Il tema della ricostruzione del post-terremoto a L’Aquila è sempre stata al centro di feroci polemiche (ricordate la manifestazione del “popolo delle carriole” o il film di Sabina Guzzanti Draquila?). Oggi la polemica si arricchisce di un nuovo capitolo. La signora Marina Villa, parte in causa all’interno di Forum, storico programma condotto da Rita Dalla Chiesa, prima parla di una avvenuta ricostruzione e poi a seguito delle proteste scatenate su Facebook dagli aquilani avrebbe fatto marcia indietro e “accusato” gli autori il programma di averla pagata 300 euro per recitare un copione.
E’ lo storico programma condotto da Rita Dalla Chiesa dove persone che hanno problemi di tipo legale (civile, naturalmente) da risolvere si recano per ottenere una soluzione. Al programma partecipa un vero giudice (nell’edizione “storica” al copsetto del giudice Santi Licheri, recentemente scomparso) che è in grado di stabilire pene e condanne. Forum infatti si serve della la formula dell’arbitrato rituale per risolvere piccole controversie in materia di questioni condominiali, sinistri stradali, ma anche problematiche familiari a volte serie, come cause di separazione. Ogni sentenza è in realtà un lodo arbitrale e come tale non sottoponibile a giudizio di appello.
Conformemente alla disciplina dell’arbitrato, i contendenti sono invitati prima della trasmissione a firmare una liberatoria che permetterà al giudice di decidere in merito alle questioni a lui sottoposte. Così, qualche giorno fa, a Forum si presenta la signora Marina Villa, 50 anni. E’ lì per discutere con il coniuge la loro causa di separazione. La signora si annuncia come residente a L’Aquila, la città abruzzese colpita dal terribile terremoto. Tra una cosa e l’altra, come sempre nel programma, si parla anche di argomenti non strettamente inerenti alla causa stessa. Cose di vita di tutti i giorni insomma. E’ ovvio che per un partecipante che viene da una città quasi distrutta da un sisma, si chieda come vadano le cose. Ad esempio la ristrutturazione. La signora Villa parla convinta, non ha dubbi in proposito. Tra le altre cose, “La ricostruzione è stata perfetta”. A L’Aquila, dice, “ci sono case con giardini e garage”. Non solo: “Chi si lamenta della situazione a l’Aquila” dice “lo fa per magiare e dormire gratis”. Un sentito grazie al presidente (Berlusconi) e al suo governo non manca nelle parole della signora Villa. Tutto a posto?
Non tutto a posto, perché qualcuno si sente offeso e decide di informarsi sulle parole della signora Villa. Su Facebook (e sui maggiori quotidiani nazionali come La Repubblica e Il Corriere della Sera) si diffonde la notizia che la signora non è una residente dell’Aquila come ha detto lei (tra le altre cose, ha affermato di avere un negozio in città di abiti da sposa) ma vive a Popoli, un paesino sempre dell’Abruzzo. Addirittura, la persona che è in studio con lei a spacciarsi come suo marito, non è il vero marito: l’uomo è a casa, a Popoli. E la signora non ha nessun negozio di abiti da sposa: ha una agenzia funebre. Che sta succedendo? Secondo quanto si legge sui giornali è la stessa signora Villa ad ammetterlo: “Lo sanno tutti che Forum è una trasmissione finta” dice.
E’ sorpresa della rabbia dei terremotati che sta facendo il giro della Rete, specie su Facebook. “Io non centro nulla” dice. “Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno visto che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che dovevo dire”. Per fare ciò, ha ricevuto 300 euro. Anche il signor Gualtiero che faceva la parte del marito, era un attore. E’ in realtà un infermiere di Ortona, abruzzese anche lui e scelto per via dell’accento. Il problema è che la signora Villa non ha lesinato parole, durante la sua partecipazione a Forum, come quando ha detto che ci sono persone, terremotati, che vivono ancora in albergo perché gli fa comodo invece di andare a abitare nelle case ricostruite. “Stanno lì a spese dello Stato, mangiano, bevono e non pagano, ci vorrei andare anche io”. E’ a questo punto che scatta l’ira dell’assessore alla Cultura dell’Aquila, signora Stefania Pezzopane, che scrive una lettera a Rita Dalla Chiesa.
Tra le altre cose, l’assessore invita Rita Dalla Chiesa a recarsi a L’Aquila per rendersi conto di persona come stiano le cose. “Lei” scrive l’assessore “da persona che ha avuto un’esperienza così forte del dolore, potrà comprendere il disagio mio e di tutti i cittadini aquilani, dopo la puntata di ‘Forum’ andata in onda ieri. Durante la trasmissione persone che, mi risulta, nulla hanno a che vedere con L’Aquila, hanno parlato della situazione attuale, facendone un quadro distorto e assolutamente non veritiero”. Continua la lettera: “Noi tutti che, a due anni dal sisma, di cui a giorni andremo a commemorare l’anniversario viviamo quotidianamente il dramma e la desolazione di vedere la nostra città distrutta e abbandonata, ci sentiamo offesi e presi in giro. La nostra, oggi, è un’esistenza precaria, in case provvisorie e scuole provvisorie, senza i nostri luoghi, i nostri spazi, la nostra stessa identità di comunità che fatica a ritrovarsi”. Aggiungendo: “”La città che vive quotidianamente tutto questo, con famiglie che hanno perso il lavoro e devono pagare i mutui sulle case crollate, si è sentita ferita e vilipesa”.
Ma come è realmente la situazione a L’Aquila e in Abruzzo? IlSussidiario.net ha contattato il giornalista abruzzese Fabio Capolla, che sin dai giorni del terremoto segue tutta l’emergenza. “E’ vero come ha detto l’assessore Pezzopane che il centro storico dell’Aquila è ancora da ricostruire. Questo anche perché il Comune non ha ancora presentato un piano per la ricostruzione. Ci sono state recenti polemiche culminate con le dimissioni del sindaco di L’Aquila, ritirate pochi giorni fa, in seguito alle accuse del presidente della Regione proprio nei confronti del sindaco di non aver ancora approntato un piano di ricostruzione”.
Capolla spiega che in seguito a queste polemiche c’è stato in questi ultimi giorni un incontro a Roma tra Gianni Letta, il presidente dell’Abruzzo e il sindaco di L’Aquila per sbloccare la situazione. “Di fatto questa è una situazione che riguarda quasi tutti i centri storici dell’Abruzzo. Il governo ha fatto molto, è riuscito a portare avanti molti progetti di ricostruzione superando gli inevitabili intoppi burocratici locali, ma i centri storici sono ancora quasi tutti da ricostruire perché mancano del tutto i piani di ricostruzione che devono essere presentati proprio dalle amministrazioni locali”. Capolla fa l’esempio del cosiddetto “cartello delle imprese”: “Molti privati hanno bloccato i progetti di ricostruzione proposti da imprese private perché si lamentavano che queste case avrebbero avuto dei prezzi imposti dalle imprese. Si è deciso allora di andare all’affidamento diretto ai privati cittadini, con il controllo della struttura per la ricostruzione, ma è evidente che è tutto molto rallentato”.
Infine il giallo sulle persone che vivono ancora negli alberghi: “Si tratta soprattutto di persone anziane che vivevano nei centri storici. Non avendo più la casa, hanno rifiutato proposte come quella di andare ad alloggiare nella caserma dell’Aquila. Preferiscono rimanere in albergo, perché qui hanno una struttura che li accudisce. E chi rimane negli alberghi, non si lamenta certo di essere costretta a vivere in albergo”.
Secondo i dati che ha fornito l’Ufficio Stampa della Struttura per la gestione dell’Emergenza in Abruzzo, a febbraio 2011 nella provincia de L’Aquila risiedono in albergo 1.014 persone. In provincia di Pescara ci sono 135 persone in albergo e in quella di Chieti 21. Su un totale di 39.576 cittadini sfollati a causa del terremoto, 14.961 hanno trovato casa con autonoma sistemazione. Altri 13.961 sono quelli che sono andati a vivere nel progetto C.a.s.e. (Complessi antisismici sostenibili ecocompatibili). Sono invece 7.111 le persone che sono state posizionate nei M.a.p. (Moduli abitativi provvisori). Infine 2.001 persone vivono in affitti concordati con la Protezione Civile in case private.
Ripoertiamo il testo del comunicato ufficiale di Mediaset sul caso: Nessuno può mettere in dubbio la professionalità e la buona fede di Rita Dalla Chiesa. Lo scontro politico, per quanto aspro, non può arrivare a spargere veleni su una conduttrice e un programma che ogni giorno, in diretta, danno spazio alle ragioni, alle amarezze e alle speranze della gente comune. La puntata di “Forum” al centro delle accuse di alcuni politici, ha avuto l’unico ‘torto’ di lasciare esprimere in diretta una signora abruzzese che, al di là della vicenda personale che la riguardava, ha espresso valutazioni soggettive sul dopo terremoto. Ma ogni giorno i protagonisti di “Forum” esprimono liberamente opinioni in diretta e la produzione è attenta a intervenire, nei limiti del possibile, per evitare dichiarazioni discutibili o estranee al programma. Arrivare a ipotizzare che le affermazioni spontanee della signora abruzzese siano frutto di un piano architettato a tavolino è un chiaro attacco strumentale che Mediaset resping”.