Ieri sera, su Rai Tre alle 21.05, è andato in onda il programma La strada della verità – Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, trasmissione che, a vent’anni di distanza dall’efferato omicidio della giornalista e del suo operatore, avvenuta in Somalia, cerca di ricostruire le circostanze, ancora misteriose, del delitto che scosse profondamente l’opinione pubblica italiana, tenendo vivo il ricordo dei due giornalisti, morti in difesa della verità. Il programma, condotto da Andrea Vianello, inizia con un intervento di Federica Sciarelli e Franca Leosini: la prima racconta del traffico illegale di armi e scorie radioattive in Somalia scoperto dai due giornalisti che, proprio per questo, con ogni probabilità, sono stati assassinati prima di avere l’opportunità di raccontare ciò di cui erano venuti a conoscenza. Franca Leosini, invece, parla delle tante stranezze e delle domande senza risposta che da vent’anni impediscono di sapere la verità e di mandare in carcere i mandanti dell’omicidio: gli effetti personali dei due giornalisti sono stati trafugati; sul corpo di Ilaria non è stata fatta alcuna autopsia; mancanza delle autorità sul luogo dell’omicidio; sparizione delle videocassette e del taccuino della Alpi nonché del suo certificato di morte. Sono questi i principali punti oscuri della vicenda, che non permettono di accettare incondizionatamente la versione del tentativo di rapina a danno dei due giornalisti. Dopo l’intervento della Leosini e della Sciarelli, Andrea Vianello intervista Luciana, madre di Ilaria Alpi, che si dice arrabbiata per i tanti depistaggi nel corso delle indagini e per il fatto di non aver avuto ancora giustizia. La donna parla della figlia come di una persona che cercava di fare il proprio mestiere con serietà, e si dice soddisfatta per la desecretazione degli atti delle indagini voluta fortemente dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e appoggiata dal nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Vianello, poi, introduce un filmato con immagini di repertorio che mostrano Flavio Fusi, il giornalista del Tg3 che, all’epoca, diede la notizia della morte dei colleghi. Flavio Fusi viene poi intervistato in studio dal conduttore, che chiede di raccontare il modo in cui visse la notizia dell’uccisione dei due colleghi. Fusi racconta che aveva sentito al telefono la Alpi poco tempo prima, e che era stata proprio questa a riferirgli che aveva delle cose importanti da far sapere agli italiani circa la strada Garoe-Bosaso (costruita con i soldi della cooperazione italiana) e il traffico illegale di rifiuti tossici e armi.
Dopo che l’attrice Isabella Ragonese, a teatro proprio in questi giorni con uno spettacolo dedicato alla vicenda della Alpi e di Hrovatin, ricostruisce gli ultimi giorni della giornalista, Vianello intervista un’altra inviata di guerra, Gabriella Simoni, che ha condiviso con Ilaria Alpi l’esperienza della guerra in Somalia. Viene dunque mostrato un servizio che ricostruisce il contesto italiano e internazionale del 1994 e, a completare la ricostruzione, ci pensa Enrico Bertolino, che fa un confronto tra l’anno 1994 e il 2014, rilevando che, in realtà, non sono cambiate poi tante cose da allora. Ad aggiungere ulteriori elementi di conoscenza del contesto dell’anno in cui Ilaria e Miran furono assassinati c’è poi il giornalista Luciano Scalettari, una delle persone che più ha cercato di approfondire i fatti relativi all’omicidio dei due professionisti. Viene poi ricordato Miran Hrovatin, attraverso alcuni contributi video, tra cui quello della moglie, e della testimonianza di Franco Di Mare, inviato di guerra nella ex Jugoslavia, che conobbe personalmente l’operatore. Il giornalista aiuta il pubblico a capire meglio il rapporto che viene a crearsi tra il cronista e l’operatore: un rapporto simbiotico che consente a quest’ultimo di tradurre in immagini ciò che il giornalista desidera comunicare. La trasmissione prosegue con una breve intervista al figlio di Miran Hrovatin, Ian, e con un altro intervento di Federica Sciarelli, che passa in rassegna tutti gli elementi certi riguardanti la storia dell’omicidio dei due giornalisti. In collegamento ecco Dario Fo, che conobbe la Alpi e i suoi genitori, che racconta di come la donna fosse pienamente cosciente dell’importanza delle sue scoperte e dei rischi che stava correndo col suo inseguire a tutti i costi la verità. Andrea Vianello passa quindi in rassegna tutti i depistaggi che si sono susseguiti negli anni e, dopo il contributo di Maurizio Torrealta, si concentra invece sulla figura di Ashi Omar Assan, l’uomo incolpato dell’uccisione della Alpi e di Hrovatin, che sta ancora scontando la sua pena, ma che con ogni probabilità ha soltanto fatto da capro espiatorio. Ashi fu accusato da un uomo che oggi vive a Birmingham, ma che, inspiegabilmente, le autorità italiane non hanno costretto a tornare in Italia per far luce sulla vicenda. Il programma prosegue con un intervento di Carlo Lucarelli, e con l’esibizione di Rocco Hunt (nato proprio nel 1994), vincitore di Sanremo giovani con un pezzo dedicato alla Terra dei fuochi. Vianello vi si aggancia per introdurre Riccardo Iacona, conduttore di Presa Diretta che di smaltimento di rifiuti tossici ha parlato diffusamente. Si susseguono poi i contributi di Giovanna Botteri e Roberto Saviano, e parla anche un pentito che a lungo è stato implicato nel traffico delle scorie tossiche. Infine, Barbara De Rossi e Dacia Maraini presentano un quadro della Somalia con le parole di Ilaria Alpi, e viene trasmessa la famosa intervista al sultano di Bosaso.
Questa sera, giovedì 20 marzo, in diretta dalla Sala A di Via Asiago Andrea Vianello conduce La strada della verità, una serata evento in memoria della giornalista Ilaria Alpi e delloperatore Miran Hrovatin, a 20 anni dalla loro morte. Si tratta di una vicenda, ancora irrisolta, che unisce misteri, traffici di armi e rifiuti tossici, depistaggi, scaturiti da quel duplice omicidio avvenuto il 20 marzo del 1994. La storia di Ilaria e Miran verrà raccontata attraverso una serie di testimonianze, letture, ricordi, a partire da quelli di Luciana Alpi, la madre di Ilaria. Durante la serata verranno proposte due interviste esclusive. Per la prima volta parlerà Ian Hrovatin, il figlio di Miran che allepoca dellassassinio del padre aveva solo 8 anni. E verrà mostrata la testimonianza dellunico colpevole riconosciuto per il duplice omicidio, il somalo Hashi Omar Hassan, condannato a 26 anni: Non mi sento nemmeno un detenuto, mi sento un ostaggio, una persona sequestrata, un capro espiatorio, ha detto l’uomo che sta scontando la sua pena nel carcere di Padova.
Tra gli ospiti che interverranno in diretta Dario Fo, Federica Sciarelli, Isabella Ragonese, Roberto Saviano, Enrico Bertolino, Rocco Hunt, Franco Di Mare, Dacia Maraini, Barbara De Rossi, Riccardo Iacona, Domenico Iannacone, Franca Leosini e Carlo Lucarelli. Sarà possibile commentare la serata anche su Twitter con gli Hashtag ufficiali: #veritàperIlaria #20marzo