Ieri sera, 19 marzo, è andata in onda la seconda e ultima puntata di K2 La montagna degli italiani, la mini serie dedicata alla conquista di 12 alpinisti italiani della seconda vetta più alta del mondo. La spedizione italiana capitana dal geologo Ardito Desio (Giuseppe Cederna) volta a conquistar per la prima volta nella storia la straordinaria vetta del K2, nel momento di attraccare campo II a quota 5 mila e 800 metri di altitudine, ha dovuto registrare la perdita dellalpinista poco più che trentacinquenne Mario Puchoz (Giorgio Lupano) per via di una polmonite che a quelle altezze è praticamente mortale. Dopo qualche giorno passato nello sgomento per quanto accaduto, gli altri componenti decidono di continuare in questa straordinaria impresa nel ricordo dellamico scomparso e incominciano a salire sempre di più, attraccando i vari campi previsti prima dellarrivo in vetta. Un altro momento di particolare difficoltà, il gruppo lo deve subire allorché giungono al campo V a un altezza pari a 6 mila e 700 metri, non tanto per laltitudine e larea rarefatta, ma per le condizioni atmosferica non proprio delle migliori, tantè che è praticamente impossibile il collegamento radio tra con il campo base, dal quale il professor Desio cerca di gestire le varie fasi dellascesa. Altro problema per il professore è che i tanti uomini pakistani assoldati per dare supporto soprattutto da un punto di vista logistico allimpresa, vedendo il perdurare delle condizioni atmosferiche, credono che stia per arrivare la stagione dei monsoni che come noto in Asia, porta a mesi di continue piogge e non solo. Con grande fatica Desio riesce a convincere gli uomini nellaspettare un altro paio di settimane motivando la richiesta in base a dei calcoli che avrebbe fatto e dai quali è da escludere che possano manifestarsi dei monsoni. Ovviamente il professore sta bleffando visto che questi eventi sono assolutamente impossibile da predire, ma con un po di fortuna dopo una dozzina di giorni, effettivamente il tempo migliora e viene ripristinato il collegamento radio con gli scalatori che si trovano al campo V. Il contatto radio avviene tra Desio e Compagnoni (Massimo Poggio) con questultimo che viene investito dal professore come capitano sul campo della spedizione. Desio lo mette al corrente delle sue intenzioni: dovrà essere lo stesso Compagnoni a scegliere una volta arrivati a campo IX chi sia il più adatto per arrivare fino in cima ed entrambi sono consci che sia Bonatti (Marco Bocci) in quanto dal punto di vista della potenza e della resistenza fisica è nettamente il migliore. Tuttavia ci sono dei dubbi su di lui soprattutto per quanto riguarda il comportamento che non sempre è in sintonia con quelli che sono gli interessi del gruppo. A migliaia di chilometri di distanza in Italia, nel frattempo ci sono degli sviluppi piuttosto negativi per alcuni membri della spedizione che quindi potrebbero essere destabilizzati qualora dovessero essere messi al corrente. In particolare ci sono brutte notizie riguardanti la sfera sentimentale di Lino Lacedelli (Michele Alhaique). La sua ragazza o almeno presunta tale, Teresa (Valentina Corti) cede alle avance di Lorenzi, lo scalatore, grande amico di Lino, che era stato scelto per prendere parte alle spedizioni a cui ha dovuto poi rinunciare per un banale incidente con la motocicletta. Teresa e Lorenzi diventano intimi e addirittura decidono di sposarsi. Teresa rendendosi conto di come il loro comportamento non sia il massimo dal punto di vista della lealtà, scrive quanto meno una lettera per avvisare lignaro Lino di quanto stesse accadendo. Fortunatamente la lettera, per uno strano scherzo del destino arriva prima nella mani di Bonatti che desideroso di canzonare il povero Lino per le smancerie che si sarebbe potuto scambiare con la propria fidanzata, non appena apprende la notizia finge di scivolare e la fa cadere nel vuoto. Lino furente da vita a una vera e propria zuffa ma qualche giorno più tardi tra i due torna il sereno anche perché Bonatti praticamente gli salva la vita allorchè Lino durante una scalata scivola con lo scarpone. Unaltra situazione che potrebbe minare la situazione è il telegramma che Elsa, la moglie di Compagnoni invia al marito e con il quale lo informa dello stato di salute delicatissimo del figlio Giordano che in pratica lotta per la vita per via di una disfunzione nei polmoni. Il telegramma viene bloccato da Desio, conscio che questo potrebbe destabilizzare Compagnoni e fargli commettere qualche gesto inconsulto che potrebbe pagare anche con la sua stessa vita. La spedizione comunque sale passo dopo passo in maniera inesorabile, si arriva al campo VI a quota 6 mila 970 metri e quindi a campo VII a circa 7 mila 345 metri. Qui incominciano ad avvertirsi i primi problemi. il 28 luglio 1954 e Bonatti avverte un malore che di colpo gli toglie tutte le forze. A questo punto Compagnoni conscio di non poter più contare su di lui opta per Lino come partner per lascesa finale. Bonatti deve restare a campo VII nella propria tenda mentre i due insieme a un altro alpinista provano ad arrivare a campo VIII a 7 mila e 627 metri. I primi due ci arrivano mentre laltro scalatore torna a campo VII dove infonde coraggio a Bonatti.
Il giorno seguente sale a campo VII anche Mahdi, lo scalatore pakistano che si unisce all’impresa insieme a un guarito Bonatti. I due si mettono d’accordo con Compagnoni e Lino con questi che si avviano verso campo IX mentre loro tornano indietro per recuperare delle bombole d’ossigeno. Qui però Compagnoni non volendo più portare con sé Bonatti, gli da delle info sbagliate che mettono a repentaglio la vita di quest’ultimo e di Mahdi. I due sono costretti a passare la notte nella cosiddetta zona della morte senza alcun riparo e con una temperatura di -50 gradi. Miracolosamente riescono a sopravvivere ed il mattino seguente porta con grandissimi segni di protesta le bombole di ossigeno ai due che definisce traditori. Alla fine Compagnoni e Lino arriveranno agli 8 mila e 611 metri di altezza della cima del K2 mettendo la bandiera italiana e quella pakistana. Una volta tornati a campo base oltre a tanta euforia c’è anche un pò di tensione tra Compagnoni, Lino e Bonatti. Compagnoni tornerà a casa dove potrà riabbracciare il figlioletto nel frattempo guarito, Lino scoprirà suo malgrado il matrimonio tra Teresa e Lorenzi conoscendo però un’altra Teresa che sarà sua moglie e Cassin (Alberto Molinari) adotterà il bambino che Puchoz aveva conosciuto in Pakistan e del quale avrebbe voluto prendersi cura.