non riesce a fare, a livello razionale, i conti. Crowe si impegna nel tentativo di aiutarlo ma il caso è tutt’altro che semplice e inoltre deve fare i conti con il proprio disagio esistenziale, causato prima di tutto dalla decisione di sua moglie di lasciarlo. Crowe si prende a cuore il caso del bambino, spinto anche dalla speranza di poter così ritrovare la persona che era prima di quella tragica notte. Cole gli concede fiducia, raccontandogli cos’è che davvero lo terrorizza. Il bambino gli svela di avere un tremendo potere: quello di vedere i morti. Inizialmente lo psicologo infantile rimane spiazzato ma poi capisce come poter aiutare Cole, il quale è ovviamente terrorizzato dal fatto di essere perennemente circondato dagli spiriti dei morti che solo lui è in grado di vedere. Malcolm fa capire al bambino che possedere questo potere ha un preciso significato, che va trovato nel fatto di dover aiutare queste anime a sistemare qualcosa lasciato in sospeso nella propria vita terrena. Cole decide quindi di ascoltare l’anima della giovanissima Kyra (Mischa Barton), la quale fa in modo di fargli trovare le prove che inchiodano la propria madre, responsabile della sua morte. Il ragazzino, dopo aver svelato al padre di Kyra quanto scoperto, si rende conto di non avere più paura della sua incredibile capacità e sente quindi come necessario far conoscere a sua madre (Toni Collette) il proprio potere. La madre del ragazzino, una volta venuta a conoscenza del potere del figlio, lo abbraccia commossa. Anche Cole è felice, perché d’ora in poi non dovrà più portare da solo il peso di avere un potere così grande. Crowe, grazie all’aiuto dato al piccolo Cole, sente di essersi finalmente ritrovato e decide di andare a parlare con sua moglie e si reca a casa. Una volta arrivato, la trova sul divano: Anna si è addormentata con la tv accesa, guardando il filmino girato il giorno in cui si sono sposati. Comincia a parlarle del suo rapporto con Cole ed è a questo punto, quando siamo ormai alle battute conclusive della pellicola, che si materializza un colpo di scena del tutto inaspettato…